Pirelli dopo i conti fanalino di coda del Ftse Mib


I conti mostrano un recupero nel terzo trimestre, ma sui nove mesi la società continua a risentire dell’impatto della pandemia sul settore. Titolo in caduta libera a Piazza Affari dove chiude il listino principale con un calo del 5,66%.


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Titolo in caduta libera a Piazza Affari

Pirelli reagisce male in Borsa ai conti trimestrali comunicati ieri a mercati chiusi. Il titolo, dopo un’apertura in calo del 2,99% dopo primi scambi, alle 12 crolla a 4,03 euro in discesa del 5,66%, fanalino di coda del principale listino italiano (alle 12 il Ftse Mib segna una flessione dello 0,49%). Dall’inizio dell’anno il titolo perde ancora il 20%, più del Ftse Mib -11% e del comparto Auto (-5% l'Eurostoxx Auto).

La performance negativa ha indotto Mediobanca a ribadire il rating Underperform con target a 3,7 euro, mentre il consenso raccolto da Bloomberg evidenzia un target fondamentale medio a 4,16 euro.

Recupero nel III trimestre, ma la crisi generata dalla pandemia Covid-19 impatta sui 9 mesi

Ieri a mercati chiusi la società ha annunciato i risultati trimestrali da cui emerge un recupero nel terzo trimestre, chiuso con ricavi per 1,277 miliardi (-1,5% organico su 2019 e -7,5% con effetto cambi), un Ebit rettificato di 213,7 milioni di euro (244,5 nello stesso periodo del 2019) e un risultato netto positivo per 83,9 milioni (da 78,7). Tutti numeri più elevati rispetto al consensus fermo a ricavi per 1,23 miliardi, 206 milioni di ebit e un risultato netto positivo per 68 milioni.

L’impatto della pandemia di Covid-19 ha però mostrato il suo impatto dall’inizio dell’anno con un calo dei ricavi sui nove mesi del 19,3% organico (-23,4% con effetto cambi) a 3,09 miliardi, e un ebit rettificato a 280,4 milioni (da 685 milioni) e un risultato netto è negativo per 17,8 milioni.

La multinazionale produttrice di pneumatici ha anche rivisto la guidance 2020 con ricavi in miglioramento compresi tra 4,18 e 4,23 miliardi di euro, rispetto alla precedente guidance di 4,15-4,25 miliardi, e un margine ebit rettificato all'11,5-12% a fronte del 12-13% atteso in precedenza.

Il gruppo conferma inoltre di raggiungere una generazione di cassa di circa 190-220 milioni di euro e di portare la posizione finanziaria netta a -3,3 miliardi di euro dai -4,252 miliardi di fine settembre (-4,264 miliardi al 30 giugno 2020). «In un contesto molto volatile siamo stati in grado di rafforzare la nostra posizione nel segmento high value», ha dichiarato l’ad Marco Tronchetti Provera, nel corso della conference call con gli analisti.

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