Profondo rosso per Uber: -1,2 miliardi in soli tre mesi


Uber cerca un autista per traghettare i conti fuori dalle sabbie mobili. Eppure l’a.d. punta agli utili dal 2021


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Perdite da oltre $ 1 miliardo

Non saranno i -5,2 miliardi dello scorso trimestre, eppure il rosso nei conti di Uber rimane una cifra da capogiro: -1,2 miliardi in soli tre mesi. Siamo già a -5,4 miliardi in sei mesi. Stavolta senza oneri straordinari

Il titolo cade ancora e perde il 5% nel dopo Borsa a Wall Street, nonostante l’aria da record che si respira. Sbarcata sul mercato a 45 dollari, lo scorso 9 maggio doveva essere l’Ipo dell’anno, sicuramente sarà indimenticabile per i suoi sottoscrittori che ogni titolo lo hanno pagato 45 dollari alla quotazioni e ora ne vale 29.

Eppure gli analisti sottolineano che le vendite sono aumentate e il passivo è stato inferiore a quanto temuto, pari a 68 centesimi per azione contro 81 centesimi. Tiene banco l’alta pressione sul gruppo per la mancata redditività, in un clima di concorrenza sempre più accesa e di strette di regolamentazione e supervisione.

La perdita è stata tra le più pesanti da quando la società ha cominciato a dare pubblicamente i conti nel 2017, alla spalle del record di 5,2 miliardi di passivo registrato nei tre mesi immediatamente precedenti e gravati da oneri straordinari per 3,9 miliardi legati ai costi della quotazione a Wall Street avvenuta in maggio.

Eppure chi investe in Uber investe nel futuro, ma forse troppo in anticipo. Come si dice? “il timing in Borsa è tutto”.

Ricavi in crescita a 3,8 miliardi di dollari

Più confortante è stata invece la recente marcia dei ricavi: sono aumentati del 30% a 3,8 miliardi di dollari, oltre i 3,6 miliardi attesi in media dal mercato. Uber sta scommettendo, oltre che sul continuo sviluppo dei suoi servizi di alternativa ai taxi, anche su nuovi business diversificati, dalle auto a guida autonoma alla consegna di generi alimentari e pasti, fino alla logistica e trasporti. Dettagli e fiducia su questi piani tuttavia ancora latitano tra gli investitori.

Il chief executive di Uber, Dara Khosrowshahi, sta cercando di rilanciare assieme l'immagine e la performance di Uber dopo anni segnati da polemiche e scandali, legati all'aggressiva cultura interna e al trattamento degli autisti-lavoratori da parte dell'azienda. Khosrowshahi ha promesso ora di portare il gruppo in attivo nel 2021, riconoscendo «le aspettative di redditività» sul mercato. A complicare la situazione, il più piccolo rivale Lyft la scorsa settimana ha offerto un outlook considerato positivo per il proprio business.

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Titolo:
Codice: UBER
Isin: US90353T1007
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