Lagarde risponde ai falchi: “rialzo dei tassi non risolverebbe nessun problema”

Lagarde risponde ai falchi: “rialzo dei tassi non risolverebbe nessun problema”

La presidente della BCE è intervenuta ribadendo la scelta di attendere marzo prima di decidere un eventuale rialzo dei tassi, mentre dal consiglio dell’istituto arrivano pressioni di un cambio di politica monetaria da parte di olandesi e tedeschi.

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Lagarde allontana la svolta

La Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, cerca di raffreddare le attese di un prossimo rialzo dei tassi dell’istituto centrale, mentre sui mercati tornano i timori di una stretta monetaria da parte della Federal Reserve per combattere l’inflazione.

Se ieri le parole di James Bullard, membro del FOMC, definivano auspicabile un rialzo dei tassi di 50 punti a marzo e di un intero punto percentuale entro l’inizio di luglio, oggi Lagarde dichiarava nel corso di un’intervista che la stretta “non risolverebbe nessun dei problemi” che stanno spingendo l’inflazione.

Lagarde ribadiva, inoltre, la riduzione “del volume complessivo degli acquisti di titoli” da parte della BCE, mentre l’aumento dei tassi dovrebbe essere deciso “più avanti”.

Nel corso dell’intervista rilasciata alla testata tedesca Redaktionsnetzwerk Deutschland, Lagarde affermava che alzare il costo del denaro per contrastare la crescente inflazione è come “fare una svolta mentre si guida una macchina. Nessuno lo fa in piena velocità, in quinta marcia, togli il piede dall'acceleratore e scali le marce progressivamente. E' esattamente quello che stiamo facendo adesso. Non appena la velocità sarà giusta e la situazione lo consentirà svolteremo”.

Affrontare l’inflazione

Le sue parole si inseriscono in una situazione caratterizzata da una certa confusione tra gli osservatori circa le prospettive di politica monetaria della BCE, con il comunicato dell’istituto centrale della settimana scorsa apparentemente senza particolari cambi nelle scelte dell’istituto, seguito dalla conferenza stampa nel corso della quale, invece, Lagarde si era mostrata ‘aperta’ a eventuali modifiche di rotta.

Lagarde, che nell’intervista ribadiva che il compito della BCE è quello di “mantenere la stabilità dei prezzi”, si è detta pronta ad agire “se questa fosse a rischio”.

Per far questo, però, “dobbiamo chiederci quando è il momento giusto”, in quanto l’istituto deve “considerare il pieno impatto di qualunque decisione prima di 9-18 mesi”.

Interrogata sui rincari dell’energia e delle strozzature nelle catene di approvvigionamento globali, Lagarde ha affermato che la BCE “non può fare nulla” per abbassare i prezzi del petrolio o placare i conflitti geostrategici.

Per affrontare questi fattori, il rialzo dei tassi “non risolverebbe nessuno dei problemi attuali. Al contrario: se avessimo agito troppo velocemente, la ripresa delle nostre economie avrebbe potuto essere molto più debole e l'occupazione avrebbe potuto essere danneggiata. Questo non avrebbe aiutato nessuno”.

Infine, Lagarde si è detta “fiduciosa che l’inflazione rientrerà nel corso dell’anno”, nonostante dovrebbe rimanere “alta nei prossimi mesi”.

“Potrebbe rivelarsi più alta di quello che prevedevamo a dicembre - aggiunge la presidente della Bce - a marzo analizzeremo e valuteremo”, concludeva.

Il volo dei falchi

L’intervista di Lagarde arriva mentre aumenta la pressione dei ‘falchi’ del consiglio della BCE. Nei giorni scorsi, era stato il turno del governatore dell’istituto centrale olandese, Klaas Knot, tra i primi critici della linea ‘dovish’.

Knot ritiene necessario aumentare i tassi di interesse (attualmente al -0,5%), oltre a porre fine agli acquisti netti di titoli il prima possibile.

Stessa musica anche dalla Germania, dove il neo governatore della Bundesbank, Joachim Nagel, sembra concordare sulla linea ‘hawkish’ del suo predecessore, Jens Wedmann, a cui è subentrato da poco.

Intervistato dal quotidiano tedesco Die Zeit, Nagel affermava che agire in ritardo sulla normalizzazione della politica monetaria avrebbe costi economici maggiori rispetto all’agire in anticipo e, una volta terminato il piano di acquisti, “i tassi potrebbero essere alzati già quest'anno”, visto che l’inflazione si sta dimostrando alta più a lungo di quanto si pensasse.

“Se la situazione non dovesse cambiare entro marzo, sarò a favore della normalizzazione della politica monetaria” dell’Eurotower, ha annunciato.

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