Oro ancora sotto pressione sui timori di nuove scelte Fed sul tapering

Oro ancora sotto pressione sui timori di nuove scelte Fed sul tapering

L'oro prosegue il suo calo in compagnia delle altre materie prime dopo che i dati sul lavoro negli Stati Uniti diffusi la settimana scorsa avevano aumento le previsioni di una prossima riduzione del programma di sostegno all'economia da parte della Federal Reserve.

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Il dollaro forte e calo dell'oro

Prosegue il calo dell'oro arrivato con le aspettative di una possibile riduzione delle misure di stimolo all'economia statunitensi da parte della Federal Reserve. Le quotazioni della materia prima gialla erano arrivate a scendere brevemente sotto quota 1.700 dollari l'oncia, per poi tornare a 1.748 di questa mattina, ai minimi dello scorso aprile.

In calo anche le altre materie prime a causa di un dollaro forte e un aumento dei rendimenti dei Treasuries USA, con il le vendite che stanno colpendo l'argento (-1%), il palladio (-0,50%), il platino (-0,60%), il nichel (-2%) e il rame (-1%), a causa del calo della domanda.

Un timore chiamato tapering

La pressione sull'oro era partita con le parole del vicepresidente della Fed, Richard Clarida, arrivate ad inizio settimana scorsa, secondo il quale la Federal Reserve potrebbe iniziare a ridurre gli acquisti di obbligazioni già nel corso dell'anno.

A spargere nuovi timori della riduzione del tapering (ritorno ad una condizione di normalità monetaria dopo un periodo di sostegno) erano stati i dati sul lavoro negli Stati Uniti diffusi venerdì scorso.

Nel mese di luglio, i nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli erano aumentati di 943 mila, risultando migliori delle attese degli analisti, fermi a +850 mila nuovi impieghi. Migliore delle previsioni anche il tasso di disoccupazione, sceso al 5,4% rispetto al 5,7% atteso.

Inoltre, il ministero del lavoro USA ha rivisto al rialzo i dati del mese scorso di 119 mila nuovi posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti, mentre il dato di maggio è stato rivisto al rialzo di 31 mila unità a +614 mila, così come quello di giugno (88 mila unità a +938 mila).

La diffusione dei dati aveva portato sia l'oro che l'argento a scendere proprio a causa dei risultati migliori del previsto, mentre “questa mattina stiamo assistendo alle vendite di quei trader in preda al panico perchè in ritardo”, spiega a Bloomberg John Feeney, business development manager di Guardian Vaults.

“Con la bassa liquidità in questo inizio di settimana che si combina con un gran numero di stop loss attivati, abbiamo visto un'apertura volatile”, aggiunge Feeney, secondo il quale anche se è “un po' troppo presto per dirlo, questo tipo di movimento di solito coincide con un minimo significativo nel mercato”.

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