Piazza Affari festeggia l’operazione tra Tiscali e Linkem

L’acquisizione di Linkem renderà Tiscali il 5° operatore di telefonia fissa e il primo nel segmento degli accessi ultraboardband.

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Tiscali non fa prezzo

Inizio anno importante per Tiscali a Piazza Affari, dopo l’annuncio della futura acquisizione di Linkem da parte della società di Renato Soru.

L’entusiasmo per la creazione del futuro gruppo di telecomunicazioni attira forti acquisti sulle azioni Tiscali, le quali non riescono a far prezzo e restano in asta di apertura dopo circa un’ora e mezza dall’avvio delle contrattazioni alla borsa di Milano, con un guadagno teorico del 20%.

La fusione Tiscali-Linkem

Il 2021 si era chiuso con l’annuncio dato dai cda di Tiscali e Linkem Retail dell’approvazione del progetto di fusione per incorporazione della società detenuta da Linkem nel gruppo di Renato Soru.

Il comunicato congiunto spiegava che “la fusione si inserisce in un più ampio progetto di integrazione ad esito del quale Tiscali, con Linkem quale azionista di controllo, sarà il 5° operatore di tlc nel mercato fisso italiano e primo nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie Fwa+Ftth con una quota di mercato complessiva pari al 19,4%”.

L’operazione vedrà l’integrazione degli asset organizzativi delle due società coinvolte al fine di generare significative sinergie industriali e cogliere al meglio le opportunità connesse all’implementazione del Pnrr “grazie ad un’offerta integrata di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city2”.

La fusione è subordinata all’avveramento di alcune condizioni indicate nel progetto di fusione e, in caso di avveramento di queste condizioni, verrà completato nel primo semestre 2022.

I dettagli dell’operazione

Prima della fusione, Linkem aveva conferito a Linkem Retail il ramo d’azienda relativo alle attività commerciali del gruppo, lasciando intendere che l’efficacia del trasferimento avverrà immediatamente prima del perfezionamento della fusione e in contestualità con la stessa.

Il rapporto di cambio tra Tiscali e Linkem Retail è basato sul numero di azioni attualmente in circolazione ed è pari a 5,0975 azioni Tiscali ogni euro di quota del capitale Linkem Retail detenuta da Linkem.

Al termine della fusione, Linkem diventerà titolare di una partecipazione al 62% del capitale di Tiscali, mentre Amsicora (che fa riferimento a Claudio Costamagna) deterrà il 3,7% e Renato Soru sarà proprietario del 2,09%.

Inoltre, il cda di Tiscali ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti una proposta di raggruppamento delle azioni nel rapporto di una nuova azione ogni 100 in circolazione che, se approvata, sarà realizzata prima dell'efficacia della fusione.

La sfida della transizione digitale

La scelta strategica del gruppo Tiscali arriva dopo “aver contribuito in modo fondamentale alla diffusione dei servizi internet nel nostro Paese”, sottolineava l'ad Renato Soru, con questi ultimi due anni in cui “ha ridefinito il suo business e creato i presupposti per ben posizionarsi nell'offerta dei servizi in Cloud e contribuire così alla sfida della transizione digitale che nei prossimi anni vedrà impegnate la Pa e l'intera economia italiana”.

Secondo Soru, “l'integrazione con Linkem Retail costituisce un passo importante per l'ulteriore sviluppo di servizi dedicati sia alle famiglie, con particolare attenzione a quelle in aree di digital divide, che alle imprese ed alla Pa. Insieme raddoppiamo la nostra dimensione aziendale, ma soprattutto avremo la possibilità di portare avanti con maggior forza il nostro comune progetto di crescita. Con questa integrazione e con i nuovi e importanti soci, Tiscali può decisamente guardare fiduciosa al futuro con rinnovate prospettive di crescita”.

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