Petrolio, è il giorno dell’Opec+: si va verso l’aumento della produzione?


Mentre il petrolio ripiega leggermente dalla corsa della settimana passata, oggi ci sarà il meeting dei produttori di petrolio che potrebbero modificare gli accordi di luglio e aumentare l’output.


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I rumor sul meeting Opec+

Oggi ci sarà il tanto atteso meeting dell’Opec, allargato alla Russia come ormai da tradizione, e i produttori avranno all’ordine del giorno la possibilità di rivedere l’accordo di luglio quando era stato deciso un aumento dell’output di 400 mila barili al giorno ogni mese almeno fino all’aprile 2022, eliminando gradualmente 5,8 milioni di bpd di tagli.

Secondo fonti Reuters, alcuni paesi produttori stanno premendo sull’organizzazione per aumentare la produzione, con l’obiettivo di abbassare i prezzi visto che la domanda di greggio si è ripresa più velocemente del previsto in alcune parti del mondo.

Un eventuale aumento potrebbe essere deciso per novembre, visto che la precedente riunione dell’Opec+ aveva deciso i volumi di ottobre.

Il rally del petrolio

Oggi i future sul greggio WTI vengono scambiati a 75,30 dollari, in leggero calo rispetto al picco toccato la scorsa settimana di 76 dollari, livello che non superava da tre mesi. Stesso trend per il Brent, scambiato intorno ai 79 dollari al barile dopo il massimo di 79,50 dollari della scorsa settimana.

A riportare in alto i prezzi del petrolio era stata la “crescente fiducia in una forte ripresa della crescita globale,”, spiegavano da ANZ Research in una nota, sottolineando come l’appuntamento di oggi che sarà al centro dell’attenzione dei mercati.

Le previsioni sul prezzo del greggio

Il rally del prezzo del petrolio è stato alimentato anche da un aumento ancora maggiore dei prezzi del gas, saliti del 300% e scambiati intorno ai 200 dollari al barile in termini comparabili.

“La natura irregolare della ripresa post-pandemica manterrà le incertezze della domanda, portando volatilità ai prezzi del petrolio”, ipotizzano da Fitch Solutions in una nota.

“Una decisione dell'OPEC+ di aggiungere più offerta al mercato di quanto previsto potrebbe calmare i prezzi”, dichiarava Vandana Hari, fondatore di Vanda Insights a Singapore. Questa decisione, nel caso arrivasse, potrebbe essere controversa, in quanto “potrebbe scatenare molti dibattiti e disaccordi, soprattutto perché il greggio ha fatto un passo indietro rispetto agli 80 dollari”, aggiunge Hari.

Gli analisti di Citigroup restano rialzisti sul petrolio e altre materie prime come gas, alluminio, palladio, carbone termico e soia.

“Non ci aspettiamo che il delicato equilibrio venga raggiunto prima della fine del 2021. Infatti, molti dei rischi ribassisti che avevamo rivisto per il resto di quest'anno sono stati ridotti di probabilità. Il petrolio è l'esempio migliore. Con i rinvii sequenziali del dialogo ripreso tra Stati Uniti e Iran sul Jcpoa è altamente improbabile che il mondo vedrà una ripresa delle esportazioni quest'anno", spiegano dalla banca.

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