Bene Pirelli, giù Mps, Leonardo, Enel. Oggi i dati sulla disoccupazione Usa


Dopo le parole di Powell il focus passa ai dati macro economici e quello sulla disoccupazione Usa ad ottobre dovrebbe registrare un peggioramento. Ormai i brutti dati macro sono letti come buone notizie per le Borse che scommettono in un allentamento nel rialzo dei tassi. A Piazza Affari dominano le trimestrali.


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Borse europee in rialzo sul boom dei mercati cinesi. Il Ftse Mib guadagna lo 0,2%, a Francoforte il dax sale dello 0,8%, Parigi sale dell’1,1% e Londra dell’1%.

Vola oggi Hong Kong con un +5,36% e il Csi 300 con un +3,3%.

Un rapporto pubblicato all'inizio di questa settimana ha suggerito che il governo cinese stava formando un comitato speciale per considerare il ridimensionamento della sua politica zero-COVID. Ciò è stato negato dalle autorità cinesi, ma nuove voci sono circolate venerdì scorso che questa politica avrà presto un cambiamento sostanziale.

Un tale cambiamento sarebbe positivo per l'economia globale, tuttavia è probabile che i guadagni siano limitati in Europa, poiché gli investitori rimangono cauti sull'impatto dell'aggressiva stretta monetaria della Federal Reserve statunitense.

Il segno più di oggi non era atteso dopo il calo di Wall Street dove prosegue la forbice tra titoli tech e non con il Nasdaq che ha chiuso a -1,7%, il Dow Jones ha perso lo -0,5%.

Nel dopoborsa, PayPal perdeva l’11% dopo la presentazione della trimestrale.

Sono calati oltre le stime gli ordini di fabbrica in Germania nel mese di settembre. Il ribasso del 4% è stato superiore allo 0,5% previsto e al -2% segnato nel mese precedente.

Dati Macro

Come ogni primo venerdì del mese l'appuntamento principale sul fronte macro è l'aggiornamento sulla dinamica del mercato del lavoro Usa, tra i principali indicatori cui Federal Reserve guarda per aggiustare il costo del denaro.

Risale peraltro all'altro ieri l'ultimo ritocco sui tassi Usa, alzati di 75 punti base come previsto - per la quarta volta consecutiva - ma con toni evidentemente più 'hawkish' di quanto il mercato già scontasse.

Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che i posti di lavoro non agricoli siano aumentati di 200.000 unità il mese scorso, dopo l'aumento di 263.000 posti a settembre. Si tratterebbe dell'aumento più contenuto da dicembre 2020, quando un'ondata di casi di coronavirus portò ad un calo dei posti di lavoro. Le stime degli economisti variano da 120.000 a 300.000 unità.

"Una sorpresa al rialzo dei dati rafforzerebbe la posizione più elevata della Fed sui tassi terminali e manterrebbe l'offerta del dollaro USA, ma stampe più morbide possono pesare sul dollaro", ha affermato Christopher Wong, stratega valutario di OCBC.

"Il mercato del lavoro è fondamentalmente a posto, ma sembra rallentare", ha detto Guy Berger, economista principale presso LinkedIn a San Francisco. "La Fed cercherà di trovare il modo di rallentare il mercato del lavoro abbastanza da esercitare una pressione al ribasso sui salari e sull'inflazione, senza causare una recessione".

Cambi

A dispetto della relativa correzione di oggi, il dollaro si appresta ad archiviare la miglior performance settimanale da oltre un mese, sempre trainato dalla prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi da parte di Federal Reserve.

Il cambio euro/dollaro è pari a 0,9782 (in rialzo di 0,32%); il cambio euro/yen 144,7 (+0,1%) mentre il dollaro scambia a 147,92 su yen (-0,24%).

Lo yuan è salito venerdì sulla scia delle speculazioni secondo cui la Cina allenterà le sue rigide misure anti-Covid, mentre il dollaro USA si è fermato nella sua inebriante ascesa pur rimanendo impostato per la sua migliore settimana in oltre un mese con i tassi di interesse statunitensi che dovrebbero salire.

Lo yuan offshore è balzato di oltre l'1% nella sessione asiatica a un picco di una settimana di 7,2441 per dollaro, e l'ultima volta ha scambiato 7,2621.

Derivati sul greggio in deciso rialzo sul finale degli scambi asiatici, spinti dalle aspettative di un allentamento delle rigide norme anti-Covid in Cina che da tempo deprimono i consumi. Brent viaggia in rialzo del 2,12% dollari a 97 dollari il barile.

Obbligazionario

Il Treasury Note a dieci anni rende il 4,12%. Il biennale è a 4,70%. Il differenziale tra i due rendimenti, pari a +57 punti base, a favore del due anni, non è mai stato così alto negli ultimi quarant’anni.


Bund a 2,21%, +3 punti base.

Tra i singoli titoli a Piazza Affari

Crollano Mps e Leonardo, debole Enel mentre gli acquisti premiano le società del lusso sulla scia cinese e Pirelli.

Mps perde il 22% e si merita una sospensione per eccesso di ribasso. Sul titolo si fanno sentire gli effetti di un aumento di capitale estremamente diluitivo con alcuni istituzionali che escono dopo aver incassato le fee per garantire l’operazione di aumento di capitale ma vendono i titoli inoptati che hanno dovuto sottoscrivere.

Enel -2% dopo l’allarme utili appena lanciato. Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con 4,37 miliardi di euro di Ebitda rettificato, in linea con le aspettative. Di pochissimo sotto le previsioni il risultato netto, pari a 868 milioni. Poco peggio il debito a fine settembre: 69,7 miliardi. La società ha confermato il raggiungimento dei target 2022 a livello di Ebitda (19-19,6 miliardi), ma con un minore contributo dell’Italia. Utile netto rivisto al ribasso. Ritoccato a 62 miliardi di euro, il debito a fine anno, da 61 miliardi: gli analisti si aspettavano peggio. Non cambiano le indicazioni sul dividendo. Il nuovo piano strategico sarà presentato questo mese.

Leonardo -8% si merita una sospensione per eccesso di ribasso. Il gruppo della difesa ha chiuso il trimestre con un calo del 9% anno su anno dell’Ebita, a 201 milioni di euro, leggermente peggio delle attese. Meglio delle aspettative gli ordini ed il flusso di cassa. La holding delle attività nella difesa e nell’aeronautica ha migliorato di un miliardo le previsioni sugli ordini a fine 2022, a 16 miliardi di euro. Confermati i target di ricavi ed Ebita.
Nel corso della conference call sono state fornite solo parziali indicazioni sul 2023, i dirigenti ritengono che i costi resteranno alti, per vederli scendere bisognerà aspettare il 2024.

Pirelli +5%, ha archiviato i 9 mesi con un utile netto in crescita del 52,1% a 359,3 milioni di euro, grazie al miglioramento della performance operativa e rivede al rialzo la guidance per l'anno. Attesi ricavi intorno ai 6,5 miliardi.

Oggi attesa la trimestrale di Intesa SanPaolo e Banca Generali

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