Oro e argento a nuovi massimi storici

I due metalli hanno beneficiato sia del contesto monetario più accomodante sia delle aspettative di una domanda stabile nel medio termine.
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I nuovi record di oro e argento
Oro e argento coppia protagonista di questo fine 2025 con le quotazioni dei due metalli a nuovi massimi storici toccati quasi contemporaneamente.
Il metallo giallo arriva oggi ad un picco di 4.346,22 dollari l’oncia per il prezzo spot, mentre il future con scadenza a febbraio 2026 sale fino ai 4.381,25 dollari. La crescita odierna (+1,50%) porta quella da inizio anno al 66% visti i 2.624 di inizio gennaio.
Il suo ‘collega’ grigio sale fino a 64,57 dollari, con uno scatto dell’1,44% per quanto riguarda il prezzo spot, e a 64,82 per il future con scadenza a marzo 2026: ora la performance del 2025 segna un notevole +120% dai livelli di inizio anno (28,92 dollari).
Questi metalli, strettamente legati ai settori industriale e automobilistico, hanno beneficiato sia del contesto monetario più accomodante sia delle aspettative di una domanda stabile nel medio termine.
Reazione al taglio dei tassi Fed
Mercoledì la Federal Reserve statunitense ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli nell'intervallo 3,5%-3,75%, e ha ribadito la sua volontà di intervenire sul mercato del debito a breve termine per mantenere un'ampia liquidità.
Questo messaggio è stato interpretato dagli investitori come un segnale di una politica monetaria più accomodante, che tende a favorire asset senza interessi come i metalli, riducendone il costo opportunità rispetto ad altri strumenti finanziari.
La decisione della Fed è stata accompagnata da dati macroeconomici che indicavano un leggero raffreddamento del mercato del lavoro statunitense. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 44.000 unità, raggiungendo quota 236.000 nella settimana conclusasi il 6 dicembre, una cifra significativamente superiore alle aspettative del mercato. Questi dati hanno rafforzato la percezione che l'economia potrebbe perdere slancio, alimentando la domanda di asset rifugio.
In questo contesto, l'oro sta consolidando la sua posizione di copertura contro scenari di maggiore incertezza economica e potenziali revisioni al ribasso delle previsioni di crescita, soprattutto in un contesto in cui le banche centrali mostrano maggiore cautela.
La politica monetaria come motore del rally dei metalli preziosi
Gli analisti concordano sul fatto che la traiettoria dei metalli preziosi nelle prossime settimane sarà strettamente legata all'evoluzione della politica monetaria statunitense. Sebbene la Fed abbia evitato di impegnarsi in ulteriori tagli immediati dei tassi, il riconoscimento dei rischi per il mercato del lavoro e l'inflazione derivanti da fattori esterni, come i dazi, mantiene aperta la prospettiva di un contesto finanziario più accomodante.
Inoltre, la conferma che la banca centrale è disposta ad acquistare debito a breve termine, se necessario, rafforza l'idea di un sostegno implicito alla stabilità del sistema finanziario, che di solito si traduce in flussi verso attività reali.
Un altro fattore chiave alla base dell'ascesa dell'oro è l'evoluzione dei tassi di interesse reali. Con un'inflazione ancora al di sopra dell'obiettivo in molte economie sviluppate e tassi di interesse nominali in calo, l'attrattiva relativa dell'oro è in aumento. Ciò è ulteriormente rafforzato dalla domanda istituzionale sostenuta da parte di fondi di investimento e banche centrali, che continuano a diversificare le proprie riserve in un contesto geopolitico incerto.
Negli ultimi trimestri, diverse banche centrali hanno aumentato gli acquisti di oro come copertura contro la volatilità del dollaro e i rischi del debito sovrano.
Guardando alla fine del 2025, il consenso del mercato indica uno scenario di elevata volatilità, ma con un orientamento favorevole per i metalli preziosi qualora si materializzassero un rallentamento economico più pronunciato o ulteriori segnali di allentamento monetario. L'oro, in particolare, continua a essere considerato un asset chiave nei portafogli difensivi.
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BNP Paribas
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