Petrolio, l’Opec+ valuta un nuovo aumento dell’output

I produttori e i suoi alleati si riuniranno il primo di giugno e indiscrezioni di stampa parlano di un possibile terzo aumento consecutivo della produzione di petrolio, spingendo ancora al ribasso i prezzi del greggio.
Indice dei contenuti
Il prezzo del petrolio oggi
Prezzi del petrolio in calo questa mattina sulle prospettive di un nuovo aumento della produzione da parte dell’Opec e dei suoi alleati.
Il future sul Brent con scadenza a luglio cede l’1%, a 64,20 dollari al barile, recuperando parte delle perdite anteriori quando era sceso fino a 63,67 dollari. Stesso andamento per il contratto sul greggio WTI, venduto a 60,87 dollari, con un minimo toccato a 60,38 dollari.
Verso un aumento della produzione
Secondo quanto riferito da Bloomberg News, i membri dell’Opec+ starebbero valutando un altro aumento della produzione nonostante la domanda rallenta a causa delle preoccupazioni per la guerra commerciale scatenata dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
L’organizzazione dei produttori con i suoi alleati si riunirà il prossimo 1° giugno e l’ipotesi lanciata dal quotidiano finanziario è quella di un aumento di 411 mila barili al giorno per luglio, che rappresenterebbe il terzo mese consecutivo di offerta aggiuntiva, anche se per ora non è stato raggiunto un accordo: il cartello aveva già deciso aumenti da 411 mila barili per i mesi di maggio e giugno, equivalenti a circa l’1% della loro attuale produzione.
Queste indiscrezioni di un nuovo aumento si aggiungono alle pressioni al ribasso per i prezzi del petrolio arrivate ieri dal dato sulle scorte statunitensi, aumentate per la seconda settimana consecutiva.
Punire chi produce troppo
Se ufficialmente l’Opec spiega che gli aumenti dell’offerta sono finalizzati a soddisfare la domanda, fonti di Bloomberg spiegano che dietro ci sarebbero altre motivazioni come la volontà di punire i membri sovra produttori, il recupero delle quote di mercato perse e la volontà di soddisfare le richieste di Trump.
Già in passato l’Arabia Saudita aveva avvisato i membri che non rispettavano le quote assegnate, come il Kazakistan e l’Iraq, che avrebbe potuto decidere nuovi aumenti della produzione se non avessero rispettato la quantità di output di loro competenza.
Le previsioni
“Prevediamo un ulteriore aumento di 411.000 barili al giorno della quota Opec a luglio, simile a quello di maggio e giugno", ha dichiarato Martijn Rats, strategist globale del petrolio di Morgan Stanley. "Il rispetto delle quote da parte dei paesi sovraproduttori non è cambiato molto e, finora, i precedenti aumenti delle quote sono stati assorbiti dal mercato", ha spiegato l’esperta.
In un sondaggio di Bloomberg, 25 trader e analisti su 32 hanno previsto che l'Opec+ approverà effettivamente un aumento di 411.000 barili al giorno. Cinque hanno affermato di aspettarsi che il gruppo torni a un precedente programma di aumenti più modesti, con un aumento di 138.000 barili.
Alle previsioni di un aumento dell’output si aggiungono le attese di una riduzione della domanda: la scorsa settimana, l'Agenzia Internazionale per l'Energia ha previsto che la crescita della richiesta globale di petrolio rallenterà per il resto del 2025, dopo un primo trimestre robusto, a causa delle difficoltà economiche. Di conseguenza, Goldman Sachs prevede che l'Opec+ sospenderà ulteriori incrementi dopo aver concordato l'aumento per luglio.
"Se c'è davvero un cambiamento nelle politiche verso la quota di mercato e l'abbandono della difesa dei prezzi, allora ha senso allentare rapidamente la presa", secondo Harry Tchilinguirian, responsabile della ricerca e dell'analisi petrolifera di Onyx Commodities Ltd, che aggiunge: "È un po' come un cerotto: si rimuove in un colpo solo e non lentamente".
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
