Petrolio: ConocoPhillips compra Marathon Oil


Operazione da 22,5 miliardi di dollari, tutta in azioni. Prosegue il consolidamento nel settore Oil americano dove si è scatenata una vera e propria gara a chi trivella di più. E l’”ecologista” Biden approva


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Competizione a colpi di acquisizioni

Mentre l’Arabia Saudita e gli alleati dell’Opec+ si preoccupano che sul mercato arrivi troppo petrolio, con conseguente calo delle quotazioni, le grandi compagnie petrolifere americane sono scatenate nella gara a chi trivella di più. Una competizione che si gioca anche a colpi di acquisizioni. L’ultima, annunciata mercoledì 29 maggio, ha per protagonista ConocoPhillips che va a comprare Marathon Oil con un'operazione da 22,5 miliardi di dollari, tutta in azioni.

A Wall Street la conferma dell'accordo ha fatto salire le azioni Marathon del 6%. In seguito all’acquiszione il raggio di azione di ConocoPhillips si espanderà enormemente, con attività nella Eagle Ford, nella formazione Bakken e fino alla Guinea Equatoriale.


I precedenti: le grandi acquisizioni di Chevron ed Exxon

A settembre era stata Chevron a lanciarsi nell’acquisto di Hess per 53 miliardi di dollari, subito seguita dalla sua eterna rivale, Exxon, che ha trovato l’accordo per acquisire Pioneer Natural Resources, valutata 60 miliardi di dollari.

Il consolidamento del settore vede muoversi anche aziende di medie dimensioni, come Diamondback Energy che ha lanciato un'offerta da 26 miliardi di dollari su Endeavor Energy Partners, e anche Occidental Petroleum ha annunciato un accordo da 12 miliardi di dollari per l'acquisto del produttore del Texas CrownRock.

Le priorità della Casa Bianca

Gli Stati Uniti producono attualmente oltre 13 milioni di barili di greggio al giorno, una quantità superiore a quella di qualsiasi altro Paese del mondo, compresa l'Arabia Saudita. La crescita della produzione ha contribuito a contenere i prezzi del gas e, cosa forse più importante, a minare l'influenza dell'Opec e della Russia dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022. Questo fatto è in netto contrasto con il programma di energia pulita dell'amministrazione Biden, ma in questo momento anche alla Casa Bianca le preoccupazioni per l'inflazione e l'indipendenza energetica sembrano avere la priorità.


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