Record a Wall Street. In Cina rallenta l’economia (e si gioca meno)

Borse asiatiche contrastate dopo i dati che segnalano la frenata dell’industria e dei servizi nel Paese del Dragone. Nel mirino le azioni di Tencent, dopo che il governo vieta i videogiochi ai minorenni (non più di tre ore la settimana). Dollaro in calo, attesa la riunione dell’Opec+
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Salgono le Borse di Tokio +1,1% e Seul +0,8%, in calo Hong Kong -0,6% e Shanghai -0,8%.
I future sulle Borse europee segnano lievi cali e lasciano prevedere un avvio di seduta prudente, mentre le informazioni provenienti dall’Asia segnalano ancora tensioni in Cina. Stamattina l’indice azionario di Hong Kong perde lo 0,6% e quello di Shanghai arretra dello 0,8%. Al contrario, avanzano sostenute le Borse di Tokio (+1,1%) e Seul (+0,8%).
Intanto ieri sera a New York l’S&P500 ha chiuso a un nuovo livello record con un rialzo dello 0,4%. Il Nasdaq è salito dello 0,9% con rialzi robusti per Apple +3%, Tesla +2,6%, Facebook +2,1% e Amazon +2,1%. La debolezza dell’azionario cinese riflette la delusione per gli ultimi dati macro del Paese del Dragone. Ad agosto c’è stato un rallentamento dell’attività industriale, segnalato dall’indice Pmi manufacturing, sceso a 50,1 da 50,4 di luglio. Come è noto, quota 50 è uno spartiacque fra prospettive di crescita (sopra 50) e indicazioni di contrazione (sotto 50). Nel settore dei servizi c’è stata la prima contrazione registrata dal febbraio 2020. Il rallentamento è dovuto alla diffusione della variante Delta del coronavirus e alle restrizioni massicce imposte dal governo per bloccare ogni possibile dilagare del virus.
Ma c’è un’altra questione tutta cinese che condiziona i mercati, ed è il nuovo giro di vite deciso dal governo nei confronti dei videogame. La nuova normativa annunciata ieri limita a tre ore alla settimana il tempo massimo che i ragazzi con meno di 18 anni possono dedicare ai giochi elettronici (un’ora al giorno il venerdì, il sabato e la domenica). Per Pechino, le nuove regole sono necessarie per fermare la crescente dipendenza verso un’attività descritta come “oppio spirituale”. Il People’s Daily, quotidiano ufficiale del Partito comunista, ha scritto ieri che il governo si è trovato costretto e ha scelto di intervenire in maniera “spietata”.
Tencent ha segnato un ribasso iniziale del 3,6%, poi il recupero.
Le azioni di Tencent, la più grande azienda di gioco del mondo per fatturato, sono scese inizialmente del 3,6% nelle contrattazioni di stamattina, per poi recuperare nella seconda parte della seduta e azzerare le perdite. Gli analisti di Jefferies hanno detto lunedì che si aspettano di vedere un impatto del 3% sui guadagni di Tencent dalle nuove regole, assumendo che il gioco contribuisca a circa il 60% delle sue entrate totali. Ugualmente colpite le azioni delle società coreane e giapponesi attive nel settore del videogaming.
Prosegue la discesa del dollaro, dopo le dichiarazioni prudenti del presidente della Fed, Jerome Powell, che ha detto di non vedere un aumento dei tassi in un vicino futuro. Il cambio euro/dollaro è indicato stamattina a 1,182, con l’euro in progresso dello 0,2%.
Stabile il rendimento del T-Note decennale all’1,28%. L’oro è indicato a 1.816 dollari l’oncia, in calo dello 0,1%.
Scendono le quotazioni del Bitcoin a 47.100 dollari, da 47.995 di ieri mattina.
Il petrolio sta consolidando dopo il potente rialzo messo a segno la settimana scorsa (+10%). Il Brent è scambiato a 73,2 dollari al barile (-0,3%), Wti a 69 dollari (-0,2%). Domani giornata importante, con la riunione dei Paesi dell’Opec+ che esamineranno la possibilità di aumentare la produzione, mentre l’uragano Ida sembra avere causato meno danni del previsto nelle strutture produttive del Golfo del Messico.
Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Unicredit - Mediocredito Centrale, che dovrebbe prendere alcuni asset di Banca Mps nel caso in cui venga venduta a Unicredit, avrà accesso alla data room della banca senese, aperta lo scorso mese, mossa che potrebbe accelerare la vendita del travagliato istituto di credito. Lo riferiscono alcune fonti a Reuters. Stellantis - Ha esteso questa settimana lo stop alla produzione in diversi stabilimenti del gruppo in Europa, a causa della carenza di microchip. L'impianto di Melfi, il più grande in Italia, dovrebbe essere aperto solo cinque giorni in tutto settembre. Eni - Sta per chiudere la joint venture con BP in Angola. Saras - Nel Mediterraneo i margini di raffinazione sono saliti a 1,4 dollari il barile.
Autogrill - Ieri sera l'Unione Europea ha votato a favore della reintroduzione di limitazioni all'arrivo di persone dagli Stati Uniti e da altri paesi. Il traffico intercontinentale non è si è ancora ripreso, in luglio, gli arrivi e le partenze all'aeroporto di Amsterdam è ancora l'80% sotto i livelli dello stesso periodo del 2019.
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