Prime mosse di Carnival per riprendere la navigazione. E Wall Street applaude


Il titolo fa un balzo del 9% dopo la notizia che il gruppo ha raccolto 3,5 miliardi con un prestito obbligazionario. Il Ceo Donald: abbiamo liquidità per 9,5 miliardi che ci permettono di sostenerci per tutto il 2021. A marzo ripartono le prime crociere in Italia. Prevista per quest’anno una perdita di 5,4 miliardi, pari al fatturato.


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La prima compagnia crocieristica al mondo ripartirà a marzo con la nave Costa Smeralda

Carnival, la principale compagnia crocieristica al mondo, non affonderà a causa del Covid. Pur lavorando in uno dei settori economici più colpiti dalla pandemia, il gruppo americano ha fatto nelle ultime 24 ore due annunci che hanno ridestato l’attenzione degli investitori. Il primo è di carattere finanziario ed è la chiusura con successo del collocamento di un prestito obbligazionario da 3,5 miliardi di dollari. Carnival ha piazzato sul mercato senior unsecured notes con scadenza al 2027 a un tasso del 5,75%.

Il secondo annuncio è di tipo operativo e riguarda la controllata italiana Costa Crociere che riprenderà l’attività a marzo con la nave Costa Smeralda che farà mini-crociere di tre-quattro giorni lungo le coste italiane. La prima partenza è fissata per il 27 marzo. Dal mese di maggio Costa Smeralda dovrebbe intraprendere anche crociere di una settimana fra Italia e Spagna. A maggio anche un’altra nave del gruppo, Costa Luminosa, riprenderà la navigazione con crociere di una settimana in Grecia e in Croazia.

Oggi il titolo vale 22,5 dollari, a marzo 2020 era crollato a 7,8 dollari.

A Wall Street queste notizie sono state accolte con un certo entusiasmo e martedì 16 febbraio il titolo Carnival ha messo a segno un rialzo del 9% a 22,5 dollari. Su questi livelli il titolo ha un valore praticamente dimezzato rispetto a un anno fa, quando veniva scambiato a 43 dollari, ma ricordiamo che a marzo 2020 era precipitato a 7,8 dollari.

Negli ultimi 12 mesi il Covid si è diffuso su numerose navi da crociera, che si sono dimostrate particolarmente pericolose per la loro stessa natura, poiché comprendono aree affollate, frequente esposizione dei viaggiatori e del personale ai contatti e risorse mediche limitate.

Tutti ricordiamo il caso della Diamond Princess, la prima nave da crociera ad avere un grave focolaio a bordo, che fu messa in quarantena a Yokohama dal 4 febbraio 2020 per circa un mese. Oltre 700 persone furono infettate e 12 persone morirono. Nel corso del 2020 i governi e i porti hanno risposto impedendo l’attracco di molte navi da crociera e consigliando alle persone di evitare di viaggiare su queste navi. Molte compagnie di crociera hanno sospeso le loro operazioni. Oggi, con il buon andamento delle campagne di vaccinazione e con la buona capacità di screening dei tamponi, Carnival prova a programmare una prima timida ripresa dell’attività.

Nel 2021 ancora una perdita di 5,4 miliardi. L’utile tornerà nel 2022.

Il 2020 di Carnival si è chiuso con un crollo del ricavi a 5,59 miliardi di dollari, dai 20,8 miliardi del 2019. Le previsioni degli analisti sono che anche il 2021 sarà un anno durissimo: i ricavi sono previsti languire a 5,4 miliardi con l’esercizio che dovrebbe chiudere con una perdita di identico valore: 5,4 miliardi.

La ripresa è prevista nel 2022 con il fatturato che dovrebbe risalire a 18,2 miliardi e l’utile riaffiorare con un guadagno limitato a 525 milioni. La redditività sarà frenata dalla mole di debiti che in questi due anni Carnival sarà costretta a fare per mantenere in vita le sue navi. La posizione finanziaria netta è prevista salire a -24 miliardi di dollari, dai -10,9 miliardi del 2019.

Il succo, però, è che Carnival non affonderà. A gennaio il management ha annunciato che l’obiettivo è tornare operativa con tutte le navi entro la fine di quest’anno. La speranza è che il vaccino e i test riescano a portare sotto controllo la pandemia.

Dal punto di vista finanziario, il management ha puntualizzato che Carnival dispone di liquidità per 9,5 miliardi di dollari che le permetteranno di sostenersi per tutto il 2021, anche ipotizzando di non avere nessun incasso.

La prospettiva è di bruciare 600 milioni di cassa ogni mese nel primo trimestre, circa 100 milioni in più che nel trimestre precedente perché ci sono i costi per preparare le navi alla ripartenza.

Il Ceo Arnold Donald ha anche detto che Carnival è pronta a riprendere la navigazione verso Cuba, se l'amministrazione Biden toglierà il divieto deciso da Trump di fare crociere nell’isola caraibica.

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