Pericolo shutdown e rialzo dei bond a Wall Street

Il rendimento dei Treasury resta a livelli record e le scelte di una Federal Reserve prevista sempre più falco restano al centro dell’attenzione dei mercati.

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Wall Street si tinge di rosso

Wall Street sotto la parità a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, preoccupata per un possibile shutdown sul debito e per il permanere dei tempi di alti tassi.

I future sul Nasdaq, quelli sul Dow Jones e i contratti sullo S&P500 cedono lo 0,40%, aprendo la strada ad un’apertura negativa dopo i guadagni della seduta di ieri.

Dollaro sempre più protagonista dopo un passaggio sotto quota 1,06 per la coppia EUR/USD, con un picco verso il basso a 1,057, ai minimi dal dicembre 2022.

Il problema del debito

A condizionare il sentiment c’è la situazione relativa al debito pubblico degli Stati Uniti, dove la Camera dei Rappresentanti, controllata dai repubblicani, cercherà di portare avanti questa settimana forti tagli alla spesa, che non hanno alcuna possibilità di diventare legge ma potrebbero innescare un parziale shutdown del governo entro domenica prossima.

Centinaia di migliaia di lavoratori federali potrebbero essere licenziati e i servizi pubblici sospesi se il Congresso non fosse in grado di finanziare il nuovo anno fiscale che inizierà il primo di ottobre.

Allarme Moody’s

Gli analisti di Moody’s Investors Service hanno avvertito che uno shutdown del governo degli Stati Uniti rappresenterebbe un evento “credit negative” per il paese.

“L’avverarsi dello shutdown metterebbe in evidenza quei freni significativi che una politica sempre più polarizzata mette al processo di politica fiscale, in un momento di deterioramento della solidità dei conti”, si legge nella nota di Moody’s.

Moody’s ha al momento un rating di tripla A sul debito federale USA, mentre nel mese di agosto, l’altra agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating sul debito degli Stati Uniti dalla tripla A (AAA) ad AA+.

Balzo dei Treasury

I tassi dei Treasuries a 10 anni erano balzati di 10 punti base al 4,542%, vicino al livello più alto dal 2007, quando salirono fino al 4,57%, mettendo sotto pressione le azioni.

A premere sui rendimenti sono le prospettive aggressive della Fed sui tassi a lungo termine, una posizione prevista anche da altre importanti banche centrali.

Ieri il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha sottolineato la necessità di aumentare i costi di finanziamento per domare l’inflazione alla luce di un’economia sorprendentemente resiliente, mentre il capo della Fed di Chicago Austan Goolsbee in un’intervista alla CNBC ha affermato che un’inflazione superiore al target del 2% rimane un rischio maggiore rispetto alla portata di un rallentamento dell’economia.

Secondo lo strumento FedWatch del CME, la scommessa dei trader sul fatto che il tasso di riferimento rimanesse invariato a novembre e dicembre era pari rispettivamente all'82% e al 61%. Nel frattempo, già a marzo è scontato un taglio dei tassi di 25 punti base, che crescerà fino a oltre il 33% a giugno e luglio.

“C'è un crescente senso di scoraggiamento per il fatto che i tassi non scenderanno presto e che rimarranno in territorio restrittivo per un periodo prolungato, ostacolando la crescita e creando un ambiente economico più difficile in cui le aziende possono operare”, spiega Stuart Cole, capo economista macro di Equiti Capital.

Notizie societarie e pre-market USA

BrainStorm Cell Therapeutics (+2%): ieri i revisori della Food and Drug Administration (FDA) statunitense hanno sollevato dubbi sulla sicurezza e sull'efficacia della terapia della società, finalizzata a combattere una malattia neurodegenerativa rara e fatale chiamata sclerosi laterale amiotrofica.

Roivant Sciences (+17%): il farmaco di Immunovant (di cui Roivant è maggiore azionista) sperimentale ha mostrato una riduzione dei livelli di anticorpi IgG che causano infiammazioni e malattie.

Edwards Lifesciences (-2%): le autorità antitrust dell'Unione europea hanno fatto irruzione in alcune strutture del produttore di dispositivi medici in un Paese della UE, riferisce Reuters, citando alcune fonti.

Raccomandazioni analisti

Tesla

RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo rimane ancora a 305 dollari.

Nike

Raymond James: ‘buy’ e target price ridotto da 128 USD a 121 dollari.

JPMorgan Chase: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 136 USD a 142 dollari.

CarMax

Evercore ISI: ‘neutral’ e target price ridotto a 78 USD dai precedenti 80 dollari.

Delta Airlines

Bernstein: ‘buy’ e prezzo obiettivo scende da 62 USD a 61 dollari.

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