Oro, miglior anno dal 2010. UBS alza il target price

La corsa della materia prima potrebbe continuare secondo gli analisti nonostante gli attuali alti livelli a causa delle prossime mosse della Fed e delle tensioni geopolitiche, oltre che all’aumentare della domanda da parte delle banche centrali e degli investitori.

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Oro sempre protagonista

La parola record per le quotazioni dell’oro oramai sembra aver perso la sua forza, visti i continui massimi storici toccati dal metallo prezioso in questi mesi. L’ultimo è stato raggiunto ieri a 2.682 dollari per il prezzo spot e oltre quota 2.700 per il future in scadenza a dicembre.

Da inizio anno il prezzo è aumentato del 29% e il 2024 si appresta “ad essere il migliore anno dal 2010”, sottolineano da WebSim Intermonte, grazie alla crescente scommessa di un taglio di altri 50 punti base nella prossima riunione della Federal Reserve in agenda il 17/18 novembre.

L’inflazione USA

Un indizio sulle prossime mosse dell’istituto centrale potrebbe arrivare oggi dai dati sull’indice dei prezzi al consumo (PCE) di agosto, previsti per le ore 14:30 italiane, da molti considerato come l’indicatore di inflazione preferito dall’istituto centrale e che potrebbe rafforzare o raffreddare l’ipotesi di un ulteriore maxi taglio dopo quello di settembre.

Secondo gli analisti, il dato principale mensile dovrebbe attestarsi allo 0,1% contro lo 0,2% del mese scorso e quello annuale è previsto al 2,3% contro il 2,5% del mese scorso, confermando così l’andamento in calo dei prezzi verso l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed e aprendo le porte ad una nuova mossa di allentamento monetario.

Ubs alza il target price

Oggi gli analisti di UBS hanno aumentato le loro previsioni sul prezzo dell'oro, portando il loro target price a 2.750 dollari l'oncia, da raggiungere entro la fine del 2024, rispetto alla precedente previsione di 2.600 dollari. Entro la metà del 2025, i suoi esperti prevedono che i prezzi saliranno ulteriormente a 2.850 dollari e a 2.900 dollari entro il terzo trimestre del 2025. Queste previsioni bullish vengono confermate nonostante gli alti livelli dei prezzi attuali e gli esperti vedono diversi motivi per cui il rally potrebbe continuare.

Le ragioni

In primo luogo, “ulteriori allentamenti monetari da parte della Federal Reserve sono in arrivo” e da UBS sottolineano che, se il maxi taglio da 50 pb della scorsa settimana aveva alimentato l’entusiasmo per il metallo prezioso riducendo il costo opportunità di detenere un bene che non genera rendimento, il taglio rappresenta “solo l’inizio dell’allentamento della Fed”. In particolare, UBS si attende “ulteriori 50 punti base di allentamento nel resto del 2024, seguiti da altri 100 punti base nel 2025. Poiché i rendimenti della liquidità vengono erosi in questo contesto di tassi di interesse più bassi, una maggiore quantità di fondi degli investitori potrebbe essere diretta verso attività come l'oro”.

Un’altra ragione per scegliere il metallo prezioso riguarda le tensioni geopolitiche che secondo UBS “stanno peggiorando”, in particolare quello in Medio Oriente e tra Ucraina e Russia, entrambi lontani da una risoluzione, “rafforzando il caso dell'oro come copertura geopolitica nei portafogli”.

Terzo argomento riguarda la domanda da parte degli investitori e delle banche centrali che “rimane forte” dopo aver già contribuito a spingere l'oro verso l'alto negli ultimi anni. “Gli acquisti ufficiali rappresentano ora circa un quarto della domanda totale di oro, il doppio rispetto ai livelli precedenti al 2022” con i tagli della Fed “anche la domanda da parte degli investitori tramite fondi negoziati in borsa (ETF) sembra destinata a crescere” dopo essere aumentati ad agosto per il quarto mese consecutivo, spingendo le partecipazioni totali “a quasi 3.182 tonnellate metriche, il livello più alto dall'inizio dell'anno, riducendo la perdita da inizio anno a 44 tonnellate metriche”.

La gestione del portafoglio

Alla luce di questa analisi, gli analisti di UBS rimangono ‘Most Preferred’ sulla materia prima, ritenendo che “le proprietà di copertura dell'oro restino interessanti”. Oltre all'oro fisico, gli esperti suggeriscono agli investitori di “considerare l'esposizione attraverso strategie strutturate, ETF o azioni di società minerarie d'oro”, mentre coloro che non sono abituati alla volatilità delle singole materie prime “potrebbero anche considerare un'esposizione tramite una strategia gestita attivamente che mira a generare alfa rispetto agli indici passivi comparabili”.

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