Pellegrini-Spinazzola, Juve e Roma aprono il mercato con il botto


Il calciomercato, che inizia ufficialmente oggi, ha già i suoi primi protagonisti: con lo scambio Pellegrini-Spinazzola, i bianconeri e i giallorossi aprono le danze, in attesa delle risposte delle due milanesi.


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Partenza bruciante

Il calciomercato inizia ufficialmente e due delle big del nostro campionato hanno già chiuso il primo affare: Juventus e Roma hanno perfezionato e reso ufficiale lo scambio tra Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola.

I costi dello scambio

Con una nota i bianconeri hanno comunicato di aver perfezionato con i giallorossi “l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Luca Pellegrini a fronte di un corrispettivo di 22 milioni di euro pagabili in tre esercizi” e “la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Leonardo Spinazzola a fronte di un corrispettivo di 29,5 milioni di euro pagabili in tre esercizi”.

Per quanto riguarda Pellegrini, la Juve ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto quadriennale con scadenza al 30 giugno 2023.

Quella di Spinazzola, invece, è un’operazione che per i bianconeri genera un effetto economico positivo di circa 26,6 milioni di euro.

Plusvalenze

Al 30 giugno, infatti, il terzino della Juve era iscritto nel bilancio dei bianconeri per 2,6 milioni. La vendita a 29,5 milioni garantisce una plusvalenza di 26,6 milioni, a cui si aggiungono per il bilancio 2019/20 l’ingaggio da 2,7 milioni e un ammortamento da quasi 900mila euro, per un effetto positivo da oltre 30 milioni complessivi.

Tuttavia l’acquisto d Pellegrini genera a sua volta nuova costi. Lo stipendio, ancora da ufficializzare, dovrebbe essere simile a quello percepito da Spinazzola, mentre l’ammortamento, visto il contratto quadriennale, dovrebbe aggirarsi sui 5,5 milioni di euro.

La reazione dei mercati

Una notizia che i mercati non hanno valutato in modo particolarmente positivo, se il titolo della Juve a Piazza Affari a metà giornata fa segnare un -0,47%.

Niente di paragonabile, ovviamente, alle perdite che il club guidato da Andrea Agnelli aveva subito il giorno dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano dell’Ajax lo scorso 16 aprile. Il giorno dopo, il titolo bianconero chiuse le contrattazione a -17,63%.

Una vecchia signora da un miliardo e mezzo

La Juventus ha una capitalizzazione da quasi un miliardo e mezzo di euro (1.474.564.177 euro) e ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2018/19 con un utile di 7,5 milioni di euro.

Un dato che segna una variazione negativa di 35,8 milioni di euro rispetto all’utile di 43,3 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente.

Una perdita che, spiega la società bianconera, deriva principalmente da minori proventi da gestione dei diritti dei calciatori per 17,9 milioni, da maggiori costi per il personale tesserato (38,2 milioni), da maggiori ammortamenti e svalutazioni sui diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (24,7 milioni), da maggiori acquisti per prodotti destinati alla vendita (6,3 milioni), da maggiori altri oneri (2,8 milioni).


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