Open Fiber chiede 1,5 miliardi di danni a Tim. La reazione: «Argomentazioni risibili»


La società partecipata da Enel e Cdp contesterebbe a Tim una serie di condotte anticoncorrenziali. La decisione fa seguito alla multa inflitta dall'Antitrust lo scorso marzo per «abuso di posizione dominante». Fonti vicine a Tim hanno definito «risibile» la mossa di Open Fiber, la società guidata da Luigi Gubitosi starebbe preparando a sua volta azioni legali contro la concorrente.


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Confermate le indiscrezioni di stampa, Open Fiber chiede un risarcimento di 1,5 miliardi

Sale il livello di tensione nella disputa sul mercato della banda ultra larga. Secondo indiscrezioni di stampa diffuse ieri e confermate questa mattina, Open Fiber ha fatto richiesta di 1,5 miliardi di euro di risarcimento a Tim in una causa per un «supposto abuso di posizione dominante».

I fatti risalirebbero a marzo, quando Antitrust aveva multato per 116 milioni di euro la società guidata da Luigi Gubitosi per abuso di posizione dominante. Il garante accusava Tim di aver ostacolato l’ingresso di Open Fiber nel mercato della banda larga, in particolare nelle aree bianche (quelle cioè in cui le infrastrutture per la banda larga sono inesistenti) a fallimento di mercato.

Oggi Open Fiber ha confermato la sua decisione di richiedere i danni. Già nei mesi scorsi, l'ad Elisabetta Ripa aveva chiarito che la società, partecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), avrebbe fatto ricorso davanti al giudice ordinario: «L'entità dei danni subiti dai ricorrenti sarà accertata dalla magistratura ordinaria e non dipende dal valore della sanzione», aveva detto.

Tim, debole a Piazza Affari, prepara la controffensiva

L’indiscrezione ha indebolito il titolo Tim, in calo dell’1,57% mentre il Ftse Mib cede lo 0,54%. La società, però, avrebbe pronta la controffensiva.

Secondo quanto riporta Reuters, che cita una fonte vicina a Tim, l’operatore di tlc starebbe preparando a sua volta un'azione legale con una richiesta danni contro Open Fiber per «concorrenza sleale», con una richiesta di «risarcimento uguale o addirittura superiore a quella del rivale». Intanto Tim si prepara anche a impugnare davanti al Tar la multa dell’Antitrust.

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