Opec+ pronta al maggior taglio della produzione dall’inizio della pandemia

Opec+ pronta ad effettuare una maxi riduzione della produzione di petrolio con l’obiettivo di sostenere ancora i prezzi.

Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, l’Organizzazione dei produttori e i loro alleati starebbero valutando un taglio da un milione di barili di petrolio al giorno, da decidere nella riunione che si svolgerà mercoledì prossimo, la prima dal vivo dallo scoppiare della pandemia.

Il taglio, il secondo mensile consecutivo per il gruppo, rappresenterebbe il più grande dal 2020, quando l’Opec+ decise la riduzione record di 10 milioni di barili al giorno per cercare di mettere un freno alla discesa dei prezzi dovuta al crollo della domanda causato dal Covid 19, per poi riducendo la diminuzione dell’output nei due anni successivi.

L’indiscrezione sta sostenendo i prezzi del petrolio, questa mattina in crescita di oltre il 3%, portando così il greggio WTI a sopra gli 82 dollari e il Brent vicinissimo a quota 88 dollari al barile.

Nonostante la possibilità di un taglio, l’Opec+ ha finora mancato i suoi obiettivi produttivi di circa 3 milioni bpd per il mese di luglio, in quanto le sanzioni decise su alcuni membri e i bassi investimenti di altri hanno ostacolato l’incremento.

“Qualsiasi decisione inferiore a 500 mila barili al giorno verrebbe ignorata dal mercato”, sottolineano da ANZ in una nota, “pertanto, riteniamo possibile un taglio di 1 milione di barili al giorno”.

Se anche per alcune banche come JP Morgan Chase & Co. la quota di 500 mila potrebbe essere il minimo, secondo Helima Croft, chief commodities strategist presso RBC Capital Markets LLC, il gruppo potrebbe optare per un taglio due volte superiore: “non credo vogliano vedersi di persona per decidere una riduzione minore”, prevede Croft.

“Il petrolio a 90 dollari non è negoziabile per la leadership dell'Opec+, quindi agirà per salvaguardare questo prezzo minimo”, indica Stephen Brennock del broker petrolifero PVM.

Il ‘pesante’ intervento da parte dell’Opec+ arriverebbe dopo quattro mesi di cali dei prezzi da giugno, dovuti alle chiusure in Cina, maggior consumatore mondiale di energia, a cui si aggiungevano il super-dollaro e le strette monetarie delle banche mondiale, potenziali fattori scatenanti di una prossima recessione

“L'Opec+ è molto concentrato sull'aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e sul suo impatto sulla domanda dei mercati emergenti”, sottolinea Amrita Sen, capo analista petrolifero presso Energy Aspects Ltd.

Viste le prospettive, i produttori “vogliono anticipare la decisione del taglio dell’output”, in modo da “prevenire eventuali eccedenze” nel mercato globale di petrolio, aggiungeva l’esperto.

Se i prezzi del Brent potrebbero rafforzarsi ulteriormente nel breve termine, “le preoccupazioni per una recessione globale probabilmente limiteranno il rialzo”, secondo la società di consulenza FGE.

Nel caso in cui “l’Opec+ dovesse decidere di tagliare la produzione nel breve termine, il conseguente aumento della loro capacità di riserva eserciterà probabilmente una maggiore pressione al ribasso sui prezzi a lungo termine”, prevedono questi esperti.