Renault, ecco i nuovi piani: aumento del margine al 2030 e quotazione Ampere

Iniziato questa mattina il Capital Market Day di Renault, occasione per la casa automobilistica francese per svelare i suoi ambiziosi piani per il futuro, in particolare in campo elettrico, progetti denominati ‘Renaulution, now Revolution’.

Nel comunicato diffuso prima dell’avvio dell’evento, la società ha spiegato di voler diventare una azienda ‘Next Gen’, puntando in particolare su 5 business focalizzati, i quali affrontano tutte le nuove catene del valore.

Nel dettaglio, i settori saranno Ampere (unità di veicoli elettrici), Alpine (marchio globale di fascia alta a emissioni zero), Mobilize (società di servizi finanziari nei settori della mobilità, energia e dati), The Future Is Neutral (azienda di economia circolare a 360 gradi e Power (il core business del gruppo impegnato nello sviluppo di veicoli a combustione interna e ibridi a basse emissioni con i marchi Renault, Dacia e Renault LCV).

“Dopo aver eseguito uno dei piani di ripresa più rapidi e inaspettati, dopo aver preparato l'azienda alla crescita assicurando lo sviluppo della migliore linea di prodotti degli ultimi decenni, intendiamo posizionarci più velocemente e più forti della concorrenza sulle nuove catene del valore automobilistiche: EV, software, nuova mobilità ed economia circolare”, spiegava nella nota il CEO Luca de Meo.

A fine 2025 la casa automobilistica prevede un margine operativo superiore all’8%, in crescita al 10% entro il 2030, mentre nel periodo 2023-2025 il Free cash flow sarà superiore a 2 miliardi di euro all’anno in media e oltre i 3 miliardi (in media all’anno) nel quinquennio 2026-2030.

Relativamente ai dividendi, il gruppo prevede il ripristino del pagamento a partire dal 2023 (per l’esercizio 2022), con la previsione di aumentare la distribuzione “gradualmente e in modo disciplinato”, fino al 35% di payout ratio di utile netto consolidato, quota capogruppo, a medio termine.

Inoltre, Renault ha annunciato la sua ambizione di aumentare la partecipazione dei dipendenti al 10% entro il 2030.

“Stiamo portando i nostri fondamentali non negoziabili - valore rispetto al volume, competitività ed efficienza del capitale - al livello successivo”, dichiarava il CFO Thierry Piéton.

“Questa nuova architettura aziendale ci consentirà di migliorare la nostra performance finanziaria, puntando alla redditività del benchmark, alla generazione di flussi di cassa liberi e al ritorno sul capitale impiegato”, aggiungeva il manager.

Fondamentale nei piani di Renault sarà la partnership con il gruppo cinese Geely finalizzata allo sfruttamento delle sue risorse tecnologiche, manifatturiere e di ricerca nello sviluppo dei motori a combustione interna e dei veicoli ibridi.

L’accordo quadro (non vincolante) con Geely prevede la creazione di una nuova entità che unirà i business dei due soggetti (50% e 50%) con un fatturato atteso di oltre 15 miliardi di euro e un volume di 5 milioni di unità all’anno, servendo già 8 clienti, con 17 stabilimenti che riforniranno 130 paesi, oltre a 5 centri di ricerca e sviluppo in Europa (Spagna, Romania e Svezia), Cina e Sud America, per un totale di tremila ingegneri, 19 mila dipendenti in tre continenti.