Prysmian in testa al FTSE MIB, target price alzato da Jefferies e Citi


La società italiana produttrice di cali ha da poco completato l’acquisizione della statunitense Encore Wire che alcuni esperti ritengono possa presentare un importante potenziale di crescita del business delle reti elettriche.


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Acquisti su Prysmian

Un’acquisizione completata nei giorni scorsi (2 luglio), quella della statunitense produttrice di fili e cavi elettrici Encore Wire, che porterà importanti benefici per Prysmian. Ne sono convinti diversi broker quali Jefferies e Citi, che oggi hanno migliorato la loro view sul titolo della società italiana specializzata nella produzione di cavi, oggi protagonista a Piazza Affari in una giornata incerta sui mercati, ancora condizionati dai risultati delle elezioni in Francia.

Nella prima ora di contrattazioni le azioni Prysmian arrivano a guadagnare il 4%, titolo migliore tra le blu chip del FTSE MIB di oggi (+0,10%), superando quota 60 euro, livello abbandonato lo scorso maggio. Da inizio anno la crescita in corso arriva al 43% per il titolo, mentre negli ultimi 12 mesi ha aggiunto il 68% al suo valore.

L’acquisto di Encore Wire

Già lo scorso 14 aprile Prysmian aveva annunciato l’accordo di fusione sottoscritto dalle parti, con il quale la società italiana acquisiva per cassa tutte le azioni ordinarie in circolazione di Encore Wire per 290 dollari per azione, corrispondenti a 3,9 miliardi di euro. L’operazione ha comportato l’uscita da Wall Street della stessa Encore Wire, ora non più quotata al Nasdaq o su qualsiasi altro mercato.

L’operazione permetterà il consolidamento della società italiana nel Nord America, beneficiando di maggiori opportunità di cross-selling e dell’efficienza del modello di produzione, distribuzione e servizio di Encore Wire.

Grazie a questa integrazione, “Prysmian sarà in una posizione ancora più favorevole per promuovere l’accelerazione dei trend di elettrificazione e di trasformazione digitale in Nord America, a supporto della crescita dei data center e l'aggiornamento della rete elettrica”, spiega la società in una nota.

Cambia il profilo dell’azienda, visto che “con l’acquisizione il 55-60% della redditività arriverà dagli USA, dove i margini e le prospettive sono migliori”, spiega in un’intervista l’ad Massimo Battaini. L’Europa, però, “resta fondamentale: se non fossimo stati leader della trasmissione energetica Ue, non saremmo mai potuti sbarcare in America. La nostra leadership globale ci ha permesso di completare con successo prima l’acquisizione di Draka, poi di General Cable e ora di Encore Wire”, ha aggiunto.

L’impatto secondo gli analisti

L’operazione è stata giudicata positivamente dagli analisti, a cominciare da Barclays che lo stesso giorno in cui veniva completata, ha alzato il suo target price sul titolo Prysmian da 63 a 64 euro, con rating ‘sovrappesare’.

Oggi Jefferies ha promosso la società italiana da ‘hold’ a ‘ buy’, aumentando il prezzo obiettivo da 58 a 73 euro, sulla base del potenziale di crescita del business delle reti elettriche e delle sinergie in seguito all’acquisizione. Il broker ora prevede che l'utile core dell'unità di reti elettriche raggiungerà circa 480 milioni di euro nel 2024, ben oltre l'obiettivo dell'azienda di 410 milioni di euro, grazie ad una crescita più robusta dato che l'azienda è in grado di aumentare ulteriormente la capacità produttiva e di ottenere un margine più elevato, pari al 13,5% rispetto alle precedenti aspettative del 9%-10%.

Inoltre, secondo il broker, Prysmian ne trarrà beneficio anche grazie all'integrazione verticale nei settori rame, alluminio e compound e alle sinergie commerciali, pertanto ha aumentato del 12% le stime sull'utile core per il 2024, portandole a 1,92 miliardi di euro, sottolineando che la società stessa potrebbe aggiornare la propria guidance per il 2024 quando pubblicherà i risultati del secondo trimestre l'1 agosto.

Lucas Ferhani, analista di Jefferies, afferma in una nota che non vede più rischi per le stime dell’Ebitda al 2024 derivanti dalla normalizzazione dei prezzi Elettrificazione e destocking in Telecom. Evidenzia le possibilità di crescita all'interno delle reti elettriche, che potrebbero portare ad un aggiornamento della guidance e ad un rialzo degli obiettivi nel medio termine.

Anche da City hanno aumentato il target price, portandolo da 62,50 a 67,50 euro (‘buy’), e il suo analista Vivek Midha si attende che la società aggiornerà le sue prospettive sia per effetto del forte trading che del consolidamento di Encore, rimodulando ora una previsione per l'Ebitda del 2024 di 1,88/1,95 miliardi di euro, rispetto agli attuali 1,575/1,675 miliardi.

Infine, il consenso Bloomberg registra 13 ‘buy’, 4 ‘hold’ e 2 ‘sell’, con target price medio di 62,49 euro.

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