Oro e argento, è ancora record

Oro e argento, è ancora record

I metalli preziosi continuano a rappresentare dei beni rifugio a causa delle aspettative di tagli dei tassi d’interesse, dell’incertezza politica ed economica, degli acquisti solidi delle banche centrali, degli afflussi nei fondi ETF legati all’oro e la debolezza del dollaro.

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Massimo storico per le quotazioni dell’oro

Sempre record per l’oro, all’ennesimo massimo storico superato nella giornata di oggi, con la caccia ai beni rifugio sempre aperta tra tensioni commerciali e chiusura del governo USA.

L’oro spot sale di quasi l’1% e si porta a 4.254,77 dollari, mentre il future con scadenza a dicembre tocca i 4.269 dollari l’oncia, alla loro quinta seduta consecutiva di rialzi.

Tradizionalmente considerato una riserva di valore nei periodi di instabilità, l’oro ha guadagnato il 61% dall’inizio dell’anno.

Crescita anche per l’argento, con massimi di 53,28 (spot) e 52,865 (future) dollari l’oncia.

Il rally dell’oro è stato alimentato da numerosi fattori, tra cui le aspettative di tagli dei tassi d’interesse, l’incertezza politica ed economica, gli acquisti solidi delle banche centrali, gli afflussi nei fondi ETF legati all’oro e la debolezza del dollaro.

Focus sulle tensioni commerciali

L’attenzione degli investitori questa settimana si è concentrata sullo scontro commerciale tra le due maggiori economie mondiali. Ieri, alcuni funzionari statunitensi hanno criticato la forte espansione da parte della Cina dei controlli sulle esportazioni di terre rare, definendola una minaccia per le catene di approvvigionamento globali.

Il presidente USA, Donald Trump, ha dichiarato che Washington è ormai impegnata in una guerra commerciale con Pechino, alimentando i timori di un danno economico globale prolungato che potrebbe aumentare ulteriormente l'attrattiva dell'oro come bene rifugio.

“Le rinnovate frizioni commerciali aumentano l’incertezza per le catene di fornitura globali... gli investitori si stanno orientando sempre più verso l’oro”, spiega Nitesh Shah, strategist delle materie prime di WisdomTree, aggiungendo che la corsa dell’oro riflette anche l’inquietudine degli investitori sulla credibilità della politica statunitense. Shah ha aggiunto che è molto probabile che il metallo rimanga sopra la soglia dei 4.200 dollari.

Verso un taglio dei tassi

Contemporaneamente, i trader stanno scommettendo su almeno un consistente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine dell'anno, dopo che il presidente Jerome Powell ha segnalato questa settimana che la banca centrale è pronta ad annunciare un altro taglio di un quarto di punto entro la fine del mese.

I trader prevedono un taglio di 25 punti base da parte della Federal Reserve a ottobre, con un altro possibile a dicembre, con probabilità rispettive del 98% e 95%.

L’oro, che non genera rendimento, tende a performare bene in contesti di tassi bassi.

“Per raggiungere i 5.000 dollari nel 2026, il mercato dovrebbe probabilmente mantenere una domanda fisica stabile, ma vedere anche una nuova impennata della domanda finanziaria per allocazioni in oro”, secondo Aakash Doshi, responsabile della strategia sui metalli preziosi di State Street Investment Management.

Banche centrali e ETF

Gli acquisti entusiastici delle banche centrali e gli afflussi nei fondi ETF hanno inoltre contribuito al rialzo del 60% dell’oro quest’anno. “Nulla è cambiato per me: per l’ultimo incremento di 2.000 dollari per oncia siamo stati rialzisti e tutto ciò che ci ha portato fin qui rimane rialzista”, ha dichiarato Michael Widmer, capo della ricerca sui metalli di Bank of America Corp, a Bloomberg Television. Tuttavia, aggiunge, “gli afflussi negli ETF lo scorso mese sono aumentati dell’880% rispetto all’anno precedente e questo è, in definitiva, motivo di preoccupazione”, poiché è insostenibile.

Il mercato dell’argento, nel frattempo, è stato travolto da una carenza di liquidità a Londra, provocando una corsa mondiale al metallo e spingendo i prezzi di riferimento a salire al di sopra dei futures di New York. I prezzi hanno toccato un record superiore ai 53 dollari l’oncia questa settimana, per poi scendere leggermente. Nel corso dell’ultima settimana, più di 15 milioni di once d’argento sono state ritirate dai magazzini collegati al mercato dei futures Comex di New York. Gran parte di queste è probabilmente diretta a Londra, dove dovrebbe contribuire ad alleviare la tensione del mercato — anche se i forti afflussi negli ETF di quasi 11 milioni di once nello stesso periodo hanno ulteriormente ridotto le scorte di Londra.

“I flussi di investimento negli ETF che hanno contribuito a spingere l’argento ai massimi storici stanno iniziando a rallentare. Il plateau degli ETF sull’argento non significa che gli investitori stiano uscendo, ma suggerisce che l’ondata di accumulo che ha sostenuto il rally dell’argento sta perdendo slancio. Nel frattempo, è l’oro che continua ad attirare i capitali più stabili”, scrive Nour Al Ali, Macro Markets & Squawk di Bloomberg.

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