Renault, ritorno al dividendo nonostante le perdite in Russia
La vendita di Avtovaz tinge di rosso il bilancio 2022 della casa automobilistica francese ma la società decide di distribuire una cedola dopo quattro anni di assenza.
Renault in rosso
Vira in rosso il bilancio 2022 di Renault ma la casa francese non rinuncia al dividendo, tornando così a distribuire ai soci una cedola che mancava da quattro anni.
Lo scorso anno, la casa francese ha chiuso l’anno con ricavi in crescita dell’11% a 46,4 miliardi di euro, oltre le attese degli analisti di 45,1 miliardi, mentre il margine operativo risulta aumentato dal 2,8% al 5,6% (consensus a 5,34%), spinto dall’aumento dei prezzi.
L’esercizio, però, si è chiuso con una perdita netta di 338 milioni, virando in rosso dopo l’utile di 888 milioni dell’anno precedente, anche se comunque oltre le stime degli analisti di 441 milioni.
Sul risultato ha pesato la cessione della sua ex unità russa Avtovaz, senza la quale l’utile netto di Renault sarebbe in aumento rispetto al 2021, attestandosi a 1,6 miliardi.
Renault, che era tornata in utile nel 2021 dopo due anni in rosso e una perdita storica nel 2020, ha comunque dichiarato che il suo utile netto senza la cessione di Avtovaz è in aumento rispetto al 2021 e si attesta a 1,6 miliardi di euro. La Renault ha venduto la sua quota di maggioranza in Avtovaz allo stato russo per un solo rublo l’anno scorso, ma con un’opzione di sei anni per riacquistarla.
Ritorno al dividendo
L’anno in corso dovrebbe vedere un margine operativo di almeno il 6%, stimano dalla casa francese, oltre il 5,66% atteso dal consensus, a cui si aggiunge un cash flow operativo di almeno 2 miliardi, quando le stime degli analisti di fermano a 1,85 miliardi.
Il miglioramento della redditività arrivato nel 2022 consentirà alla società di tornare alla distribuzione di un dividendo ai suoi azionisti per la prima volta dal 2019, distribuendo così una cedola di 0,25 euro per azione.
“I fondamentali del gruppo Renault sono stati completamente ripuliti e non si potrà tornare indietro. Le prospettive finanziarie per il 2023 e il ritorno del dividendo lo dimostrano”, ha spiegato il Ceo Luca de Meo in un comunicato.“Nel 2022 siamo usciti dall’emergenza e siamo di nuovo in gara. È il bello dell’Automotive, è sempre possibile ribaltare una situazione negativa”, sottolineava de Meo, presentando per la terza volta il risultato annuale del gruppo Renault.
“La redditività è raddoppiata e al contempo è stata tagliata di un quarto la quantità di emissioni di CO2, frutto di un decennio di investimenti e segno che l’obiettivo della decarbonizzazione nei tempi stabiliti è alla portata del gruppo francese”, aggiungeva il Ceo, mentre il cfo, Thierry Piéton, parlava di un secondo semestre 2022 “migliore degli ultimi dieci anni”.
La quota in Nissan
Il management ha confermato la prossima riduzione della partecipazione in Nissan al 15% dall’attuale 43%, secondo gli accordi annunciati all’inizio del mese, rilanciando così l’alleanza con i giapponesi.
Alleanza piena di momenti tesi, come quando nel 2018 veniva arrestato per via di uno scandalo finanziario il suo ideatore ed ex presidente, Carlos Ghosn, fonte di attrito tra i dirigenti di Nissan. L’accordo, giunto dopo mesi di intense trattative, vedrà anche l’acquisizione da parte di Nissan di una partecipazione fino al 15% nell'unità di veicoli elettrici Ampere di Renault.
Andamento in borsa e Jefferies
A Parigi, intanto, il titolo apriva con un calo arrivato fino al 2% che spingeva le azioni Renault ad un minimo di 42 euro, per poi recuperare fino a 43 euro, intorno la parità.
Dopo la diffusione dei risultati, una nota di ricerca pubblicata dall’analista di Jefferies, Philippe Houchois, l’esperto confermava la raccomandazione ‘buy’ sul titolo, con prezzo obiettivo ribadito a 46 euro.
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