Ottimismo da Mps: “shortfall 2022 inferiore alle attese” secondo l'ad


Management di Monte dei Paschi di Siena ottimista sul futuro della banca senese, con un 2022 che potrebbe essere migliore delle attese. Secondo l'amministratore delegato di Mps, Guido Bastianini, nel “marzo del prossimo anno l'istituto potrebbe registrare uno shortfall di capitale inferiore rispetto a quello stimato a maggio (meno di un miliardo)”.  Parlando nel corso dell'audizione davanti alla Commissione banche, Bassanini ha spiegato che il fabbisogno di capitale di Mps “potrebbe risultare in ulteriore riduzione, grazie all'evoluzione del contesto macroeconomico e alla conseguente dinamica economica della Banca, ad oggi migliore di quanto ipotizzato nei dati prospettici disponibili all'inizio del 2021”.


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Un positivo inizio di 2021

L'anno in corso è iniziato in maniera positiva per Mps, con un primo trimestre in cui ha mostrato “una positiva evoluzione di numerosi dati, frutto anche delle appropriate scelte aziendali e di conseguenza lo shortfall che si ipotizzava di 300 milioni a marzo scorso non si è materializzato e la banca nel trimestre ha chiuso con un utile netto di 119 milioni ha potuto contabilizzare un surplus di capitale regolamentare di circa 700 milioni”, sottolinea l'ad.

Inoltre, aggiunge Bastianini, il fabbisogno di capitale atteso nel marzo 2022 “risulterebbe dovuto essenzialmente ad aggiornamenti regolamentari”, ovvero l'aggiornamento dei modelli interni sulla base delle linee guida dell'Eba.

Lo shortfall di capitale riguarda il coefficiente patrimoniale Tier1 e in misura minore il Total capital ratio, mentre, secondo Bastianini, “non è atteso lo shortfall del Common- Equity Tier1 (Cet1)”. Il fabbisogno di capitale, inoltre, si riferisce ai requisiti di capitale inclusivi di un buffer che può essere “temporaneamente intaccato, a fronte di un piano di rientro considerato adeguato da parte della Bce”, aggiunge.

Gli stress test

Nel frattempo, Mps è attesa dall'esito degli stress test dell'Eba, i cui risultati verranno diffusi il 30 luglio. Secondo Bastianini, questi non avranno conseguenze “predefinite in termini di rafforzamento di capitale”, ma “le risultanze finali dello stress test 2021 costituiranno un elemento chiave “per lo SREP della BCE” e “anche se non è previsto un meccanismo automatico di pass-or-fail con conseguenze predefinite in termini di rafforzamento patrimoniale e/o requisiti minimi da rispettare, l'Autorità di Vigilanza utilizzerà comunque le evidenze” dello stress test “nella determinazione dei livelli” minimi di capitale sia in termini obbligatori (P2R) che di guidance (P2G) “nella prossima SREP Decision”.

Secondo indiscrezioni, la prova di stress per Mps mostrerebbe uno shortfall di 2,5 miliardi nello scenario avverso, cifra non dissimile da quanto già evidenziato dalla banca nel bilancio 2020.

Il futuro di Mps

Il mese scorso, ricorda Bastianini, l'analisi del capital plan di Mps spingeva la BCE a chiedere un piano dettagliato sull'eventuale aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e l'istituto senese rispondeva inviando un'ipotesi di tempistica che prevede l'emissione di nuove azioni entro marzo-aprile 2022 ma precisando che si tratta “di un'opzione subordinata rispetto al perseguimento della cosiddetta soluzione strutturale”, ovvero una possibile operazione straordinaria che potrebbe portare a fusioni con altri istituti o a alcune forme di 'spezzatino' a cui il Governo sta lavorando da tempo.

“Ricordo che abbiamo un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di qualche tempo fa che individua la via della cessione come un impegno che si è assunto e che è stato ribadito dal Ministero dell'Economia e dal primo ministro allora in carica” ma sull'impegno dello Stato a cedere la partecipazione in Mps entro la fine del 2021 “non ho informazioni se non che la banca collabora in maniera attiva con gli advisor del MEF per fornire ogni supporto in questa evenienza”, concludeva Bastianini.

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