Premi fino al 15,32% annuo con il certificate sui protagonisti europei del turismo: Air France-KLM e TUI

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Ritorno ai livelli precovid, domanda in crescita e margini che possono migliorare. Il settore viaggi riprende il volo. Il certificate di Vontobel con Isin DE000VM6Q839 su Air France-KLM e TUI stacca premi trimestrali con memoria del 3,83% (15,32% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 40% dal livello iniziale. Possibilità di rimborso anticipato dal nono mese e, a scadenza, tra due anni, protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale. Il certificate quota sotto la pari a 970 euro.


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Prospettive rosee per il comparto

Il mercato globale del turismo ha proseguito la sua crescita anche nel corso del 2023 con un importante aumento dei ricavi, che hanno raggiunto i 2,5 trilioni di euro, dopo un 2022 che era già stato molto forte. Alla luce di questo trend, il Team Innovation di PwC Italia si attende ora un tasso di crescita medio annuo del 2,5% fino al 2028.

Il settore aereo ha chiuso il 2023 con 23,3 miliardi di dollari di utili netti e per quest’anno le previsioni dell’International Air Transport Association (IATA) stimano un ulteriore incremento fino a 25,7 miliardi. Dati e previsioni che indicano come il comparto si stia lasciando alle spalle tre anni da incubo legati alla pandemia da Covid 19, e il ritorno ai quasi 30 miliardi precovid appare a portata di mano

Per il 2024, a livello globale, le compagnie aeree dovrebbero fare meglio del settore e fatturare 964 miliardi di dollari di ricavi, con una crescita del 7,6%, il totale dei passeggeri è atteso sopra ai 4,7 miliardi, livello maggiore dei 4,5 miliardi del 2019.

Ottime notizie anche sul fonte profitti, IATA ha appena alzato le previsioni elaborate solo sei mesi fa.

“Dopo le gigantesche perdite degli ultimi anni, l'utile netto di 25,7 miliardi di dollari previsto per il 2024 dovrebbe essere considerato un tributo alla resilienza dell'aviazione, con una straordinaria velocità della ripresa nonostante la pandemia sia costata all’aviazione circa quattro anni di crescita”, spiega il Presidente dell’IATA, Willie Walsh.

La domanda di viaggi aumenta

“Dal 2024 in poi le prospettive indicano una crescita più normale sia riguardo a passeggeri che alle merci", conferma Walsh.

Una recente indagine realizzata dalla IATA sui viaggiatori di novembre 2023 ha fornito indicazioni confortanti. Un terzo dei viaggiatori vuole viaggiare di più rispetto a prima del Covid, il 49% indica che le proprie abitudini di viaggio sono simili a prima, mentre solo il 18% intende viaggiare meno. Il 92% pensa di volare di più o uguale nel 2024.

Alcuni analisti legano la crescita della domanda dei viaggi all’aumento dello smart working, passare molto più tempo a casa, aumenterebbe il desiderio di evadere. A questo fattore se ne aggiungerebbe un altro, anch’esso segnato dagli effetti post pandemia, ovvero la tendenza a non rinviare come prima i viaggi dopo l'esperienza dei lockdown.

Ad aiutare il comparto, in questa prima parte dell’anno, contribuisce anche il calo del prezzo del greggio, componente principale dei costi del settore. Il calo dei carburanti è un toccasana per i margini, anche se è ancora troppo presto per parlare di un impatto significativo sui conti.

Salire a bordo del settore turismo potrebbe essere una delle opportunità del 2024, ma è sempre bene mantenere una protezione. Vontobel ha realizzato un certificate con alto rendimento a cui si affianca una barriera protettiva elevata per difendersi dagli imprevisti.

Soluzione di investimento

Il certificate di Vontobel con Isin DE000VM6Q839 ha solo due sottostanti, Air France-KLM e TUI, due big europee del settore viaggi, stacca premi trimestrali con memoria del 3,83% (15,32% annuo) se nessuno dei due titoli sarà crollato, alle date di valutazione, del 40% dal livello iniziale.

Le cedole godono dell’effetto Effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Dal nono mese, si aprirà la possibilità di rimborso anticipato, che si riproporrà ogni trimestre con i due titoli sopra al livello iniziale. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

La tabella di seguito mostra i livelli di riferimento del certificato

Oggi il certificate passa di mano poco sotto la parità, a 970 euro, e vede i due sottostanti sotto al livello iniziale, con un -3,4% per TUI AG e un -8,4% per Air France-KLM SA: la distanza dalla barriera rimane profonda.

I punti di forza del prodotto sono: il numero limitato dei sottostanti, due soli e correlati allo stesso settore, una barriera profonda che si accompagna a un flusso cedolare elevato. Di contro, in passato il comparto ha mostrato molta volatilità, legata all’impatto della pandemia, scenario che sembra ormai alle spalle.

Gli ultimi aumenti di capitale e la conversione dei prestiti obbligazionari legati agli aiuti statali, il taglio costi hanno reso le società del settore più solide e profittevoli rispetto al passato.

Rimborso anticipato

Il prodotto prevede la possibilità del rimborso anticipato a partire dal 16 settembre 2024 e per ogni trimestre successivo, se tutti i titoli sottostanti quoteranno a un livello pari o superiore a quello iniziale alle date trimestrali di valutazione.

Nel caso scattasse il rimborso anticipato, l’investitore riceverà il valore nominale del certificato (1.000 euro) più tutti i bonus non staccati precedentemente (effetto memoria) sommato a quello del trimestre in corso. L’investimento si chiude e l’investitore non avrà diritto a nessun altro premio.

Attualmente il certificate passa di mano a 970 euro, appena sotto il valore nominale, e vede i due sottostanti arretrare di poco rispetto al livello iniziale: TUI del 3,4% e Air France-KLM dell'8,4%. La distanza dalla barriera rimane profonda.

In caso di rimborso anticipato già alla prima finestra, quella di settembre, l’investitore incasserebbe tre cedole da 38,3 euro a cui andrebbero aggiunti 30 euro in quanto il certificate quota attualmente sotto la parità, per un totale di 144,9 euro su 970 euro, il 14,93% in 8 mesi che annualizzato significa un rendimento del 22,4% al lordo delle imposte.

Gli scenari alla scadenza

Se, alla scadenza del prodotto, ovvero alla data di valutazione finale, il 15 dicembre 2025, il certificate non dovesse essere ancora stato ritirato, occorrerà guardare al valore dei sottostanti, per calcolare il prezzo di rimborso e capire se l'investimento è stato positivo o meno. In particolare, l'investitore avrà davanti a sé due scenari:

Scenario positivo, alla data di valutazione, entrambi i sottostanti quotano a un valore maggiore o uguale al 60% rispetto al valore iniziale:

  • il certificate verrà rimborsato a €1.000;
  • verranno incassati tutti i premi trimestrali non incassati precedentemente.

    In totale l'investitore incasserà il 15,3% di cedole (sul valore nominale 1.000) moltiplicato per due anni e altri 30 euro di capital gain perché oggi acquista il prodotto sotto la pari.

Scenario negativo. Per quanto riguarda il capitale, il rischio maggiore si ha se, in data 15 dicembre 2025, si verificheranno le seguenti condizioni:

  1. il certificate non sarà ancora stato ritirato;
  2. uno tra i sottostanti avrà perso un importo superiore al 40% rispetto al valore iniziale.

In questo caso per l’investitore sarebbe come aver puntato sul titolo peggiore senza lo stacco dei dividendi, ma con eventuali premi incassati.

Se ad esempio TUI AG dovesse perdere il 55% rispetto al livello iniziale, il certificate verrebbe ritirato a 450 euro, se dovesse perdere il 70%, il certificate verrebbe ritirato a 300 euro e così via. Il conto finale per l’investitore dovrà computare eventuali premi incassati e il prezzo di acquisto.

Il Gruppo TUI

Il gruppo tedesco è quotato alla Borsa di Londra dal 2014, a seguito della fusione tra TUI Travel e TUI Ag, potrebbe venire delistato dal mercato britannico per quello con sede a Francoforte. Il piano nasce dalla considerazione che il 77% delle transazioni è concentrato in Germania e la decisione definitiva verrà presa il prossimo 13 febbraio nel corso dell’assemblea generale annuale che si svolgerà a Francoforte se il 75% degli azionisti si dichiarerà a favore. In caso di approvazione, il Gruppo TUI sarà inserito nell'indice azionario Mdax, che comprende le 50 società quotate nella borsa tedesca, indice scelto da molti fondi o etf di investimento.
Il 2023 del gruppo tedesco, tra i principali operatori del settore turistico, è stato molto positivo, con un ottimo quarto trimestre e ricavi record, oltre i 20 miliardi (+25%) di euro per la prima volta nella sua storia e già superiore ai livelli del 2019.

A sostenere i risultati è stata una “forte” domanda, con 19,1 milioni di clienti che hanno viaggiato con TUI nell'anno finanziario 2023, in decisa crescita rispetto ai 16,7 milioni dell’anno precedente.

Dal punto di vista dei dati finanziari, miglioramento “significativo” per l’Ebit del gruppo a 977 milioni di euro, più che raddoppiato dai 409 milioni del 2022 e un debito netto in riduzione “significativa” a 1,3 miliardi. Per il 2024 le previsioni della società restano ottimistiche: +25% per l’EBIT su base annua.

Ottimismo condiviso dalle società di analisi come Bernstein Research che ha confermato il rating a ‘Market-Perform’ e il prezzo obiettivo di 6,80 euro. “I dati sulla domanda rimangono forti e i viaggi di piacere e d’affari dovrebbero aumentare di anno in anno”, scrive Richard Clark di Bernstein.

Conferma del rating positivo anche da parte di Deutsche Bank e del suo analista Andre Juillard che ribadisce l'opportunità ‘buy’ del titolo, alzando il prezzo obiettivo da 10 a 10,5 euro. Rialzo del target price anche per Jefferies, da 6,10 a 7 euro, con giudizio ‘neutral’.

Il consensus Bloomberg, su 17 analisti che seguono il titolo, conta 8 raccomandazioni Buy (acquistare) 8 hold (mantenere in portafogli) e un sell (vendere) con un target price medio di 9,28 euro, sopra il livello iniziale del certificato.

Passi da gigante per Air France

Raddoppio dell’utile netto e boom del fatturato nel terzo trimestre per Air France-KLM, sostenuti dalla forte domanda di viaggi aerei della scorsa estate. I ricavi sono cresciuti del 6,8% a 8,66 miliardi con un aumento dei passeggeri del 7,6% a 26,9 milioni, dati che hanno permesso al gruppo di registrare il miglior utile operativo trimestrale della sua storia (1,34 miliardi).

La crescita di fatturato e margini ha portato al quasi raddoppio degli utili netti pari a 931 milioni di euro nel trimestre, rispetto ai 500 milioni dello stesso periodo di un anno fa.

Futuro radioso nel radar della compagnia francese che ‘vede’ un aumento del margine operativo oltre l’8% nel triennio 2026-2028 Sopra le stime precedenti ferme al 7-8%.

“Air France-KLM ha fatto passi da gigante nel migliorare la redditività rispetto ai tempi pre-pandemia, con margini che si sono avvicinati a quelli di altri vettori”, ha dichiarato a Bloomberg Alex Irving, analista di Bernstein: “questo è il frutto di un programma di ristrutturazione di vasta portata con una riappacificazione delle relazioni sindacali, taglio delle rotte in perdita e una flotta semplificata”.

Il confronto con i big del settore come IAG e Lufthansa indica che il titolo può ancora salire, vista la valutazione dei francesi pari a 3,1 miliardi di euro (3 volte gli utili stimati per il 2024), i 9,5 miliardi dei tedeschi (5,1 volte gli utili stimati per il 2024) e i 9,2 miliardi di euro (5 volte gli utili del 2024) dei proprietari di British Airways e Iberia.

Tra gli analisti, Irving di Bernstein consiglia il titolo con un ‘buy’ e un target price confermato a 17,50 euro, più ottimista Jarrod Castle di UBS conferma il giudizio positivo sul titolo con suggerimento di acquisto e un prezzo obiettivo ancora a 23 euro.

Il consensus Bloomberg, su 20 analisti che seguono il titolo, conta 10 raccomandazioni Buy (acquistare) 7 hold (mantenere in portafogli) e tre sell (vendere) con un target price medio di 16,04 euro, sopra il livello iniziale del certificato.

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