Prosegue la scia positiva a Wall Street dopo la Fed


Dopo il rialzo dei tassi di ieri decisa dall’istituto guidato da Jerome Powell, oggi anche la BCE e la BOE hanno proseguito sulla loro strada che porta ad una politica monetaria sempre più restrittiva, mentre il menù odierno prevede altri dati trimestrali importanti per le società tecnologiche dopo il ‘boom’ di Facebook.


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Wall Street in verde

Secondo tempo della due giorni da protagoniste per le banche centrali, dopo le decisioni della Federal Reserve arrivate ieri sera, a cui si aggiungono i dati macro e il proseguire delle trimestrali, soprattutto quelle delle grandi società tecnologiche.

L’aumento dei tassi da parte dell’istituto centrale USA e l’atteggiamento di Powell spingevano Wall Street, portando il Nasdaq a chiudere in crescita del 2%, lo S&P500 dell’1%, mentre frenava il Dow Jones che terminava in parità.

Trend che sembra poter continuare nella seduta di oggi, con l’indice tecnologico che sembra ancora aver voglia di correre (+1,70%), sulle ali anche delle indicazioni arrivate dalla trimestrale di Facebook.

L’azionario sarà ancora protagonista in questa giornata vista l’attesa per i conti di Apple, Alphabet e Amazon, tra le altre.

Le decisioni della Fed

La Federal Reserve ha alzato ieri i tassi per l’ottava volta consecutiva, portandoli nell’intervallo 4,25%-4,50%, dopo un previsto aumento di 25 punti base.

La banca centrale afferma che il processo di discesa dell’inflazione è iniziato, per cui, “l’ampiezza di futuri rialzi” sarà decisa nel corso dell’anno, in funzione degli eventi e dei dati in arrivo.

I vertici della Fed hanno finora ipotizzato tassi che raggiungano una vetta del 5%-5,25% quest’anno, livello che oggi implica altri due rialzi da 25 punti base.

Ieri il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato di processo “disinflazionistico” che sta “prendendo piede”, facendo salire Wall Street e abbassare il dollaro.

“Abbiamo ancora lavoro da svolgere e non ci fermeremo finché non sarà completato”, proseguiva Powell nella conferenza stampa al termine del meeting, aggiungendo che “il mercato del lavoro rimane robusto e l’inflazione è tuttora ben oltre i target desiderati”.

Un dolcetto per i mercati

Il riferimento all’allentamento dell’inflazione “per i mercati è come rubare l'ultimo biscotto nella scatola, essere colti in flagrante e, invece di una bella sculacciata, ricevere un altro dolcetto, con tanto di cioccolato”, spiega Wayne Cole.

“Il tema principale prima dell’annuncio della Fed era che il presidente Jerome Powell avrebbe sicuramente, totalmente, assolutamente contrastato il recente rapido allentamento delle condizioni di mercato, dato che l'inflazione è ancora alle stelle”, ma “invece, Powell sembra aver fatto di tutto per manifestare il contrario”, sottolineava Cole.

La Banca centrale europea

Partita in ritardo nel suo viaggio che porta alla stretta monetaria, la Banca centrale europea ha alzato i suoi tre tassi di interesse di riferimento di altri 50 punti, annunciando ulteriori incrementi futuri di “50 punti nella prossima riunione di politica monetaria a marzo”, per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria”, alla “luce delle spinte inflazionistiche di fondo”.

“Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi farà diminuire nel corso del tempo l’inflazione frenando la domanda e metterà inoltre al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione”, si legge nel comunicato post riunione.

In ogni caso, aggiungeva la BCE, “anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.

A questo punto, la parola passa alla Presidente Christine Lagarde, pronta a illustrare le ragioni delle decisioni odierne dell’istituto centrale nel corso della conferenza stampa iniziata alle ore 15:00.

La Banca d’Inghilterra

Oggi era attesa anche la Banca d’Inghilterra e dalla decisione dell’istituto britannico non sono arrivate sorprese, visto il rialzo di 50 pb del suo tasso di interesse principale al 4,0%.

Secondo Rachel Winter, partner di Killik & Co, “la BOE si sta probabilmente avvicinando alla fine del suo ciclo di rialzo dei tassi d'interesse dopo averli alzati di 50 punti base, portandolo così ai massimi dal 2008. Sebbene il mercato avesse previsto la decisione sui tassi, molti speravano che la BOE si sarebbe trattenuta da un ulteriore rialzo, dato che l'ultima lettura dell'inflazione ha registrato un leggero calo dei prezzi”.

“La buona notizia è che sembra che ci stiamo avvicinando al picco dei tassi d'interesse, con il mercato che ora prevede che il nostro tasso di base raggiungerà il 4,5% quest'estate prima di scendere”, aggiunge.

Dati macro

Come se il menù odierno non fosse già ricco, oggi erano attesi anche i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione per la settimana del 27 gennaio, risultate di 183 mila unità, in calo rispetto alle precedenti 186 mila, rispetto ai 200 mila previsti dagli analisti.

Nelle ore precedenti era stato diffuso anche il dato sui licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di gennaio 2023, il rapporto Challenger, Gray & Christmas, secondo il quale le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 102.943 posti di lavoro, dato più alto dal 2009, con un aumento del 136% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 43.651 licenziamenti e una crescita del 440% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Notizie societarie e pre-market USA

Meta (+20%): quarto trimestre 2022 con ricavi in calo del 4%, a 32,17 miliardi, ma sopra le attese di 31,6 miliardi, e utile per azione di 1,76 dollari dai 3,67 dollari dell’anno precedente. Il calo è dovuto soprattutto ad un addebito da 4,2 miliardi dollari per le misure di riduzione dei costi. Annunciato buyback da 40 miliardi.

Tenax Therapeutics (+140%): annunciato brevetto statunitense relativo al suo farmaco sperimentale ‘levosimendan’, per il trattamento dell'ipertensione polmonare associata a un tipo di insufficienza cardiaca.

Pinterest (+5%): sta licenziando circa 150 dipendenti, ovvero meno del 5% della sua forza lavoro totale, come riporta Bloomberg News.

Merck & Co (-1%): prevede un utile rettificato per il 2023 compreso tra 6,80 e 6,95 dollari per azione, inferiore alle stime degli analisti di 7,36 dollari.

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