Rallenta ancora l’inflazione USA, future di Wall Street poco mossi


L’indice PCE di novembre è sceso più del previsto nel mese di novembre, confermando le aspettative di un vicino avvio di un lungo ciclo di tagli a partire del primo trimestre del prossimo anno.


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Inflazione USA

Il market mover più attesa di questa settimana era il dato sull’inflazione e la misura preferita dalla Federal Reserve ha mostrato un altro calo lo scorso mese, rafforzando le aspettative sull'avvio di un lungo ciclo di tagli già nel primo trimestre del 2024.In particolare, l’indice PCE di novembre ha mostrato un incremento dei prezzi pari al 2,6% su base annuale, inferiore alle previsioni (+2,8%) e a quello precedente (2,9%).

Si raffredda ulteriormente anche il dato ‘core’, esclusi i beni più volatili come energia e alimentari, passato dal precedente 3,4% all’attuale 3,2% su base annuale, quando le attese erano per un 3,3%.

Ordini beni durevoli in novembre su base mensile (MoM) +5,4%, in aumento rispetto al precedente -5,1% (la previsione era +1,7%), mentre i redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,4%, sopra il 0,3% registrato il mese precedente e uguale al +0,4% atteso dagli analisti.

Confermato il panorama precedente

I dati di oggi confermano il complesso uscito da quelli diffusi ieri e coerenti con quel che ha prefigurato la banca centrale: negli Stati Uniti il ciclo economico sta rallentando, ma non è una frenata brusca, il Pil del terzo trimestre è stato ridotto al 4,9% dal 5,2%, ma sono cifre ben lontane da quelle che gli economisti anticipavano alla fine del 2022.

Il quarto trimestre sarà di certo più debole, ma il +2,7% stimato da GDPNow della Fed di Atlanta sembrerebbe essere quel che c’è di meglio per i mercati: è un’economia che frena dolcemente e raffredda così le spinte inflazionistiche.

Dopo il dato, gli operatori vedono una probabilità del 71,4% di almeno un taglio dei tassi di 25 punti base (bps) nel marzo del prossimo anno e si aspettano che i costi di prestito siano più bassi di 125 bps nel settembre 2024, secondo lo strumento FedWatch del CME.

Wall Street intorno la parità

Dopo la diffusione dei dati sull’inflazione, i future sul Nasdaq e quelli sullo S&P500 scambiavano intorno la parità (+0,10%), mentre i contratti sul Dow Jones cedevano di poco (-0,20%).

Il dollaro non riesce a scuotersi nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale a 1,1020

L’oro resta ai massimi da inizio mese e scambia a 2.079 dollari l’oncia, dirigendosi verso il secondo rialzo consecutivo: “se i mercati scontano così tanti tagli dei tassi e il dollaro e i rendimenti si riducono, allora l'oro si comporterà davvero bene”, prevede Craig Erlam, analista di mercato senior presso OANDA.

Ancora rally nel 2024?

Le aspettative di un atterraggio morbido - con l'inflazione in discesa verso l'obiettivo e la tenuta del mercato del lavoro - hanno spinto i mercati azionari al rialzo dall'inizio di novembre, ma gli strateghi di Barclays ritengono che il mercato sia ‘toppish’. “La forza e la velocità del rally hanno fatto apparire i mercati come ipercomprati nel breve termine, in particolare i ciclici”, spiegano in una nota gli strateghi azionari di Barclays, guidati da Emmanuel Cau.“ Il sentiment è passato dalla disperazione all'euforia in un tempo straordinariamente breve, quindi è comprensibile che gli investitori esitino a inseguire il rally a questi livelli e a bloccare invece i guadagni”. Guardando al futuro, Cau ritiene che il 2024 potrebbe essere un anno in cui il rally si amplierà, con ulteriore spazio per l'impiego di liquidità, dato che il riprezzamento delle aspettative sui tassi non ha ancora intaccato i massicci afflussi di liquidità e fondi del mercato monetario quest'anno. “Questo lascia spazio a deflussi dai mercati monetari verso il ricavo fisso e le azioni se i tassi scenderanno effettivamente l'anno prossimo e le valutazioni azionarie cominceranno ad apparire nuovamente più competitive rispetto alla liquidità, soprattutto in presenza di un contesto di crescita decente”, aggiunge l’analista.“A nostro avviso, c'è una notevole quantità di polvere secca a disposizione degli investitori per tornare alle azioni, nel caso in cui si verificasse lo scenario dei tagli dei tassi e dell'atterraggio morbido”, conclude Cau.

Da Gamma Capital Markets si attendono “che nel 2024 possa esserci un punto di svolta nei tassi e nella crescita degli utili tale da dipingere una win-win situation, sia per il comparto obbligazionario sia per il comparto equity growth e small cap. In particolare, abbiamo davanti a noi due scenari principali: economia che rallenta molto; economia che non rallenta affatto. Nel primo caso, la Fed sarà propensa a tagliare i tassi di interesse con più rapidità e con più frequenza per scongiurare il rischio recessione e rilanciare l’economia. Nel secondo caso, in presenza di economia forte, le trimestrali potrebbero sorprendere al rialzo le stime degli analisti e in particolar modo alcuni settori sottovalutati tra cui la tecnologia in generale”.

Notizie societarie e pre-market USA

Nike (-11%): ridotte le sue previsioni di vendita per l'anno fiscale all'1% rispetto alla precedente previsione di crescita a una cifra media, inferiore alle previsioni degli analisti di LSEG (+3,8%).

Tesla (+0,10%): sta richiamando circa 120.423 veicoli Model S e Model X negli Stati Uniti per il rischio di sbloccare le porte dell'abitacolo durante un incidente, secondo quanto dichiarato dalla National Highway Traffic Safety Administration.

Rocket Lab USA (+17%): attraverso la sua unità Rocket Lab National Security, ha stipulato un accordo con un cliente del governo statunitense per la progettazione, la produzione, la consegna e la gestione di 18 veicoli spaziali.

Occidental Petroleum (+1%): Berkshire Hathaway, guidata da Warren Buffett, ha acquistato altri 5,2 milioni di azioni, portando la sua quota di partecipazione al 28% (SEC filing).

Theseus Pharmaceuticals (+7%): verrà acquistato da Concentra Biosciences in un'operazione interamente in contanti del valore di almeno 172,5 milioni di dollari a 3,9 dollari per azione (+un extra di 0,15) rispetto ai 3,70 dollari della chiusura di ieri.

Karuna (+45%): è stata rilevata da Bristol Myers Squibb al prezzo di 14 miliardi di dollari ad un prezzo di Opa di 330 dollari per azione, il 53% sopra la chiusura di ieri (215,19 dollari).

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