Prysmian punta ad espandersi negli Usa, e si dice fiduciosa sui risultati 2020

Un’acquisizione negli Usa, per allargare il perimetro d’azione della società «a un prezzo ragionevole» escludendo però «un possibile deal con la rivale Southwire». È quanto ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg Valerio Battista, Ceo Prysmian. L’interesse per le acquisizioni oltreoceano è dettato dalla maggiore crescita prevista negli Usa rispetto all'Europa, a cui si sommano le attese di una spinta sul business delle energie rinnovabili da parte della nuova amministrazione Biden.

Oltre a valutare eventuali opportunità di M&A, Battista ha avanzato l’ipotesi di aprire una nuova fabbrica oltreoceano e si è detto «fiducioso» sui risultati 2020. I conti dovrebbero raggiungere i target della guidance, che per lo scorso esercizio indica un Ebitda di 800-850 milioni e un Fcf (Free cash flow) di 200-300 milioni.

Ieri pomeriggio il cda ha approvato la lista di candidati alla carica di amministratori da sottoporre alla votazione dell’Assemblea che verrà convocata per l’approvazione del bilancio 2020. In quell’occasione scadrà anche il mandato triennale dell’attuale Consiglio e saranno sottoposte all’esame degli azionisti le eventuali liste di candidati depositate dagli aventi diritto per la nomina dei componenti il Consiglio per il prossimo mandato. Ed è arrivata la riconferma oltre che per Battista anche per il presidente Claudio De Conto, mentre Massimo Battaini, attualmente Ceo di Prysmian Group North America, assume il nuovo ruolo di Chief Operating Officer.

Prysmian sta operando anche una riorganizzazione interna in linea con le richieste della transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2.