Parte l’Opa su Creval, ma per Equita il titolo è “reduce”

Al via da oggi l’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria avente ad oggetto le azioni ordinarie di Creval annunciata lo scorso 23 novembre da parte di Credit Agricole Italia. E parte già con un “taglio” di Equita sul titolo. Gli analisti della Sim milanese hanno ridotto il giudizio sull’istituto da Hold a Reduce e il prezzo obiettivo scivola a 10,5 euro: esattamente la valutazione di Credit Agricole sulle azioni Creval.

«Consigliamo di vendere le azioni, che continuano a trattare a un prezzo superiore al prezzo d’Opa» hanno detto gli esperti. Secondo Equita si sta definendo un «rischio al ribasso significativo per il titolo qualora l’Opa non si dovesse materializzare, considerando che lo sviluppo del contesto macroeconomico è ancora particolarmente incerto». Inoltre la Banque Verte è a oggi «l’unico compratore naturale per Creval» e anche in caso di fallimento dell’offerta pubblica di acquisto resterebbe nella compagine dell’istituto come «azionista di maggioranza relativa» (a oggi ha in mano il 20%) azzerando «l’appeal speculativo sul titolo».

Diverso il giudizio di Intesa Sanpaolo che conferma il rating hold (tender shares) con prezzo obiettivo 12 euro.

Nonostante la mannaia di Equita il titolo cresce dell’1,32% scambiato a 12,28 euro. Il periodo di adesione all’offerta avrà termine il 21 aprile 2021 (salvo proroghe) mentre il pagamento del corrispettivo a favore degli azionisti Creval che avranno aderito all’offerta sarà il 26 aprile. Nella comunicazione ufficiale di oggi è confermato il corrispettivo cum dividendo di 10,5 euro per azione.

Ieri la banca aveva sottolineato di riconoscere la valenza strategica del progetto di integrazione proposto da Credit Agricole Italia ma ritiene «non congruo» il prezzo dell'Opa.