Record Nvidia: prima al mondo a toccare i 4 mila miliardi di market cap

La cavalcata della società produttrice di chip è dovuta all’aumento della domanda dei prodotti necessari all’intelligenza artificiale e alcuni analisti ritengono che la corsa non sia terminata.
Indice dei contenuti
Il record di Nvidia
Una Nvidia da record. La società produttrice di chip è stata ieri la prima società nella storia a toccare i 4 mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, confermando così il suo status di gigante nei mercati finanziari di tutto il mondo, anche se poi è scesa al di sotto di quella soglia.
Il titolo ha chiuso la seduta di ieri a Wall Street con una crescita di 1,80% (164,42 dollari) dopo essere arrivata a +2,8%, superando così la mitica soglia di market cap.
Il picco di ieri arriva dopo una cavalcata incredibile: quasi +35.000% in dieci anni, performance nettamente superiore a quella dell’S&P500, ‘fermo’ a +260%.
Se dal 2023 il titolo è cresciuto di oltre il 1.000%, più altalenante risulta l’andamento di questo 2025: attualmente guadagna il 20% dopo che a gennaio la comparsa di DeepSeek aveva alimentato il timore che la spesa per l’intelligenza artificiale si sarebbe ridotta, facendo crollare le azioni Nvidia e quelle di altre protagoniste del settore.
La risalita è iniziata a maggio quando i progressi nei negoziati commerciali hanno incoraggiato gli investitori a tornare su asset più rischiosi dopo che i risultati trimestrali hanno mostrato che la spesa dei principali clienti era a pieno regime.
I numeri del record
Ora Nvidia vale molto di più dei due principali indici di Piazza Affari messi insieme, ovvero 1.100 miliardi di dollari, appena un quarto della big tech.
La società rappresenta il 7,3% dell’S&P500, mentre le altre due che si avvicinano alla sua capitalizzazione, ovvero Apple e Microsoft, rappresentano ognuna il 7% dello stesso indice. Inoltre, il suo valore è quasi il doppio dell’intero indice Russell 2000.
Secondo i dati di LSEG, Nvidia vale più del valore combinato dei mercati azionari canadese e messicano e supera il valore totale di tutte le società quotate in borsa nel Regno Unito. La società vale anche di più dell’intero Prodotto Interno Lordo dello stesso Regno Unito, che nel 2023 era stato pari a 3.900 miliardi di dollari, e di quello della Germania.
Le ragioni del successo
L’ascesa di Nvidia ha seguìto l’aumento dello sviluppo dei servizi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT di OpenAI, in quanto la società detiene una quota dominante nella progettazione dell’hardware e del software necessari a far funzionare questi costosi programmi.
I suoi prodotti più importanti sono le GPU (Unità di elaborazione grafica), da molti considerate lo standard per l’addestramento dei modelli di AI avanzati.
Tra i principali clienti di Nvidia ci sono OpenAI, Tesla, xAI di Elon Musk, Meta e Amazon e Alphabet (Google). Solo queste ultime tre, che rappresentano oltre il 40% del suo fatturato, dovrebbero aumentare la loro spesa in conto capitale nei prossimi anni a 350 miliardi dai 310 miliardi del 2025 (stime di Bloomberg).
Secondo David Rainville, gestore di Sycomore AM, questo slancio si spiega con i solidi fondamentali della società e una domanda in forte crescita di chip per l’AI.
“C’è ovviamente una domanda enorme” per i chip Nvidia, spiega Brian Mulberry, gestore di portafoglio presso Zacks Investment Management, aggiungendo che i suoi prodotti sono necessari affinché l’AI possa compiere il prossimo salto evolutivo, cosa su cui il mercato si è rifocalizzato nella rapida ripresa da aprile.
Il prossimo catalizzatore
Secondo Ken Mahoney, Presidente di Mahoney Asset Management, il prossimo catalizzatore che potrebbe spingere ancora più in alto le azioni Nvidia sarà la stagione degli utili che sta per iniziare.
“Vedremo se l’azienda supererà le aspettative e alzerà le previsioni, come spesso accade”, ha detto. L’esperto sottolinea che la valutazione di Nvidia è attualmente inferiore alla media degli ultimi dieci anni, segnalando che c’è ancora spazio per crescere.
Il titolo viene scambiato a circa 33 volte gli utili previsti. “Non sembra poi così costoso se si considera la crescita dei ricavi", ha aggiunto Mahoney: “In realtà, il prezzo sta cercando di tenere il passo con la crescita degli utili”.
A Wall Street, quasi il 90% degli analisti monitorati da Bloomberg attribuisce al titolo una raccomandazione equivalente a buy, mentre il prezzo obiettivo medio degli analisti indica un potenziale rialzo di poco superiore al 6% nei prossimi 12 mesi.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
