Philips lancia un profit warning e il titolo affonda


Il permanere della crisi causato dalla mancanza di componenti elettronici influirà pesantemente sui conti dell’ultimo trimestre della società, aggiungendosi ai precedenti problemi tecnici che avevano spinto Philips a ritirare quattro milioni di ventilatori dal mercato.


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Philips affonda in borsa

Pesante affondo di Philips alla borsa di Amsterdam dopo aver anticipato un calo dei suoi profitti dovuto alle conseguenze della carenza globale di componenti elettronici che ha costretto la società olandese di tecnologia sanitaria ad un massiccio richiamo di ventilatori.

Le azioni Philips cedono oltre l’11% ad Amsterdam e scendono a 29,77 euro, ai minimi dal 2020 quando scoppiò la crisi da coronavirus che attirò forti vendite nelle borse mondiali.

Proprio il ritiro dei ventilatori era stato tra le preoccupazioni per le società nel 2021, con 500 milioni stanziati per la sostituzione di quattro milioni di apparecchi in tutto il mondo a causa di una parte in schiuma di poliuretano che potrebbe degradarsi e diventare tossica.

Come conseguenza di questa crisi, il titolo aveva perso circa un terzo del suo valore, scendendo ai 29,8 milioni di euro di capitalizzazione attuale.

Il profit warning

Oggi la società ha annunciato di attendersi un calo di oltre 40% dell’Ebitda rettificato nel quarto trimestre dell’anno, fermandosi così a circa 650 milioni di euro, corrispondente al 13% delle vendite.

Per far fronte alla situazione, il management olandese ha preannunciato un nuovo accantonamento di 225 milioni di euro da destinare al richiamo di una quantità di ventilatori maggiore di quanto precedentemente previsto.

Il fatturato previsto del gruppo dovrebbe essere di 4,9 miliardi di euro, inferiore di 350 milioni di euro rispetto alle precedenti attese della stessa società.

Inoltre, le vendite del gruppo per tutto il 2021 dovrebbero fermarsi a circa 17,2 miliardi di euro, in calo di circa l’1% su base annuale, mentre l’Ebita adjusted per l’intero anno dovrebbe risultare di circa 2,1 miliardi di euro, corrispondenti al 12% delle vendite.

Il calo delle vendite è stato spiegato da Philips come conseguenza della carenza dei componenti elettronici che hanno colpito la catena di approvvigionamento globale, portando al rinvio delle installazioni delle apparecchiature Philips presso i clienti.

Resta l’ottimismo

Nonostante il profit warning lanciato in sede di diffusione dell’aggiornamento sui risultati, da Philips hanno mostrato ottimismo per quanto riguarda l’ultimo trimestre dell’anno, prevedendo una “solida” crescita degli ordini che dovrebbe tradursi in un aumento del 4% per il 2021.

“Continuiamo a vedere una buona domanda per i nostri prodotti e soluzioni innovative, con il risultato di un portafoglio ordini sempre elevato”, dichiarava Frans van Houten, CEO di Royal Philips.

“Tuttavia”, aggiungeva il manager, “stiamo affrontando una significativa intensificazione dei problemi della catena di approvvigionamento globale in tutte le nostre attività, oltre al rinvio da parte dei clienti dell'installazione delle apparecchiature negli ospedali”.

Per cercare di risolvere la situazione, Van Houten spiegava che la società sta “lavorando a stretto contatto con i fornitori e i governi per affrontare le carenze nella catena di approvvigionamento sanitario e garantire che riconoscano l'importanza di dare priorità alle attrezzature mediche salvavita”.

L’analisi degli esperti

In attesa dei conti trimestrali che Philips pubblicherà il prossimo 24 gennaio, gli analisti di Jp Morgan hanno definito “sostanzioso” il profit warning odierno.

Secondo la banca, le azioni “testeranno oggi il recente minimo a 30 euro”: “d’altra parte, il profit warning intacca di nuovo la credibilità della società”.

Da Credit Suisse, infine, sottolineano la mancanza di commenti della società sulla guidance per il 2022 e l’importanza degli accantonamenti aggiuntivi deciso per il ritiro dei prodotti”.

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