Poste Italiane, dividendo ai massimi storici e guidance confermata

I numeri dei primi nove mesi del 2025 diffusi oggi dal gruppo confermano la capacità del gruppo di crescere in tutti i segmenti di business nonostante un contesto macroeconomico incerto.
Indice dei contenuti
Poste Italiane comunica i conti
Primi nove mesi del 2025 con risultati migliori dalla quotazione in borsa e che confermano la capacità del gruppo Poste Italiane di crescere in tutti i segmenti di business nonostante un contesto macroeconomico incerto. Ricavi, redditività e utile netto superano i livelli registrati negli anni precedenti, mentre il management consolida le previsioni per il 2025 con un acconto dividendo ai massimi storici.
"Il risultato netto è stato del 6% superiore alle stime grazie al controllo dei costi che ha guidato un miglior operating profit", sottolineano gli analisti di Jefferies (hold sul titolo).
Positiva l’accoglienza dei conti diffusi stamattina prima dell’apertura di Piazza Affari: dopo due ore di scambi, le azioni Poste Italiane guadagnano l’1%, salendo ai suoi massimi storici di 21,80 euro.
Il dettaglio dei conti
In particolare, il gruppo è riuscito ad aumentare dell’8,5% l’utile operativo rettificato (Ebit) di 856 milioni è risultato superiore alle attese degli esperti, pari a 827 milioni, grazie ad una solida performance del business dei servizi finanziari. I ricavi del periodo sono arrivati a 3,2 miliardi (+3,9%) e l’utile netto a 603 milioni (+6,1%).
I ricavi dei nove mesi sono saliti del 4,5% su base annua, raggiungendo i 9,6 miliardi, con un Ebit adjusted a 2,5 miliardi (+10,5%) e un utile netto di 1,8 miliardi (+11,2%).
In forte aumento anche le Attività Finanziarie Investite, che raggiungono quota 601 miliardi, sostenute dalla raccolta sui prodotti di investimento e dal recupero del risparmio postale. La solidità patrimoniale resta un punto di forza, con il Solvency II Ratio del gruppo Poste Vita al 312%.
Sul fronte strategico, prosegue l'integrazione con Tim: Poste detiene ora il 24,81% delle azioni ordinarie dell'ex monopolista, ha lanciato nei negozi TIM l'offerta ‘TIM Energia powered by Poste Italiane’ e ha firmato una lettera di intenti per una joint venture nei servizi IT basati su cloud. "Dopo cinque trimestri consecutivi con una performance a livelli record, abbiamo nuovamente raggiunto risultati straordinari, con ricavi nei primi nove mesi pari a 9,6 miliardi di euro, in crescita del 4% su base annua, e un Risultato operativo (Ebit) adjusted in crescita del 10%, a 2,5 miliardi”, sottolineava nella nota l’amministratore delegato Matteo Del Fante.
“La solidità dei risultati raggiunti conferma ancora una volta la nostra capacità di generare una crescita sostenibile e redditizia in tutti i segmenti di business, grazie a una solida esecuzione commerciale e a un'efficace gestione dei costi”, aggiungeva il manager.
La conferma della guidance
“Confermiamo, pertanto, la piena fiducia nel raggiungimento della guidance aggiornata per l'intero esercizio 2025, che prevede un risultato operativo (EBIT) adjusted pari a 3,2 miliardi e un utile netto pari a 2,2 miliardi". Inoltre, proseguiranno gli investimenti in digitalizzazione, logistica end-to-end e sviluppo dell'ecosistema Postepay, insieme al progetto ‘Polis’, che ha già trasformato oltre 4.300 uffici postali in punti di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione.
Approvata anche la distribuzione dell'acconto dividendo più alto di sempre: 0,40 euro per azione, in pagamento dal 26 novembre 2025.
In testa alla classifica tra le imprese industriali
Poste Italiane risulta in cima alla classifica dell’Area Studi Mediobanca relativa alle imprese industriali e di servizi con una forza lavoro superiore alle 40 mila unità, compilata analizzando i bilanci del 2024.
Seguono Ferrovie dello Stato con 96.335 risorse (+4,2%), Leonardo con 60.468 (+12,9%) ed Enel con 60.359 (-1,1%), tutte sopra la soglia delle 50 mila unità. Chiudono la graduatoria Oniverse Holding (45.886, +1,8%), Webuild (41.719, +9,8%) e Almaviva - The Italian Innovation Company (41.512, -7%).
Considerando esclusivamente il personale impiegato in Italia, Poste si conferma in prima posizione, con una forza lavoro quasi interamente nazionale. Ferrovie dello Stato segue con circa 82mila dipendenti operanti sul territorio italiano (pari all'85% del totale), davanti a Leonardo (36.700, 61%) ed Enel (31.400, 52%), che rappresentano gli ultimi datori di lavoro dello stivale con oltre 30mila addetti. Poste si distingue anche per l'elevata presenza femminile, con il 53% della forza lavoro. Ancora più marcata è l'incidenza in Oniverse Holding (89%), che include marchi come Calzedonia, Intimissimi, Tezenis e Signorvino, e in Almaviva (58%). Queste ultime due aziende si caratterizzano, inoltre, per una significativa quota di personale under 30, pari rispettivamente al 54% e 57% del totale.
Tabella: sintesi dei risultati economico-finanziari consolidati
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!



