Oro, BofA prevede quota 3 mila dollari entro fine 2025
L’andamento del prezzo della materia prima gialla resta condizionato dai movimenti del dollaro e dalle prospettive sui tassi di interesse della Federal Reserve ma la banca statunitense prevede una forte crescita nei prossimi mesi.
Prezzo dell’oro poco mosso
Oro in leggero calo questa mattina dopo il rimbalzo di ieri seguito al sell off di venerdì post dati economici negli Stati Uniti. Oggi il prezzo del future sulla materia prima gialla con scadenza ad agosto scende (-0,10%) a 2.341 dollari l’oncia dopo i 2.347 dollari toccati ieri, mentre venerdì era sceso ai minimi di 2.329 dollari (-1,60%).
In calo i rendimenti di riferimento del Tesoro USA a 10 anni, rendendo così il metallo ‘non redditizio’ più interessante per gli investitori, in quanto i tassi più bassi riducono il costo opportunità di detenere lingotti che non generano interessi.
“Venerdì sera c'è stato un sell-off piuttosto significativo a causa del dollaro forte e l’oro ne ha risentito in una certa misura”, spiega Kyle Rodda, analista dei mercati finanziari presso Capital.com: un dollaro più forte rende il metallo costoso per i possessori di altre valute.
Il balzo del biglietto verde era arrivato dopo che i dati sull’attività commerciale degli USA hanno raggiunto il massimo di 26 mesi a giugno, grazie al rimbalzo dell'occupazione, spingendo così il dollaro al livello più alto in quasi otto settimane.
Attenzione ai dati macro
Ora gli investitori attendono i dati sull’inflazione negli Stati Uniti (Indice PCE) e alcune dichiarazioni dei membri della Federal Reserve per avere indicazioni sulle future scelte dell’istituto in tema di tassi di interesse.
Questa settimana parleranno almeno cinque funzionari della Fed, tra cui la Presidente della Fed di San Francisco Mary Daly e i Governatori della Fed Lisa Cook e Michelle Bowman.
“Se l’indice PCE si confermerà in calo la Fed potrebbe essere in grado di abbassare i tassi potenzialmente due volte quest'anno. E se questo accadrà, sarà una cosa abbastanza positiva per l'oro”, prevede Rodda.
BofA rialzista
Chi punta sull’oro è Bank of America (BofA), prevedendo che il prezzo raggiungerà i 3 mila dollari l’oncia entro i prossimi 12-18 mesi, con un +30% di potenziale upside.
Le previsioni della banca si basano sul continuo acquisto di lingotti d’oro da parte delle banche centrali di tutto il mondo e sui tagli dei tassi di interesse da parte della Fed, che potrebbero portare ad afflussi verso fondi negoziati in borsa sull’oro fisicamente garantiti (ETF). BofA prende atto di un recente sondaggio del World Gold Council secondo cui le banche centrali intendono acquistare più oro nei prossimi mesi.
Gli analisti affermano che l’oro continua ad essere visto come una riserva di valore a lungo termine, una copertura contro l’inflazione e un’efficace diversificazione di portafoglio, rendendolo un investimento ideale nell’attuale contesto di elevata inflazione e incertezza geopolitica.
BofA ritiene che gli acquisti di oro potrebbero accelerare nella seconda metà di quest’anno a causa dei tagli dei tassi di interesse e della maggiore volatilità dei mercati del Tesoro statunitense.
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