Profondo rosso a Piazza Affari per Saipem dopo la trimestrale


Le azioni Saipem hanno aperto le contrattazioni in forte calo dopo la diffusione dei risultati finanziari approvati ieri dal consiglio di amministrazione. Il piano della società presentato dall’ad Caio prevede un ritorno ai livelli pre-covid dell’Ebitda Adjusted solo nel 2023.


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Tonfo Saipem

Trimestrali sempre al centro dell’attenzione di Piazza Affari, dove le vendite stanno colpendo particolarmente Saipem alla luce dei risultati diffusi oggi dalla società petrolifera prima dell’apertura dei mercati.

Il titolo Saipem cede oltre il 7% dopo circa due ore dall’avvio delle contrattazioni e scende a 2,02 euro per azione, risultando il peggiore tra le blue chip del Ftse Mib.

Il crollo della giornata odierna porta al 10% il calo complessivo del titolo Saipem in soli tre giorni di scambi.

I numeri di Saipem

La società petrolifera ha diffuso questa mattina i dati relativi ai primi nove mesi dell’anno, indicando un calo dei ricavi a 5,064 miliardi di euro rispetto ai 5,380 miliardi dello stesso periodo del 2020.

Nel terzo trimestre la società ha riportato ricavi per 1,864 miliardi di euro, in crescita sia rispetto al trimestre precedente che rispetto allo stesso periodo del 2020.

Particolarmente deludente è stato l’Ebitda adjusted, negativo per 25 milioni e inferiore alle attese degli analisti che si attendevano 86,8 milioni.

Dalla società hanno specificato che i risultati riflettono ancora il protrarsi della difficile situazione legata al perdurare dell’emergenza da pandemia e al rallentamento legato a specifici progetti.

In particolare, un’incidenza negativa è arrivata dalla sospensione delle attività del progetto ‘Lng onshore’ in Mozambico, oltre a “problemi specifici nell’eolico offshore”, specificano da Saipem.

Segnali di miglioramento

Il terzo trimestre segna “un primo, significativo miglioramento rispetto al secondo trimestre dell’anno in tutte le divisioni di business di Saipem”, sottolinea Francesco Caio, amministratore delegato e direttore generale di Saipem

“La continua ripresa di volumi e margini delle perforazioni e la crescita sequenziale dei ricavi nell'EPC offshore, forniscono indicazioni concrete di miglioramento della domanda. L’attenzione alla gestione del capitale circolante e al flusso di cassa rimane una priorità chiave e ha contribuito ad un'evoluzione del debito netto in linea con le nostre aspettative nonostante il pagamento nel trimestre di circa 100 milioni di euro per la definizione di un contenzioso legale sorto negli anni scorsi su uno specifico progetto, ormai concluso da tempo”, aggiungeva il manager nella nota pubblicata dalla società.

Inoltre, nuovi contratti siglati per circa 4,9 miliardi di euro nei primi nove mesi e un ‘book-to-bill’ di circa 1 miliardo permettono un consolidamento per il gruppo di un portafoglio ordini di circa 24,5 miliardi, incluse le società non consolidate, di cui circa 78% della porzione ‘E&C’ non legato al petrolio, che assicura una “buona visibilità nel medio-lungo termine”.

Per quanto riguarda la metà del 2021, da Saipem prevedono ricavi per circa 4,5 miliardi di euro, mentre l’Ebitda adjusted dovrebbe tornare positivo e l’indebitamento finanziario netto a fine anno post-IFRS 16 intorno a 1,7 miliardi di euro.

La strategia di Saipem

Il nuovo piano strategico 2022-2025 della società approvato ieri punta a ridurre i costi complessivi di circa 100 milioni di euro nel 2022 e di 300 milioni a regime nel 2025.

Il piano, intitolato ‘Verso una nuova Saipem’, “mira a costruire una azienda che cresce, genera profitti e cash flow con precisi obiettivi di sviluppo nel settore delle energie tradizionali, nella transizione energetica e nelle infrastrutture sostenibili, operando come abilitatore tecnologico di strategie low carbon”, spiega Caio in fase di illustrazione del piano.

I ricavi sono stimati in crescita ad un tasso medio annuo del 15% fino al 205 “grazie al contributo del backlog allo scorso 30 settembre di circa 24,5 miliardi di euro, di nuove opportunità commerciali e delle favorevoli prospettive di crescita previste nella perforazione”.

Già nel 2022 sono previsti ricavi e margini in crescita, nel 2023 l'EBITDA adjusted è atteso riavvicinarsi ai livelli pre-Covid-19, per raggiungere una "marginalità a doppia cifra" nella seconda metà del piano.

La crescita verrà perseguita attraverso investimenti nel triennio per circa 1,5 miliardi di euro, comprensivi di 200 milioni di euro per investimenti finalizzati ad arricchire il portafoglio tecnologico del gruppo.

Il debito finanziario netto al 2022 è previsto in crescita fino a circa 2,2 miliardi, per poi beneficiare della generazione di cassa di oltre 800 milioni nell’arco del piano, fino a scendere sotto il miliardo nel 2025.“Il nuovo piano vuole segnare un cambio di passo per Saipem che adotta un business model incentrato su una strategia duale. Da un lato, l'ingegneria per impianti complessi e disegnati in partnership con i nostri clienti tradizionali per attuare la loro strategia di decarbonizzazione; dall'altro, lo sviluppo e la realizzazione di impianti modulari, standardizzati e scalabili e la fornitura di servizi tecnologicamente e digitalmente evoluti. Abbiamo avviato il percorso per costruire una Saipem più sostenibile, tecnologica e profittevole”, conclude Caio.

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