Riparte la rumba sui tassi, Borse in ribasso. Oggi Powell ci riprova


Cadono il Nasdaq e le Borse asiatiche. Il presidente della Fed parla a Washington alle 18 italiane e tenterà di nuovo di calmare gli investitori, preoccupati di un possibile cambiamento di politica monetaria da parte della banca centrale Usa. Il dollaro è stabile, sale il petrolio.


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A Tokio l’indice Nikkei ha chiuso in ribasso del 2,1%, Hong Kong - 2,4%, Shanghai -3,3%.

Tornano a soffrire i mercati azionari e in particolare il settore dei titoli tech, colpiti dalle crescenti preoccupazioni innescate dal rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato Usa, che ieri sono tornati a salire. Le vendite hanno colpito pesantemente ieri il Nasdaq, che ha terminato la seduta in ribasso del 2,7% scendendo sul livello più basso degli ultimi due mesi. Più contenuta la discesa dell’S&P500 che ha perso l’1,3%.

Le vendite sono proseguite stamattina sui mercati asiatici con effetti pesanti: a Tokio l’indice Nikkei ha chiuso in ribasso del 2,1%, Hong Kong perde il 2,4%, Shanghai -3,3%, Seul -1,1%.

Il rendimento del Treasury Usa ieri è salito di 9 punti base.

Ieri il rendimento del Treasury americano a 10 anni è salito di 9 punti base riportandosi vicino al massimo di 1,61% registrato la settimana scorsa. Stamattina il titolo di Stato Usa è scambiato a 1,47%, ma l’allarme tassi non sembra affatto rientrato. Il ragionamento degli investitori è semplice: se l’economia Usa accelera grazie ai vaccini al piano di stimoli fiscali della Casa Bianca, è inevitabile che i tassi di interesse non resteranno a zero. Il rialzo delle materie prime, come petrolio e rame, è destinato a trasferirsi sui prezzi finali al consumatore e di fronte al pericolo di inflazione le autorità monetarie dovranno intervenire modificando la politica super-espansiva in corso da anni.

A tutto questo si aggiunge un’altra considerazione: il maxi-piano da 1.900 miliardi di dollari di stimoli all’economia proposto dal presidente Biden e in discussione al Senato Usa verrà finanziato con l’emissione di nuovo debito pubblico. Per essere appetibili, i titoli di questo nuovo debito pubblico dovranno offrire rendimenti adeguati.

Powell la settimana scorsa non ha convinto, oggi ci riprova.

A tutti questi dubbi cercherà di rispondere oggi il presidente della Fed, Jerome Powell che alle 12 di Washington (alle 18 italiane) interverrà a una conferenza del Wall Street Journal. Ieri Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, ha ripetuto che non è intenzione della banca centrale Usa modificare la sua linea di politica monetaria e che il rialzo dei rendimenti riflette il maggiore ottimismo sull’economia. E’ esattamente quello che aveva detto il suo capo Powell la settimana scorsa, ma vedendo quello che succede sui mercati non si può dire che sia stato convincente. Vediamo oggi se Powell userà altri argomenti per gettare acqua sul fuoco.

Intanto le vittime eccellenti del timore del rialzo dei tassi sono i titoli tech. Titoli che viaggiano a valutazioni molto tirate, proprio perché scontano un prolungato periodo di tassi bassi. Ma se lo scenario cambia, gli investitori vendono. Ieri sera Amazon ha perso il 2,9%, Apple -2,4%, Facebook -1,4%, Microsoft -2,7%, Alphabet -2,5%, Netflix -4,9%, Tesla -4,8%.

Il dollaro è stabile nei confronti dell’euro a 1,205.

Il petrolio sale dello 0,6% con il Brent a 64,5 dollari al barile e il Wti a 61,6 dollari. Oggi si tiene la riunione dell’Opec+ con all’ordine del giorno il possibile innalzamento delle quote di produzione.

Bitcoin in lieve rialzo a 49.700 dollari.

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Atlantia - Il traffico autostradale nelle reta gestita dal gruppo ha registrato la scorsa settimana un calo dell'8,9% su base annua.

Diasorin – Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg, sarebbe interessata a comprare il produttore di test Luminex.

Enel - Attraverso un 'virtual power purchase agreement' (Vppa), il gruppo elettrico venderà a Kellogg Company una parte da 360 GWh dell'elettricità immessa in rete dal progetto eolico Azure Sky, pari al 50% del volume di energia utilizzato dagli impianti di produzione di Kellogg in Nord America.

Unicredit - Il Cda ha presentato una propria lista di 11 candidati su 13 membri per il rinnovo del board alla prossima assemblea. La lista include Pier Carlo Padoan indicato come presidente, e Andrea Orcel quale AD.

Stellantis - Esigue scorte mondiali di automobili e tagli dei costi dovrebbero incrementare quest'anno i margini di profitto del gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa. Il Ceo Carlo Tavares ha detto che il gruppo automobilistico vuole rilanciare l'attivita in Cina, mentre qualsiasi investimento nello stabilimento Vauxhall in Gran Bretagna dipende dal sostegno del governo britannico. 

Mediobaca - Francesco Gaetano Caltagirone detiene l'1,014% di Mediobanca secondo l'aggiornamento delle partecipazioni di Consob. 

Webuild - In consorzio con Pizzarotti, è stato dichiarato miglior offerente per la progettazione e costruzione di due tratte dell'Autostrada Pedemontana Lombarda, contratto del valore di 1,26 miliardi di euro.

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