Petrolio ai massimi dal 2018: la corsa continuerà? Le previsioni degli esperti


Il recupero della domanda con la ripresa energetica, unito alla scarsezza dell’offerta, sta sostenendo i prezzi delle materie prime energetiche. Tra queste, il petrolio sembra non volersi fermare e mantiene un trend rialzista partito a inizio 2021 che ha portato i suoi prezzi ai massimi da tre anni.


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Non si ferma la corsa del petrolio

Le materie prime energetiche continuano la loro corsa guidate dal rally del petrolio che sembra non volersi fermare. Oggi i future del greggio WTI hanno raggiunto un picco di 76,67 dollari, ai massimi dal 2018, mentre il Brent ‘sfondava’ quota 80 dollari al barile.

La tendenza rialzista del greggio ha portato da inizio anno i prezzi a crescere di oltre il 40%, visto che a gennaio il greggio restava ancora intorno quota 50 dollari al barile.

Le cause

L’impennata del petrolio è dovuta a diverse cause che stanno sostenendo i prezzi delle materie prime energetiche come il gas naturale, anche questo a livelli elevati.

Secondo il vicedirettore del Global Energy Center dell’Atlantic Council, il “dramma che stiamo attualmente vedendo nel mercato” deriva da una “collisione di tre enormi forze: l’impatto della prolungata incertezza domanda/offerta a causa del Covid; i cambiamenti strutturali per la transizione verso un mondo a emissioni zero; la realtà che investimenti e sviluppo delle forniture di petrolio e gas sono ancora cruciali per la stabilità del mercato anche durante una transizione energetica globale”.

Inoltre, il mercato sconta un deficit di offerta di greggio e le scorte statunitensi sono scese a 414 milioni di barili, ai minimi dall’ottobre 2018. La produzione americana resta ferma sotto i livelli pre Covid di circa 2,5 milioni di barili al giorno, con 10,6 milioni complessivi evidenziati nell’ultimo dato.

Le previsioni degli analisti

Gli esperti di Goldman Sachs hanno aggiornato le stime sul prezzo del petrolio a fine anno, aumentandole a 90 dollari al barile e il raggiungimento di tale quota rappresenterebbe il valore più alto da sette anni a questa parte.

Secondo la banca d’affari, la domanda si sta riprendendo più in fretta del previsto dalla variante Delta, visto anche lo spegnersi dei contagi nel corso della quarta ondata. Da GS, però, avvisano che non sia del tutto scontato che nei prossimi mesi il virus sarà eliminato del tutto.

Previsioni ancora più rialziste per Bank of America Global Research. Gli esperti della banca prevedono una corsa del petrolio fino a 100 dollari, qualora l’inverno che sta arrivando dovesse essere più rigido del solito.

Si tratta di uno scenario considerato sempre più possibile, visti anche i cambiamenti climatici in atto. La scorsa estate, infatti, si è rivelata una delle più calde di sempre, spingendo gli scienziati a temere un calo delle temperature ben al di sotto delle medie stagionali.

Come conseguenza, i consumi di petrolio potrebbe aumentare notevolmente, spingendo ancora di più i prezzi delle materie prime energetiche, greggio compreso.

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