Porsche, scatto alla partenza dopo la maggiore Ipo in Europa


Il prezzo di quotazione era stato stabilito nella parte alta della forchetta prevista inizialmente e l’avvio è stato subito positivo nonostante una mattinata di vendite sui mercati.


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L’esordio di Porsche

Buona la prima a Francoforte per le azioni di Porsche, oggi al debutto in borsa dopo un’Ipo da record.

Posizionata in griglia di partenza a 82,59 euro, le azioni della controllata da Volkswagen hanno subito superato gli 84 euro, con una crescita di oltre l’1% e in netta controtendenza rispetto all’andamento del mercato di questa mattina, con cali di oltre un punto percentuale per il Ftse Mib, il Dax, il Cac 40 e il Ftse 100.

Male anche gli altri titoli automobilistici come la stessa Volkswagen (-4%), oltre a Renault (-4%), Stellantis (-3%), BMW (-2%), Daimler (-2%) e Ferrari (-2%).

Lo sbarco in borsa

Per Porsche si tratta di un “momento storico”, affermava l'amministratore delegato di Porsche AG, Oliver Blume, al momento di suonare la campana del debutto.

Il valore di collocamento era stato fissato a 82,50 euro, al massimo della forchetta inizialmente indicata (76,50-82,50), attestando così la capitalizzazione di mercato intorno ai 78 miliardi di euro.

Numeri che rendevano l’Ipo della casa automobilistica la maggiore sul mercato europeo da quando Glencore ha raccolto quasi 10 miliardi di dollari in un’Ipo a Londra nel 2011 e la seconda in Germania dal debutto di Deutsche Telekom nel 1996.

La quotazione ha riguardato il 12,5% delle azioni privilegiate del famoso marchio automobilistico, titoli che non danno diritto di voto.

L’operazione vedrà anche le famiglie Porsche-Piëch acquisire il 25% più una quota di azioni ordinarie del gruppo di Stoccarda con un premio del 7,5%.

Maggiore libertà

“L’alto livello di domanda dimostra la fiducia degli investitori nel futuro di Porsche”, sottolineava Arno Antlitz, chief financial officer del primo costruttore automobilistico europeo.

Inoltre, secondo il chief financial officer Lutz Meschke la valutazione del marchio, i cui prodotti saranno sempre più destinati a un pubblico di ‘super ricchi’ (high net worth individuals) potrebbe salire a “oltre 100 miliardi entro il 2026”.

Porsche, con sede a Stoccarda-Zuffenhausen, ha consegnato 300 mila veicoli a clienti di tutto il mondo, in particolare dei modelli 911, 718 Boxster, 718 Cayman, Cayenne, Macan, Panamera e Taycan, realizzando un utile operativo di 5,3 miliardi di euro.

L’Ipo apre una maggiore libertà imprenditoriale per Porsche”, ha commentato la società, che a luglio annunciava di puntare a ricavi fino a 39 miliardi di euro quest’anno e un ritorno sulle vendite fino al 18%, in aumento di due punti percentuali rispetto allo scorso anno.

Non è tempo di Ipo

Il coraggio della scelta di Volkswagen è confermato dalle difficoltà che stanno riscontrando le Ipo nel corso di quest’anno, quando diverse società stanno rinunciando alle quotazioni a causa della crisi energetica europea, dell’aumento dei tassi e dell’inflazione.

Ad agosto 2022 le società hanno raccolto meno di 10 miliardi di dollari, segnando un calo dell’83% dei proventi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo calcoli di Bloomberg.

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