Pirelli, soci cinesi pronti al passo indietro?


Terminato il patto sociale tra Sinochem e China National Tire & Rubber Corporation, scelta che alcuni analisti valutano come primo passo verso l’addio dei soci alla Bicocca, i quali hanno rispettivamente il 37% e il 9% del capitale sociale.


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Terminato il patto cinese in Pirelli

Confermata ieri la fine del patto tra i soci cinesi di Pirelli, scaduto lo scorso 29 settembre, che vedeva protagonisti Sinochem e China National Tire & Rubber Corporation, rispettivamente detentori del 37% e del 9% del capitale della Bicocca.

Con questo patto stipulato nel 2022, Silk Road Fund si era impegnato a seguire i voti di Sinochem su determinati argomenti con una quota del 5%, da impegnare nelle assemblee degli azionisti Pirelli.

Complessivamente, i soci di Pechino hanno il 46% del capitale, ma dopo l’esercizio della Golden Power da parte del governo italiano avevano praticamente perso ogni potere concreto sulla società italiana.

Il ruolo di Camfin

Sinochem, controllata direttamente dallo Stato e dal Partito comunista, aveva stipulato un accordo di governance separato con Camfin, veicolo che fa capo a Marco Tronchetti Provera, alla guida della società dal 1992 e attualmente vicepresidente esecutivo.

L’intervento dell’esecutivo aveva di fatto rafforzato l’influenza di Camfin su Pirelli, nonostante detenga soltanto il 14% del capitale.

Mancato accordo

La decisione dei cinesi di non rinnovare l’accordo parasociale arriva dopo una settimana di negoziazione, scrive Il Sole 24 Ore, nel corso della quale i due partner asiatici non sono arrivati ad un accordo a causa di mancate condizioni condivise.

L'intesa non prevedeva un meccanismo di rinnovo automatico ma doveva necessariamente essere ridiscussa.

Inoltre, il patto tra le parti comprendeva l'impegno a non effettuare acquisti di azioni Pirelli e a non sottoscrivere accordi che potessero far sorgere l'obbligo di promuovere un'offerta di acquisto sulle azioni Pirelli.

Verso la vendita?

Secondo alcuni analisti, di fatto si tratta di un segnale di disimpegno che prelude a una probabile vendita, in quanto se per ora si tratta di un 5%, il processo potrebbe essere lungo e i cinesi potrebbero voler minimizzare le minusvalenze.

A questo si aggiungono le regole di Sinochem, le quali prevedono che le partecipazioni detenute in altri gruppi siano di controllo e non meramente finanziarie.

Il mancato rinnovo potrebbe essere letto come l’intenzione di Sinochem di ricercare maggiore flessibilità, che potrebbe portare ad una riduzione o dismissione della sua quota.

“Seppure non escludiamo che questo scenario possa acquisire maggiore sostanza, ricordiamo che secondo fonti dei media Sinochem è attesa tenere la quota in Pirelli nonostante le limitazioni”, sottolineano da WebSim, i cui analisti mantengono un giudizio ‘interessante’ sul titolo Pirelli, con target price di 6 euro rispetto ai 4,392 euro di questa mattina (-1%).

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