Nvidia, Trump permetterà la vendita di chip in Cina

L’accordo comprende i chip H200, quindi non i più avanzati del gruppo, ma sono arrivate subito le accuse al presidente di mettere a rischio la sicurezza degli Stati Uniti con questa decisione.
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Nvidia venderà i chip H200 in Cina
Svolta nella vicenda della vendita dei chip di Nvidia in Cina. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato infatti che il Paese asiatico ha acconsentito l’importazione dei prodotti del gigante tecnologico statunitense.
“Ho informato il presidente cinese Xi che gli Stati Uniti consentiranno a Nvidia di spedire i propri prodotti H200 a clienti approvati in Cina e in altri paesi, a condizione che venga garantita la sicurezza nazionale”, scriveva Trump su Truth Social, aggiungendo che “Il presidente Xi ha risposto positivamente! Il 25% sarà versato agli Stati Uniti d'America".
L'accordo riguarda i chip H200 della gamma Hopper, non quindi i più avanzati del gruppo che a fine 2024 ha lanciato la nuova linea Blackwell.
Il braccio di ferro sui chip
La svolta arriva dopo diverso tempo in cui la fornitura di chip avanzati alla Cina era oggetto di un braccio di ferro con Pechino. Già con la presidenza di Joe Biden erano state introdotte restrizioni che avevano portato Nvidia a progettare processori meno potenti per rientrare nei limiti richiesti per l’accesso al mercato cinese.
Dopo il suo arrivo, Trump aveva bloccato la vendita del processore H20 per poi raggiungere una nuova intesa che imponeva il riconoscimento agli Usa di una commissione del 15%.
La notizia rappresenta un passo importante per Nvidia, ottenuto grazie alla relazione dell’amministratore delegato Jensen Huang con Trump avviato già con le elezioni del novembre 2024. Il manager aveva sostenuto che le restrizioni alle esportazioni non facevano altro che rafforzare i colossi cinesi come Huawei.
L'autorizzazione all'esportazione degli H200 è vista come un compromesso rispetto alla volontà di Nvidia di vendere i suoi chip Blackwell più avanzati ai clienti cinesi, secondo quanto affermato prima dell'annuncio da fonti di Bloomberg vicini alla questione.
Huang aveva incontrato privatamente Trump a Washington la scorsa settimana per discutere dei controlli sulle esportazioni, sebbene né la Casa Bianca né l'azienda abbiano condiviso i dettagli della loro conversazione.
Le accuse sulla sicurezza nazionale
L'H200 è sulla carta almeno una generazione avanti rispetto a qualsiasi cosa offerta dai progettisti cinesi, da Huawei a Cambricon Technologies e Moore Threads Technology, mentre il Paese attualmente necessita anche di più chip di quanti le aziende locali possano fornire. Tuttavia, Pechino – nel suo tentativo di svincolare la nazione dalla tecnologia americana – in passato ha fortemente scoraggiato l'adozione di Nvidia, in particolare tra le aziende e le agenzie affiliate allo Stato.
"Proteggeremo la sicurezza nazionale, creeremo posti di lavoro americani e manterremo la leadership americana nell'intelligenza artificiale", ha affermato Trump nel suo post. "I clienti statunitensi di Nvidia stanno già procedendo con i loro incredibili e avanzatissimi chip Blackwell, e presto anche con Rubin, nessuno dei quali fa parte di questo accordo", riferendosi alle linee più avanzate di chip Nvidia.
La decisione di Trump, però, ha provocato un'immediata reazione da parte dei senatori democratici, tra cui Elizabeth Warren, che ha avvertito di un "colossale fallimento economico e di sicurezza nazionale" nel fornire a Pechino gli strumenti necessari per sviluppare l'intelligenza artificiale di prossima generazione. L'accesso della Cina a questi chip "le consentirà di rendere le sue armi più letali, di condurre attacchi informatici più efficaci contro le aziende e le infrastrutture sensibili americane e di rafforzare il suo settore economico e manifatturiero", hanno accusato diversi senatori democratici in un comunicato.
La view degli analisti
“L'approvazione da parte degli Stati Uniti delle esportazioni dei chip H200 di Nvidia in Cina segna la svolta più netta nella politica statunitense in materia di tecnologia e controllo delle esportazioni, e potrebbe rimodellare la traiettoria cinese nel settore dell'intelligenza artificiale”, scrivono Michael Deng e Jennifer Welch, analisti di Bloomberg.
“Allentare le restrizioni sull'H200 e sui chip di qualità simile rischia di dare un vantaggio ad aziende cinesi come DeepSeek, che competono con gli Stati Uniti nel settore dell'intelligenza artificiale, ha affermato Chris McGuire, senior fellow per la Cina e le tecnologie emergenti presso il Council on Foreign Relations.
"Questo è molto negativo per l'esportazione dell'intero stack di intelligenza artificiale in tutto il mondo. Di fatto, lo indebolisce", ha aggiunto McGuire, che ha prestato servizio nel Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca sotto la presidenza di Biden. "In un momento in cui i cinesi ci stanno spremendo con tutte le loro forze su ogni cosa, perché cediamo?", si chiede l’esperto.
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