Penultima seduta del 2024 a Wall Street

L’anno si avvia a concludersi positivamente per i tre principali indici della Borsa di New York ma le prospettive per il 2025 restano incerte anche a causa di una Federal Reserve prevista meno accomodante.

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Wall Street negativa

Penultima seduta del 2024 per Wall Street, anno che è destinato a chiudersi più che positivamente per i principali indici di New York. Il Nasdaq Composite ha nuovamente guidato il rally con un +30%, seguito dall’S&P500 cresciuto del 25% e dal Dow Jones Industrial Average che ha guadagnato il 14%. Oggi i future sui tre indici scambiano sotto la parità ad inizio di una settimana ridotta per le festività: la Borsa resterà chiusa a Capodanno (mercoledì).

Il dollaro cede leggermente nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale a 1,045. L’oro resta fermo a 2.633 dollari (future) e 2.620 dollari (prezzo spot), mentre il Bitcoin perde l’1% e scende a 93.600 dollari.

Dal fronte dati economici sono pochi gli appuntamenti in programma nel corso della settimana: attesi i dati sui prezzi e le vendite delle case, oltre all’attività del settore manifatturiero.

Il rally di Babbo Natale

Wall Street è al terzo dei sette giorni dell'attesissimo rally di ‘Babbo Natale’, statisticamente uno dei periodi migliori dell’anno per l'S&P 500, ma quest’anno il signore vestito di rosso sembra essere in ritardo, visto il -0,1% complessivo nei due giorni precedenti.

Dal 1950, l'S&P 500 è salito dell'1,3% durante i sette giorni di negoziazione a partire dal 24 dicembre, ben al di sopra della media di sette giorni dello 0,3%, secondo i calcoli di Adam Turnquist, capo stratega tecnico di LPL Financial.

La storia ha dimostrato che se Babbo Natale arriva e l'S&P 500 registra un rendimento positivo durante il periodo di tempo, allora gennaio è in genere un mese positivo per l'indice di riferimento e il resto dell'anno registra una media di rendimento del 10,4%. In caso di andamento negativo nei sette giorni, di solito gennaio termina in negativo la crescita per l'intero anno successivo è in media solo del 5%, secondo Turnquist.

Lo scorso anno, però, il rally di Babbo Natale non si era materializzato e gennaio era stato negativo, ma nonostante questo l'S&P 500 è ancora destinato a chiudere l'anno in rialzo di oltre il 20%.

Rendimenti in aumento

Se oggi i rendimenti dei titoli di stato calano leggermente, il Treasury a 10 anni è cresciuto di oltre 40 punti base solo a dicembre e il 4,6% attuale rappresenta il suo livello maggiore in circa sette mesi, entrando così nel territorio in cui gli analisti ritengono che i tassi più alti potrebbero iniziare a pesare sulla performance delle azioni.

"Penso che il 4,5% o più sul decennale diventi problematico per i mercati in senso più ampio", spiega Michael Kantrowitz, capo stratega degli investimenti di Piper Sandler, secondo il quale qualsiasi dato economico in arrivo che porti a tassi più bassi potrebbe essere un segnale positivo per le azioni. "Negli ultimi due anni, i mercati sono scesi solo a causa dell'aumento dei tassi di interesse o dei timori di inflazione e penso che questa sia la nuova normalità per il futuro. Le correzioni del mercato arriveranno da tassi più alti, non da una crescita più lenta o da una disoccupazione più elevata".

Previsioni sui tagli dei tassi

Tassi più alti sono previsti anche da molti investitori che stanno ridimensionando le loro aspettative sul numero totale di tagli dei tassi da parte di Federal Reserve nel 2025, dopo che la banca centrale ha adottato un tono cauto durante la riunione di inizio mese. Secondo il FedWatch Tool di CME Group, la banca centrale dovrebbe effettuare la prima riduzione dei tassi a maggio dell'anno prossimo.

"Ci aspettiamo che la Fed tagli tre volte i tassi di interesse l'anno prossimo portandoli a un tasso terminale del 3,5-3,75%, continuando nel frattempo ad aumentare la sua stima del tasso neutrale a lungo termine", prevedono gli esperti di Goldman Sachs in un rapporto in cui sottolineano come le loro previsioni siano più accomodanti rispetto alle attese dei mercati.

Questo, proseguono gli analisti, "riflette sia la nostra fiducia che la tendenza all'inflazione di fondo continuerà a diminuire, sia la nostra opinione che i rischi per i tassi di interesse derivanti dai cambiamenti di politica monetaria sotto la seconda amministrazione Trump siano più bilanciati di quanto ampiamente ritenuto. La tensione tra la Casa Bianca e la Fed potrebbe emergere presto ma non ci aspettiamo che il presidente eletto cerchi di licenziare o declassare il presidente Powell".

Raccomandazioni analisti

Apple

Wedbush: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 300 a 325 dollari.

Tesla

UBS: ‘sell’ e target price a 226 dollari.

Netflix

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo confermato a 1.040 dollari.

KeyBanc Capital Markets: ‘buy’ e target price aumentato da 785 a 1000 dollari.

Nike

UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo sempre a 73 dollari.

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