Oro record: ecco perché il prezzo salirà ancora


Sono in netto aumento gli acquisti delle banche centrali che vogliono rafforzare le riserve, in particolare Cina e Polonia. In Cina la caduta del mercato immobiliare e delle Borse ha portato i privati a puntare sul metallo giallo. In Turchia l’oro è la difesa contro la maxi-inflazione


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Un rialzo gomito a gomito con Wall Street

In una corsa gomito a gomito con l’indice S&P500 di Wall Street, mercoledì 20 marzo l’oro ha segnato il nuovo massimo storico a 2.229 dollari l’oncia e molti esperti sono convinti che il rialzo è destinato a proseguire.

Il metallo giallo è in netta ascesa da metà febbraio, sostenuto da uno scenario di fondo caratterizzato dall'aumento dei rischi geopolitici e dagli acquisti da parte delle banche centrali. Il rally di mercoledì è stato in parte guidato dalle aspettative di allentamento della politica monetaria negli Stati Uniti, ribadite dalla Fed. Dall’inizio dell’anno l’oro è salito del 7,3%, l’S&P500 ha guadagnato il 10%. Negli ultimi cinque anni l’oro è salito del 69% e l’indice della Borsa americana dell’85%.

Sul fronte geopolitico, sono diversi i rischi che stanno facendo salire il richiamo dell'oro come bene rifugio. La Russia sembra avere la meglio nella sua guerra in Ucraina, il conflitto tra Israele e Hamas continua senza sosta e ha portato a un riorientamento del traffico marittimo globale e le elezioni presidenziali statunitensi di fine anno potrebbero avere un'enorme influenza sui mercati.

La grande corsa dei cinesi verso il metallo giallo

Grande protagonista degli acquisti di oro è la Cina, dove non solo è molto attiva la banca centrale, ma anche la popolazione ha aumentato nell’ultimo anno l’acquisto di monete, lingotti e gioielli per salvaguardare il proprio patrimonio da una crisi immobiliare che dura da anni e dal ribasso della Borsa locale.

Possibile un rialzo della quotazione fino a 2.300 dollari

Aakash Doshi, responsabile della ricerca sulle commodity di Citi North America, ha dichiarato a Cnbc che il prezzo dell’oro potrebbe salire fino a 2.300 dollari l'oncia nella seconda metà del 2024, soprattutto alla luce delle aspettative che la Federal Reserve proceda effettivamente con il taglio dei tassi nella seconda metà del 2024.

I prezzi dell'oro tendono ad avere una relazione inversa con i tassi di interesse. Quando i tassi di interesse scendono, e di conseguenza diventano meno interessanti i rendimenti dei bond governativi e di altri asset a reddito fisso, l'oro diventa più attraente per la sua intrinseca natura difensiva.

Anche Macquarie prevede nuovi rialzi per l’oro nella seconda metà dell’anno, soprattutto per i continui acquisti di diverse banche centrali. Questi acquisti sono attentamente monitorati dal World Gold Council attraverso una specifica sezione del suo Ufficio studi guidata da Shaokai Fan. “Le banche centrali, che negli ultimi due anni hanno comprato oro in quantitativi che rappresentano record storici, stanno continuando a comprare con forza anche nel 2024”, sostiene Shaokai Fan. Questi acquisti hanno fatto salire il prezzo del metallo giallo nonostante gli alti tassi di interesse e un dollaro forte.

La paura di Mosca fa comprare oro ai polacchi

La Cina è in testa alla classifica dei compratori del 2023 sia per gli acquisti della banca centrale, la People’s Bank of China, sia per gli acquisti dei singoli consumatori.

Fra le banche centrali al secondo posto c’è quella della Polonia, che l’anno scorso ha totalizzato acquisti per 130 tonnellate di metallo prezioso. Il governatore Adam Glapiński già nel 2021 aveva annunciato un piano di acquisti massicci per consolidare la sicurezza finanziaria del Paese, piano che è stato rafforzato dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Terzo maggiore compratore è stata l’autorità monetaria di Singapore, MAS (Monetary Authority of Singapore), che nel 2023 ha portato nei propri forzieri 76,5 tonnellate di oro. MAS non ha spiegato le ragioni di questi acquisti, ma anche in questo caso Fan li interpreta come il desiderio di rafforzare le riserve in un quadro di instabilità geopolitica alimentata dal comportamento della Russia.

Nel 2023 la Cina ha guidato anche il mercato degli acquisti dei privati con 603 tonnellate di oro: una crescita del 10% sull’anno precedente che l’ha portata a superare l’India come principale consumatore del metallo giallo. “Le persone hanno scelto l’oro per diversificare il loro patrimonio”, dice Fan.

Per i turchi la difesa più efficace dall’inflazione

In India a comprare l’oro sono sia la banca centrale (a gennaio ne ha comprato per 8,7 tonnellate) che i consumatori, secondo una tradizione che vede le famiglie acquistare molti gioielli d’oro soprattutto nella stagione dei matrimoni. Ma anche gli acquisti per investimento, monete e lingotti, sono saliti l’anno scorso del 7%.

Infine, non è da trascurare il ruolo della Turchia, dove nel 2023 la domanda di oro è raddoppiata rispetto al 2022, nella disperata ricerca da parte della popolazione di una difesa da un’inflazione al 67% che il governo del presidente Erdogan non riesce a mettere sotto controllo. La lira turca l’anno scorso si è svalutata del 40% rispetto al dollaro. Anche se non dà nessun rendimento, in queste condizioni un lingotto d’oro rappresenta la salvezza del patrimonio.

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