Nvidia sotto i fari dell’antitrust USA, azioni ai minimi da agosto


La notizia ha fatto crollare il titolo a Wall Street e alcuni analisti si attendono che le novità sul nuovo chip per l’Intelligenza Artificiale potrebbero farlo recuperare nei prossimi mesi.


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Le accuse a Nvidia

Nvidia starebbe agendo con l’obiettivo di abusare della propria posizione di forza allo scopo di limitare la possibilità dei clienti di ricorrere ad altri fornitori. È l’accusa rivolta anche ad altre aziende del settore dal Dipartimento di Giustizia dopo aver già sottoposto dei questionari alla società produttrice di chip, e nel mirino ci sarebbero anche altre aziende del settore, secondo quanto riferiva ieri sera Bloomberg.

Un altro punto focale dell’indagine riguarda l’acquisizione di Run AI da parte di Nvidia, che ha attirato l’attenzione delle autorità per possibili violazioni antitrust. In passato, la strategia di Nvidia di acquisire società tecnologiche aveva già sollevato dubbi tra i regolatori e la nuova acquisizione sembra essere nel mirino.

L’indagine, già in una fase preliminare, si è evoluta in una richiesta ufficiale di informazioni e puntuale è stata la risposta di Nvidia, ribadendo che il successo del suo business è dovuto “al merito, come riflesso nei nostri risultati e nel valore per i clienti, che possono scegliere qualsiasi soluzione sia per loro migliore”, ha commentato all’agenzia americana il colosso dell’IA

La notizia ha spinto al ribasso il titolo Nvidia sia alla chiusura ufficiale di ieri, con un -9,53% a 108 dollari, che nell’afterhours (-2,40%), indebolendo anche il Nasdaq che ha perso oltre il 3%. Conseguenze negative sul settore anche in Asia, dove Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) ha ceduto il 5,5% e la sudcoreana SK Hynix è crollata fino a perdere il 9,2%.

Altri elementi di debolezza

Oltre all’indagine antitrust, su Nvidia restano alcuni elementi di incertezza dovuti alla concorrenza e alla situazione geopolitica che hanno indebolito le azioni della Regina dell’AI, in calo del 13% nelle ultime 5 sedute.

Recentemente AMD ha assunto un vicepresidente considerato ‘chiave’ per guidare la propria strategia sull’Intelligenza Artificiale, anche se poi è emerso che il ruolo di questa persona era orientato alla gestione delle relazioni con i governi stranieri più che allo sviluppo tecnologico.

Sempre dal fronte della concorrenza il futuro di Nvidia sembra essere incerto anche a seguito della notizia che OpenAI sta sviluppando i propri chip AI, con il supporto tecnologico di TSMC, che potrebbero ridurre la dipendenza del creatore di ChatGPT dai prodotti Nvidia. Tuttavia, questo sviluppo non rappresenta una minaccia immediata per Nvidia, dato che questi chip sembrano essere progettati per un uso specifico e non per sostituire completamente l’intera gamma di chip della società statunitense, mentre la loro produzione richiederà tempo.

Dal fronte geopolitico, l’incertezza arriva dai rapporti tra Cina e Taiwan, dopo la recente intervista al presidente taiwanese Lai Ching-te, il quale ha attirato l’attenzione della comunità internazionale dopo aver sottolineato la potenziale incoerenza nelle rivendicazioni territoriali della Cina, riaccendendo così i timori di una possibile invasione cinese di Taiwan, un evento che avrebbe pesanti ripercussioni su tutto il comparto tecnologico.

A Taiwan ha sede TSMC, il principale produttore mondiale di chip avanzati, fondamentali per molte applicazioni legate all’Intelligenza Artificiale, dal quale Nvidia dipende in gran parte per la produzione dei suoi semiconduttori. Eventuali disordini o interruzioni nell’attività di TSMC, quindi, potrebbero avere conseguenze significative sulle performance future dell’azienda.

La spinta di Blackwell

Diversi analisti, però, sottolineano come si tratti di notizie che hanno indebolito il titolo Nvidia nel breve, ma per il futuro la società dovrebbe ricevere la spinta dalle novità del suo nuovo chip di AI, Blackwell, in particolare nel quarto trimestre 2024, e che “potrebbe far salire il titolo”, secondo Stacy Rasgon di Bernstein.

"Sembra molto plausibile che il ciclo del prodotto, una volta iniziato, potrebbe potenzialmente guidare un'altra riflessione importante sostenendo il titolo fino alla fine dell'anno". Una volta che i chip Blackwell arriveranno sul mercato, aggiunge, la spinta in avanti sarà probabilmente “solida” e il titolo azionario crescerà di pari passo.

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