Nvidia riparte verso la Cina. Da AMD una sfida tutta da verificare

Nvidia riparte verso la Cina. Da AMD una sfida tutta da verificare

Avviato un confronto con il governo Usa per superare il divieto di vendere a Pechino i chip più avanzati. Investitori in allarme per la possibile concorrenza di AMD con i nuovi GPU per AI. Microsoft e Meta saranno i primi a verificarli.

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Giornata di saliscendi al Nasdaq

Meta, OpenAI e Microsoft sono i primi acquirenti del nuovissimo chip per intelligenza artificiale che AMD ha presentato mercoledì 6 dicembre in un evento per gli investitori. La notizia ovviamente non ha fatto bene alle quotazioni di Nvidia, leader incontrastata dei chip per programmi di AI. Le azioni Nvidia, che mercoledì nei primi scambi segnavano un rialzo del 2%, hanno bruscamente invertito la rotta per andare a chiudere la seduta in calo del 2,2% a 455 dollari. A dire il vero il ribasso ha riguardato l’intero settore tech americano, con il Nasdaq che è sceso dello 0,5% e la stessa AMD ha perso l’1,3% finendo a 116,8 dollari.

Il rialzo iniziale era stato innescato da una novità positiva annunciata dalla stessa Nvidia, che ha comunicato di avere avviato un confronto con il governo Usa per garantire che i suoi prossimi chip possano essere esportati in Cina. L'azienda californiana è stata danneggiata dalle restrizioni sulle esportazioni di chip da parte degli Stati Uniti, introdotte per il timore che la tecnologia all'avanguardia possa essere utilizzata per scopi militari.

La ricerca di un’alternativa meno costosa dei chip di Nvidia

Agli occhi degli investitori, però, è risultata più importante quello che è avvenuto alla presentazione di AMD. E’ il segnale che le aziende tecnologiche stanno cercando alternative ai costosi processori grafici di Nvidia, essenziali per creare e distribuire programmi di intelligenza artificiale come ChatGPT di OpenAI o Bard di Google. Nel 2023 Meta e Microsoft sono stati i principali acquirenti di H100, i processori grafici (GPU) di Nvidia utilizzati per addestrare i programmi di intelligenza artificiale e farli funzionare nei data center. Ogni HP100 costa circa 40.000 dollari.

Se il nuovo chip di AMD, chiamato MI300X, avrà le caratteristiche tecnologiche adatte, le aziende dell’intelligenza artificiale avranno la possibilità di non dipendere esclusivamente da Nvidia e, in prospettiva, di ridurre i costi.

GPU: AMD punta a 2 miliardi di ricavi nel 2024

Lisa Su, Ceo di AMD, ha spiegato che il MI300X è basato su una nuova architettura la cui caratteristica principale è la presenza di 192 GB di un tipo di memoria all'avanguardia e ad alte prestazioni, nota come HBM3, che trasferisce i dati più velocemente e può adattarsi a modelli di intelligenza artificiale più grandi. Su ha confrontato direttamente il MI300X e i sistemi costruiti con esso con la H100 di Nvidia: "Le prestazioni si traducono direttamente in una migliore esperienza per l'utente", ha detto la manager. Ovviamente anche il prezzo sarà un fattore importante dell’eventuale successo del MI300X, ma AMD non lo ha reso noto. Su si è limitata a dire che costerà meno del processore di Nvidia.

GPU: Nvidia ne ha venduti per 14 miliardi nell’ultimo trimestre

Al momento AMD non si aspetta vendite massicce per il chip, ma prevede solo 2 miliardi di dollari di ricavi totali dalle GPU per data center nel 2024. Nvidia ha registrato oltre 14 miliardi di dollari di vendite di GPU per data center solo nell'ultimo trimestre.

AMD sostiene che il mercato totale delle GPU per AI potrebbe raggiungere i 400 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni, raddoppiando la precedente proiezione dell'azienda. “E noi potremmo averne una bella fetta”, ha detto Lisa Su.

Per gli analisti l’azione Nvidia ha un upside del 40%

Anche dopo avere messo a segno un rialzo del 220% dall’inizio dell’anno, Nvidia resta una delle azioni tech più apprezzate dagli analisti con 50 raccomandazioni di acquisto (Buy o Outperform) su un totale di 53 analisti che coprono il titolo (dati di Market Screener).

Il consensus degli analisti stima che l’esercizio 2023-‘24 chiuderà a fine gennaio con ricavi più che raddoppiati a 58,8 miliardi di dollari e un utile di 27,7 miliardi (pari al 47% dei ricavi). L’anno successivo i ricavi sono attesi in crescita del 52% a 89,7 miliardi con un utile che sarà il 49% dei ricavi (44,3 miliardi).Il target price medio degli analisti è 652 dollari, più alto del 40% rispetto all’attuale quotazione.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: NVDA.US
Isin: US67066G1040
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