Philips affonda tra calo degli utili trimestrali e il perdurare dei rischi macro


I primi tre mesi del 2022 del gruppo olandese hanno visto un crollo degli utili pari al 30%, mentre il management avverte sui rischi futuri derivati dal conflitto in Ucraina, dai problemi alla catena di approvvigionamento e dal perdurare del Covid 19.


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Titolo Philips in calo

Philips in picchiata alla borsa olandese dopo una deludente trimestrale diffusa oggi prima dell’apertura dei mercati e caratterizzata dalla riduzione di quasi un terzo degli utili.

Le azioni della società arrivano a cedere quasi il 10% e scendono a quota 25 euro, tornando in pochi minuti ai minimi dal 2016.

Trimestrale negativa

I primi tre mesi del 2022 del gruppo olandese hanno visto l’utile scendere a 243 milioni di euro, in calo di circa il 30% rispetto allo stesso periodo del 2021.

In diminuzione anche le vendite, ridotte del 4% a 3,9 miliardi di euro, principalmente a causa dei problemi alla catena di approvvigionamento.

In crescita, invece, la raccolta ordini, aumentata del 5% grazie al traino delle attività di diagnosi, trattamento e monitoraggio dei pazienti ospedalieri.

Il reddito da operazioni continue ha visto una perdita di 152 milioni di euro, in aumento rispetto al rosso di 34 milioni relativi ai primi tre mesi dello scorso anno.

L’Ebita rettificato è stato del 6,2% del fatturato (243 milioni di euro), in diminuzione rispetto al 9,5% del primo trimestre 2021.

Il flusso di cassa operativo è risultato negativo di 227 milioni, mentre lo stesso periodo dell’anno scorso risultava positivo di 321 milioni.

“Grazie al duro lavoro del nostro personale, abbiamo registrato un fatturato migliore del previsto di 3,9 miliardi di euro in circostanze molto difficili, con significativi venti contrari alla supply chain e le conseguenze della field action di Respironics”, spiegava l'amministratore delegato Frans van Houten.

I rischi per il 2022

Nonostante i risultati negativi, il management di Philips prevede una ripresa delle vendite e della redditività nei prossimi mesi, a condizione che la situazione attuale non peggiori.

“I rischi legati alla situazione del Covid-19 in Cina, alla guerra Russia-Ucraina, alle sfide della catena di approvvigionamento e alle pressioni inflazionistiche possono influire sulla nostra capacità di convertire il nostro solido portafoglio ordini in vendite e raggiungere il nostro obiettivo di redditività”, sottolineava van Houten.

Per far fronte alla situazione, i team del gruppo “sono completamente concentrati sull'esecuzione quotidiana, sulla consegna della domanda dei clienti e del forte portafoglio ordini, e sull'affrontare i rischi della catena di fornitura”, implementando “ulteriori misure di costo, così come aumenti di prezzo, per mitigare i venti contrari dell'inflazione”, concludeva il manager.

Le posizioni degli analisti

Dopo la diffusione dei risultati sono arrivati i primi giudizi degli analisti, proprio alla luce di quanto comunicato oggi.

L’analista di Jefferies, James Vane-Tempest, ha confermato il giudizio Neutral sul titolo Philips, con prezzo obiettivo invariato a 32 euro.

Veronika Dubajova dell'ufficio di ricerca di Goldman Sachs, inoltre, raccomanda il titolo e consiglia ‘buy’, con target price invariato a 41 euro.

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