Prysmian alza la guidance ma non si accontenta: “possibilità di upside”

Prysmian alza la guidance ma non si accontenta: “possibilità di upside”

I ricavi del gruppo produttore di cavi sono aumentati nel primo semestre 2025 rispetto allo scorso anno e ora il management ritiene che la società sia in una posizione migliore grazie alla decisione di Donald Trump sui dazi.

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Guidance al rialzo per Prysmian

Una revisione al rialzo della guidance 2025, rispetto a quanto annunciato a febbraio, definita “conservativa” e che può essere aumentata nel futuro. Con queste considerazioni, l’amministratore delegato di Prysmian, Massimo Battaini apre la porta a possibili nuovi incrementi delle previsioni della società.

Il gruppo ora si attende un Ebitda adjusted compreso nell'intervallo 2,3-2,375 miliardi di euro, rispetto alla precedente previsione di 2,25-2,35 miliardi, un free cash flow tra 1.000 e 1.075 milioni, quando a febbraio aveva previsto 950-1,05 miliardi, e riduzioni delle emissioni GHG Scope 1&2 nel range di -38% e -40% rispetto al 2019.

Revisione della guidance che sostiene le azioni Prysmian a Piazza Affari, in crescita del 3% dopo oltre un’ora di contrattazioni, salendo così a 70,54 euro.

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Le ragioni di un possibile upside

"L'aumento della guidance che abbiamo annunciato oggi forse è stato prudente, ma non potevamo prevedere queste novità sui dazi annunciate ieri sera dalla Casa Bianca che ci mettono in una posizione molto più forte rispetto a 24 ore prima perché i dazi andranno a colpire anche gli importatori di cavi finiti e non solo chi importa materiale grezzo, aspetto che peraltro non ci riguarda perché ci riforniamo di rame tramite le catene che abbiamo negli Usa", spiegava Battaini nel corso della conference call di presentazione della semestrale.

"L'estensione dei dazi anche ai cavi importati è un segnale concreto dell'intenzione dell'amministrazione americana di favorire la produzione locale, creare posti di lavoro e rafforzare l'industria interna. Siamo ora in una posizione molto più forte rispetto a 24 ore fa", proseguiva il manager.

Se “il gruppo sta beneficiando inoltre di un solido andamento di tutti i segmenti di attività e va registrata in particolare la ripartenza della domanda di prodotti telecom negli Usa”, l'unico elemento negativo è il tasso di cambio del dollaro "perché noi consolidiamo in euro una parte importante dell'ebitda dell'azienda ma questa svalutazione del dollaro che stava andando verso quota 1,20 ora pare si stia raffreddando un poco e anche questo ci può dare una mano”, aggiungeva Battain, concludendo che “alla luce di questo trend di recupero del dollaro e della decisione di ieri della casa bianca, la guidance con gli occhi di oggi ha delle opportunità di upside".

I numeri del trimestre

La società attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, ha comunicato ricavi di gruppo nel secondo trimestre a 4.883 milioni, superando i 4.132 milioni del secondo trimestre 2024, con una crescita organica del 3,2%. Crescita organica positiva in Transmission (+22,8%), Power Grid (+5,2%), Specialties (+2,4%) e Digital Solutions (+2,9%), nell’Industrial & Construction è stata negativa (-3,2%).

I ricavi del primo semestre 2025 si sono attestati a 9.654 milioni, salendo dai 7.819 milioni del primo semestre 2024, con una crescita organica del 4%.

L'Ebitda adjusted ha raggiunto 605 milioni di euro nel secondo trimestre, in aumento del 32% rispetto a 457 milioni nel 2Q24. Il margine complessivo ai prezzi standard dei metalli è stato pari al 14,5%, in rialzo rispetto al 12,7% del 2Q24. L'Ebitda è aumentato a 1.134 milioni nel primo semestre 2025, dagli 801 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

L'utile netto di gruppo nel primo semestre 2025 è stato di 426 milioni, oltre i 402 milioni nel primo semestre 2024. L'incremento dell'EBITDA ha compensato ampiamente i maggiori ammortamenti dovuti all'Allocazione del Prezzo d'Acquisto di Encore Wire, alla variazione negativa del fair value dei derivati su materie prime e ai maggiori oneri finanziari netti a seguito dell'acquisizione di Encore Wire.

L'Indebitamento Finanziario Netto è stato pari a 4.694 milioni, in aumento rispetto ai 1.321 milioni al 30 giugno 2024.

"Prysmian continua a dimostrare gli eccellenti progressi compiuti nella sua evoluzione da produttore di cavi a fornitore di soluzioni energy e digital, fondamentali nell'accelerazione della nostra crescita”, sottolineava nella nota Battaini.

“L'aumento dei ricavi conferma la centralità del nostro ruolo, in collaborazione con i nostri clienti, per favorire la transizione energetica, l'elettrificazione e la trasformazione digitale a livello mondiale, mentre il forte contributo di EncoreWire e Channell, quest'ultima completamente consolidata a seguito del recente closing avvenuto in giugno, testimonia il valore creato dalle nostre acquisizioni”, concludeva il manager.

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Analisti ancora buy sul titolo

Equita conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 68,5 euro su Prysmian dopo “risultati del secondo trimestre leggermente sopra le attese, trainati dal business Power Grid e Digital Solutions”.

Banca Akros ribadisce la raccomandazione buy e il target price a 65 euro, ritenendo i conti del secondo trimestre "in linea/leggermente migliori" delle attese e sottolineando una guidance aggiornata al rialzo.

Citi conferma il consiglio di acquisto con tp a 69 euro dopo risultati del secondo trimestre che "appaiono solidi” e si attendono “cambi relativamente limitati alle stime 2025 di consenso".

Infine, Jefferies ancora buy, con fair value a 72 euro. Per gli analisti i conti del secondo trimestre sono "molto solidi, con un Ebitda del 4% oltre le attese e un free cash flow del 5% oltre le stime".

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: PRY
Isin: IT0004176001
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