Prospettive incerte: Petrolio WTI in bilico tra dati USA e tensioni internazionali


Il prezzo del WTI subisce una leggera flessione. Le incertezze globali aumentano, influenzate dai prossimi indicatori USA e dai crescenti nodi geopolitici, creando un contesto di instabilità nei mercati.


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Il prezzo del petrolio rifiata sulla base dei dati che indicano una contrazione delle importazioni di petrolio in Cina. Un calo del 5,7%, pari a 10,8 milioni di barili al giorno, è stato registrato nei primi due mesi dell'anno, rispetto ai 11,44 milioni di bpd di dicembre. Attualmente, il prezzo del WTI si mantiene intorno ai 78,00 USD al barile.

Nel panorama economico si intravede una certa cautela in attesa dei dati sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti, programmato per martedì. Gli investitori monitoreranno attentamente anche i dati sulle vendite al dettaglio e sull'indice dei prezzi alla produzione attesi giovedì, fornendo nuove prospettive sulla situazione economica statunitense, in un contesto di crescenti aspettative di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve (Fed) a giugno.

Il prezzo del WTI potrebbe ricevere un sostegno dalla debolezza del dollaro statunitense a seguito della testimonianza del presidente della Federal Reserve Jerome Powell davanti al Congresso degli Stati Uniti la scorsa settimana. Powell ha ribadito la posizione della banca centrale, accennando a possibili tagli nei costi di prestito entro l'anno, sottolineando che tali azioni dipenderanno dal percorso dell'inflazione in linea con l'obiettivo del 2% della FED.

Secondo l'analisi della CME FedWatch, la probabilità di un taglio dei tassi a marzo e maggio è leggermente diminuita, attestandosi rispettivamente al 3,0% e al 24,5%. Tuttavia, la probabilità di un taglio di 25 punti base è salita al 57,2% per giugno.

I prezzi del petrolio greggio sono stati messi sotto pressione a causa delle preoccupazioni legate alla domanda, compensando diversi fattori positivi. Tra questi utlimi, spiccano scorte di petrolio statunitensi inferiori alle attese per la settimana conclusa il 1° marzo e un sentimento positivo nei confronti dell'economia cinese, evidenziato dai dati sulla bilancia commerciale.

Inoltre, la decisione inaspettata dell'Arabia Saudita di aumentare i prezzi del suo petrolio di grado principale per i acquirenti in Asia ha contribuito alla dinamica del mercato. Parallelamente, i partecipanti al mercato stanno seguendo da vicino i colloqui per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, che finora mostrano scarsi progressi.

Guardando avanti, il prezzo del WTI è probabile che reagisca ai dati economici statunitensi, con CPI, PPI e vendite al dettaglio in primo piano questa settimana. Eventuali sorprese potrebbero innescare una maggiore volatilità in molteplici classi di attività. La situazione geopolitica e i dati sugli stock di petrolio continueranno a esercitare un impatto significativo sull'andamento dei prezzi del petrolio greggio, poiché conflitti in aumento o una riduzione delle scorte potrebbero alimentare un'ulteriore ascesa del trend rialzista.

Su grafico giornaliero il Futures rimane in una fase leggermente rialzista ma a ridosso di un’area di prezzo particolarmente significativa, che ha più volte fatto da resistenza. Un suo superamento sarebbe un buon segnale per i compratori.

Area 80 USD rimane resistenza importante che, se rotta e mantenuta, porterebbe il prezzo del petrolio nuovamente in area 82 USD e poi verso area 87 USD. Area 71 USD è invece area di supporto la cui rottura e perdita porterebbe il Futures al test di area 62 USD.

I prezzi, in TF giornaliero, sono a ridosso della EMA a 200 periodi.

Su timeframe giornaliero: 3 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 10 neutrali e 5 ribassisti.

Nel brevissimo termine l’Oil, inserito in una flag ribassista, tenta il recupero di 78,40 USD

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