Parla Elkann: per Stellantis nessuna fusione in vista

Netta la smentita del presidente (e maggiore azionista) della Casa automobilistica dopo la serie di indiscrezioni su una possibile operazione con Renault. A Piazza Affari quotazioni in calo.
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“Ci concentriamo sui mercati chiave”
Stellantis non sta prendendo in considerazione fusioni con altri produttori, in quanto la casa automobilistica si concentra sul rafforzamento della sua presenza nei mercati chiave, tra cui l'Italia. Lo ha dichiarato lunedì mattina John Elkann, presidente della Casa automobilistica europea.
Elkann, 47 anni, leader della famiglia miliardaria Agnelli che è il maggiore azionista di Stellantis, ha risposto a giorni di speculazioni dei media italiani su potenziali opzioni di fusione e acquisizione, tra cui un legame molto stretto con Renault.
"Non c'è alcun piano in corso di valutazione per quanto riguarda operazioni di fusione con altri produttori", ha dichiarato Elkann in un comunicato. L'azienda è impegnata in un piano "che riunisce il governo italiano e tutti gli stakeholder dell'industria automobilistica per raggiungere importanti obiettivi comuni per affrontare le sfide della transizione elettrica".
Dopo la smentita a Piazza Affari Stellantis cede l’1% a 21 euro. Renault, invece, guadagna l’1,2% a 35,94 euro.
Che cosa aveva detto il Ceo Tavares
La discussione nei media italiani è stata alimentata dalle osservazioni dell'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares in un'intervista di un'ora con Bloomberg News la scorsa settimana. Tavares aveva affermato che l'ascesa dei produttori cinesi, gli sforzi dell'Unione Europea per eliminare gradualmente i motori a combustione e i nuovi costosi contratti del sindacato americano United Auto Workers sono tra i fattori che alimentano un maggiore potenziale per le fusioni e acquisizioni.
Tavares, 65 anni, ha anche detto che le autorità antitrust dovranno tenere conto di queste circostanze quando decideranno se dare il via libera a un'altra grande operazione come la fusione del 2021 tra il Gruppo PSA e Fiat Chrysler.
Tavares ha detto che Stellantis si sta preparando per un'era di consolidamento dell'industria automobilistica, prevedendo che la corsa all'offerta di veicoli elettrici più convenienti finirà in un "bagno di sangue". Ha prestato particolare attenzione a Renault, un'azienda che percepisce come vulnerabile, ma non ha escluso un possibile interesse futuro per altre case automobilistiche.
Nell'intervista, Tavares ha anche affermato che l'Italia dovrebbe fare di più per proteggere i posti di lavoro nel settore automobilistico, invece di attaccare il proprietario della Fiat, Stellantis. In risposta alle osservazioni di Tavares, il ministro dell'Industria italiano Adolfo Urso ha dichiarato ai giornalisti giovedì: "Se Tavares ritiene che l'Italia debba fare come la Francia, che ha aumentato la sua partecipazione attiva in Stellantis, ce lo chieda".
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