Opec+, accordo lampo per la conferma del rialzo della produzione

Il cartello dei produttori di petrolio ha confermato ieri il precedente accordo sull'aumento della produzione di 400 milioni di barili al giorno nel mese di ottobre.
L'intesa è arrivata in meno di un'ora dall'inizio del vertice: si tratta di una delle riunioni dei produttori più veloci della storia dell'Opec.
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Accordo lampo all'Opec+
L'unica sorpresa arrivata dal vertice dell'Opec+ di ieri è stata la velocità con cui si è giunti ad un accordo. Se in passato erano spesso necessari giorni e giorni di contrattazioni per arrivate ad un'intesa, quando ci si arrivava, questa volta è bastata un'ora ai rappresentanti dei produttori (collegati in videoconferenza) per confermare quanto già era stato deciso nella scorsa riunione. “Si tratta di una delle riunioni più veloci nella memoria recente dell'organizzazione”, sottolineano da Teleborsa, “in netto contrasto con i lunghi negoziati visti nei precedenti colloqui del cartello a luglio”.
Prosegue l'aumento della produzione
Dopo i pochi minuti dall'inizio delle contrattazioni, l'Opec+ diramava un comunicato stampa in cui si annunciava l'accordo sull'adeguamento al rialzo della produzione petrolifera di 400 milioni di barili al giorno ogni mese fino alla fine del 2022.
Il mese di luglio, spiegava il comunicato, ha visto l'out petrolifero risultare conforme al 110% compreso il Messico (109% escluso il Messico), “rafforzando l’andamento di alta conformità da parte dei Paesi partecipanti)”. Inoltre, “l’Assemblea ha deliberato di estendere il periodo di compensazione fino alla fine di dicembre 2021 e ha stabilito che la prossima riunione ministeriale si terrà il 4 ottobre”, concludeva il comunicato dei produttori.
L'accordo di luglio
L'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, tra cui la Russia, dunque, si preparano a ritirare i tagli alla produzione senza precedenti decisi nel pieno della crisi da Covid 19 iniziata l'anno scorso, accordo raggiunto lo scorso luglio.
Con il 45% dell'offerta inattiva già ripristinata, l'aumento della produttività è stata decisa a causa degli effetti della pandemia che “continuano a proiettare qualche incertezza, i fondamentali dei mercato e si sono rafforzate e le scorte nell'Ocse continuano a ridursi mentre la ripresa accelera”.
Le quotazioni del greggio e le scorte
Nel frattempo, i prezzi del petrolio risultano nuovamente poco mossi nel post-meeting Opec+. Il greggio scambia a 68,55 dollari, mentre le quotazioni del Brent restano intorno quota 71 dollari al barile, entrambi intorno alla parità.
Ieri l'EIA, la divisione del Dipartimento USA dell'Energia ha comunicato un calo maggiore del previsto delle scorte di greggio statunitense. Negli ultimi sette giorni al 27 agosto 2021, infatti, gli stock di greggio sono diminuiti di circa 7,2 milioni di barili a 425,4 MBG, mentre gli analisti si attendevano un calo di 3,1 milioni.
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