L’Orso chiama Wall Street con un iPhone
Ieri Apple ha perso quasi il 3%, in due sedute sono andati in fumo 200 miliardi di dollari di capitalizzazione. Pechino rischio di rovinare la festa per la presentazione del nuovo iPhone. Entra nel vivo il negoziato sul patto di stabilità, intanto il governo, a corto di risorse, se la prende con il commissario Paolo Gentiloni. Rimbalzano le obbligazioni e si placa il dollaro.
Negli ultimi due giorni, il tema della ritorsioni della Cina sulle grandi società degli Stati Uniti ha condizionato la parte tech di Wall Street.
Le indiscrezioni del Wall Street Journal e di Bloomberg sulle limitazioni imposte da Pechino all'uso dell'iPhone negli ambienti di lavoro delle aziende e degli uffici statali, ha mandato il titolo Apple in tilt per due giorni. In due giorni, le azioni della più grande società al mondo in termini di capitalizzazione ha perso il 6,5%. Sono andati in fumo 200 miliardi di dollari di valore di mercato per una storia che secondo molti analisti avrà nel peggiore dei casi un impatto limitato sul conto economico e sugli utili.
Per ora il danno è di poco conto, Apple vale ancora 2.800 miliardi di dollari e da inizio anno il guadagno è del 35%, ma salgono i timori su quella che sembrerebbe essere una resa dei conti tra Stati Uniti e Cina. Lo scontro iniziato nel 2018 con i dazi imposti da Donald Trump, ha preso negli ultimi tempi una piega decisamente tecnologica, con gli Stati Uniti che hanno vietato l'esportazione di hardware avanzato in Cina e hanno imposto restrizioni sull'uso dei prodotti della cinese Huawei. La Cina, nel frattempo, ha vietato i prodotti del produttore di memorie statunitense Micron Technology. Ma nulla di tutto ciò è paragonabile all'ultima raffica di provvedimenti con cui la Cina ha vietato l'uso dell'iPhone ai lavoratori del governo, una decisione che rischia di rovinare la festa per l'attesissimo debutto dell'iPhone 15 della prossima settimana.
Ieri il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,9%. Sono scesi quasi tutti i grandi nomi dell’industria dei semiconduttori (Qualcomm -6%). In rialzo dell’1% Intel, vista come un porto sicuro perché la maggior parte della sua capacità produttiva è negli Stati Uniti. Il Dow Jones invece è salito dello 0,2%.
In Asia, stamattina, il Nikkei di Tokyo perde l’1,3%, l’Hang Seng di Hong Kong l’1,4%. Shanghai Composite -0,4%.
Stamattina le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,1%. Poco prima dell’avvio delle contrattazioni in borsa, esce la produzione industriale francese.
EUROPA/ITALIA
Il Tesoro ha annunciato ieri l’emissione del secondo BTP Valore a cedole crescenti: l’emissione arriva in un periodo critico per i conti pubblici italiani. Il Pil sta rallentando e sono a rischio i target del debito/Pil del 2023 e del 2024: lunedì mattina la Commissione Europea dirà cosa si aspetta dall’Italia in termini di crescita, debito e inflazione. Le indicazioni non sono un vincolo ma sono un indicazione importante.
Il tutto avviene mentre entra nel vivo il negoziato sul nuovo patto di stabilità. La settimana prossima, si incontrano in modo informale in Spagna i ministri finanziari e i vertici della BCE. Intanto il governo di Giorgia Meloni sta sollecitando il commissario Paolo Gentiloni a essere più vicino agli interessi dell’Italia. Il Corriere della Sera riporta che due punti specifici delle nuove regole di bilancio proposte dalla Commissione stanno irritando Roma. Il più importante riguarda il passaggio della proposta della Commissione che porta a catalogare i Paesi dell’Unione europea in tre categorie, secondo il livello di rischio valutato a Bruxelles riguardo al loro debito pubblico. L’Italia è furiosamente schierata contro questa clausola — a quanto pare con Francia e Spagna — perché teme di finire formalmente relegata in una sorte di «serie C» dell’affidabilità finanziaria, anche agli occhi degli investitori. Il secondo punto è legato al primo: i Paesi nella categoria più debole sarebbero soggetti a un controllo più stretto e vincolante, ogni anno, dell’attuazione dei piani di riforme e rientro del debito estesi su periodi fra quattro e sette anni.
Quanto sta avvenendo non ha avuto comunque impatti di rilievo importante sul differenziale Italia-Germania, lo spread Bund BTP si è allargato di pochissimo a 172 punti base.
BUSTE PAGA/INFLAZIONE
General Motors (Gm) ha detto di aver offerto ai lavoratori un aumento salariale del 10% e due ulteriori pagamenti forfettari annuali del 3% per quattro anni nella proposta al sindacato United Auto Workers in vista della scadenza del contratto del 14 settembre. La settimana scorsa, Ford ha offerto un aumento salariale del 9% fino al 2027 e pagamenti forfettari del 6%, molto meno dell'aumento salariale del 46% richiesto dal sindacato. Gm ha sottolineato che quello proposto è l'aumento salariale più consistente dal 1999. La casa automobilistica offre inoltre un pagamento una tantum di 6.000 dollari e 5.000 dollari di bonus di protezione dall'inflazione per tutta la durata dell'accordo, oltre a un bonus di 5.500 dollari per la ratifica. Ieri Stellantis ha detto che intende fare una controfferta a Uaw questa settimana.
Il Wall Street Journal scrive che Walmart sta abbassando lo stipendio di ingresso dei nuovi lavoratori in alcune aree degli Stati Uniti. Il più grande datore di lavoro privato degli Stati Uniti ha modificato la sua struttura salariale per i lavoratori a ore a metà luglio. In base al nuovo schema, la maggior parte dei nuovi assunti guadagnerà il salario orario più basso possibile per quel dato negozio. In passato, alcuni nuovi assunti, come quelli che raccolgono gli articoli per gli ordini online, avrebbero guadagnato un po' di più rispetto ad altri nuovi membri del personale, come i cassieri.
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