Resta la paura per SVB: profondo rosso a Wall Street


Gli interventi delle istituzioni non alleggeriscono i timori per la situazione del settore finanziario statunitense mentre la Federal Reserve è attesa allentare la sua stretta monetaria alla prossima riunione.


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Effetto domino a Wall Street

Non è servito a raffreddare gli animi l’intervento congiunto della Federal Reserve, del Tesoro USA e della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), arrivato dopo che la chiusura di Signature Bank di New York si univa ai guai di Silicon Valley Bank, il più grande fallimento bancario dalla crisi finanziaria del 2007-2009.

L’apertura di seduta, infatti, vede Wall Street in profondo rosso, con le banche particolarmente colpite.

Il Nasdaq, lo S&P500 e il Dow Jones cedono oltre l’1% nei primi minuti, con i principali istituti americani come JP Morgan e Goldman Sachs che perdono il 2%, mentre Bank of America tracolla del 5%.

Ancora peggio per altre banche statunitensi, visto il -70% di First Republic Bank, il -65% di Western Alliance Bancorporation e il -45% di PacWest Bancorp.

In mezzo alla tempesta azionaria, il dollaro cede nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,0688), mentre si assiste ad un forte calo dei Treasury USA, con il decennale al 3,457% (-6%) e il biennale al 4,1426% (-9%).

Balzo del 2% per l’oro, oltre quota 1.900 dollari l’oncia, rispondendo così al suo ruolo di bene rifugio e trascinando con sé le società del settore come Newmont (+4%) e Barrick Gold (+4%).

Il Vix, l’indice della volatilità e della paura a Wall Street, sale ai massimi di cinque mesi a 27,84.

Paura aumentata anche dalla scoperta che la Fed ha garantito tutti i depositi della SVB ma non può fare lo stesso con le altre banche come invece aveva fatto durante la crisi del 2008-2009, in quanto non lo permetterebbe il Dodd Frank Act, la decisione del 2010 che aveva dato un messaggio agli istituti di credito più spericolati.

Previsioni sui tassi

Dopo che da Goldman Sachs hanno scritto di un possibile stop ai rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve per la prossima riunione (21-22 marzo), “domani avremo un dato importante con l’IPC (inflazione) e, a meno che le turbolenze del mercato non continuino e portino a un inasprimento delle condizioni finanziarie, la Fed aumenterà di 25 punti base”, prevede Mark Dowding, chief investment officer di BlueBay Asset Management, secondo il quale “se i rialzi dei tassi iniziano a farsi sentire, allora bisogna procedere con maggiore cautela”-

“Credo che la gente stia collegando i problemi della Silicon Valley Bank ai rialzi dei tassi che abbiamo già avuto”, ipotizza Rob Carnell, economista di ING, e “se l’aumento dei tassi ha causato questo, la Fed ne terrà conto in futuro”, “non vorrà certo entrare a gamba tesa con un altro rialzo di 50 punti base e danneggiare altri istituti finanziari”.

“La minaccia di ripercussioni sistemiche nel sistema bancario è minima, ma il rischio di alimentare l’instabilità finanziaria potrebbe spingere la Fed a optare per un aumento dei tassi più contenuto nella prossima riunione”, ha scritto venerdì scorso Bob Schwartz di Oxford Economics, dopo l’esplodere del caso SVB.

Di diversa opinione Jack Chambers, senior rates strategist presso ANZ Bank di Sydney, secondo il quale la decisione delle istituzioni USA di sostenere “i detentori di depositi supporta l’idea che la Fed possa continuare a inasprire la politica”.

La fuga dei depositi dalle banche USA

Nel frattempo, da Bloomberg sottolineano che la fuga dei depositi non riguarda soltanto SVB ma rientra in un’impennata registrata negli anni della pandemia, con il mese scorso caratterizzato da un 2,5%, livello mai registrato da decenni.


Altre notizie societarie

Provention Bio (+251%): Sanofi ha accettato di acquistare l’azienda biotecnologica per 2,9 miliardi di dollari in contanti per rafforzare il suo lavoro sulla terapia del diabete di tipo 1, valutandola 25 dollari per azione, con un premio del 273% rispetto all’ultima chiusura.


Qualtrics International (+6%): si dice pronta a diventare privata dopo che il suo azionista di controllo SAP SE ha accettato l'offerta di Silver Lake e del Canada Pension Plan Investment Board (CPPIB), per 12,5 miliardi di dollari.

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