Realizzi su Leonardo con ottimismo per la pace in Ucraina

Il settore della Difesa si avvia a concludere un anno da record sulle borse europee anche se oggi è preda delle vendite a causa dell’ottimismo mostrato da Trump dopo i colloqui di ieri con Zelensky e Putin.
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Azioni Leonardo in forte calo
Un accordo di pace in Ucraina che secondo Donald Trump sarebbe “vicino” fa scattare i realizzi sull’azionario legato ai titoli europei della Difesa. Così, a Piazza Affari le azioni Leonardo vengono colpite da forti vendite e dopo due ore di scambi cedono il 4% (a 47,11 euro), le peggiori dell’intero Ftse Mib. Male anche Fincantieri, in flessione di oltre il 2%, a 16,22 euro.
Leonardo aveva guadagnato il 70% nel 2025 e, nonostante il calo odierno, il titolo si appresta a terminare l’anno con una performance migliore, visto che fino ad oggi è salita dell’83%. Ancora maggiore la crescita di Fincantieri nel 2025, un +136% da inizio anno.
Stessa musica in Europa
Nel resto d'Europa le vendite frenano anche Thales a Parigi (-1,4% e +62% nel 2025) e Rheinmetall a Francoforte (-2,2% e +145%), nonché Babcock (-2,7% e +144%) e Bae Sytems (-1,4% e +47%) a Londra.
Secondo un'analisi di Vertical Research Partners per il Financial Times, i maggiori gruppi europei del settore si preparano a restituire agli azionisti circa 5 miliardi di dollari sull'esercizio 2025, in particolare grazie a maggiori dividendi. Una remunerazione, resa possibile dall'aumento delle spese per la Difesa da parte dei paesi UE alla luce delle conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina, che contribuisce a spiegare il boom delle quotazioni negli ultimi dodici mesi.
Le speranze di pace ma restano i dubbi
“Se le cose vanno bene fra poche settimane ci potrebbe essere un accordo”. Con queste parole Trump si è mostrato ottimista ieri al termine dell’incontro con il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, preceduto da una lunga e “molto costruttiva” telefonata con Vladimir Putin. "Qualcuno direbbe che siamo al 95%, io non so la percentuale ma abbiamo fatto molti progressi", ha detto soddisfatto. Restano comunque, ha ammesso, "uno o due temi spinosi".
Fra questi, senza dubbio, il Donbass. "E' una questione difficile. Abbiamo posizioni diverse con la Russia", ha ribadito Zelensky. "Non direi che su questo punto c'è accordo ma ci stiamo avvicinando. È un grosso problema ma siamo più vicini di quanto probabilmente fossimo. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione", ha spiegato il presidente americano rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse un accordo sul Donbass come zona di libero scambio. Altro nodo da sciogliere oltre ai territori è una possibile tregua: "Ci stiamo lavorando, capisco Vladimir Putin su questo punto", ha osservato il tycoon. Nel corso della telefonata con lo zar che ha preceduto il bilaterale con Zelensky, Washington e Mosca - ha riferito il Cremlino - hanno concordato sul fatto che una tregua prolunghi solo le ostilità.
Altro tema ancora irrisolto è quello della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
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