Risiko bancario, presto nuove mosse in Italia secondo Scope Ratings

Risiko bancario, presto nuove mosse in Italia secondo Scope Ratings

L’agenzia sottolinea come dai test effettuati dalla Banca centrale europea emerga una forte resilienza del settore bancario italiano a scenari economici avversi e indica i possibili protagonisti di future mosse di M&A.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


L’analisi di Scope Ratings sul risiko bancario

Il cantiere del risiko bancario ancora non è chiuso e sulla scacchiera nuove mosse potrebbero arrivare presto. Ne sono convinti da Scope Ratings, società specializzata in rating del credito e analisti finanziaria, in un dossier che evidenzia la forte resilienza del settore anche in scenari economici avversi emersa dai recedenti stress test effettuati dalla Banca centrale europea.

Da questi test è emerso che Banco Bpm, Unicredit, Bper Banca e Credem presentano una solidità di capitale e patrimoniale che gli permette di agire da protagonisti nella cosiddetta ‘fase due’ del consolidamento.

In particolare, era emerso che il Cet1 Ratio, indicatore chiave di solidità patrimoniale e della capacità di assorbire le perdite inattese di un istituto, calerebbe di 180 punti base per le banche italiane in caso di crollo del Pil italiano del 7,4%: si tratta di un dato migliore rispetto ai 400 pb emersi nei test del 2023 e alla media degli altri istituti di credito europei.

"Alcune banche dispongono di capitale sufficiente per valutare acquisizioni, resta da vedere se il contesto economico della seconda metà del 2025 favorirà o meno queste operazioni", spiega Marco Troiano, executive director di Scope Ratings.

Le protagoniste

La ricerca di Scope Ratings rivela che il risiko bancario italiano non può dirsi concluso né limitato a Piazzetta Cuccia, Mps e Generali, in quanto gli istituti di credito dispongono di capitale e solidità sufficienti per avviare nuove operazioni.

L’agenzia indica tra le banche protagoniste Banco Bpm, che resta al centro della scena dopo lo stop alla fusione con UniCredit, che a sua volta guarda già ad altre combinazioni domestiche o cross-border, come ribadito dal Ceo Andrea Orcel.

Anche Bper Banca, grazie ad un Cet1 sopra la media e di un ruolo già attivo nelle passate operazioni, è vista ancora come un potenziale attore, sia come 'predatore', sia come 'preda'.

La banca emiliana presenta una buona generazione di ricavi, resilienza nella media, perdite Cet1 gestibili e inferiore alla media italiana, oltre ad un capitale solido e qualità dell'attivo migliorata dopo operazioni di de-risking, seppur con margini d'interesse più sensibili ai tagli dei tassi.

Inoltre, a suo favore gioca anche l’esperienza nelle aggregazioni fatta con la fusione con Pop Sondrio, rendendolo ancora adatto a svolgere un ruolo centrale in future manovre di M&A.

Per quanto riguarda UniCredit, dallo scenario di base degli stress test emerge come banca con la maggiore capacità di generare capitale, quasi 1000 punti base di Cet1 prima delle distribuzioni agli azionisti, flessibilità che permette a Piazza Gae Aulenti di muoversi sul fronte nazionale e internazionale.

Anche Banca Monte dei Paschi di Siena non è esclusa da future operazioni nonostante sia in corso quella con Mediobanca. Rispondendo ai giornalisti, il Ceo Luigi Lovaglio non ha escludo futuri interessi per Banco Bpm.

Se Mps ha mostrato negli stress test una minore capacità di generare nuovo capitale Cet1 nello scenario di base rispetto alle principali rivali, con un incremento stimato di 650 punti base in tre anni, questi non ridimensionano la sua attuale forza patrimoniale. A oggi l'istituto senese dispone di un eccesso di capitale pari a 2,8 miliardi emerso dalla prima semestrale, risorse impiegabili per completare l'offerta su Mediobanca nei tempi previsti, anticipando così nuovi ed eventuali scenari macro in grado di ridurre i margini di manovra.

L’outsider Credem

Uscendo dall’analisi di Scope, potrebbe entrare in partita anche Credem, in quanto ha registrato la miglior performance italiana nei test, con 140 punti base di perdita di Cet1.

In occasione della trimestrale dell’istituto, il direttore generale Stefano Morellini ha affermato che “il gruppo è pronto a valutare operazioni di crescita esterna, inclusa l'acquisizione di sportelli bancari che potrebbero emergere da operazioni di acquisizione, come nel caso delle filiali eccedenti dalla mancata acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit". Una diversificazione, quello del modello Credem, ha aggiunto il manager, che consente ampia flessibilità anche per integrazioni verticali.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Aziende citate nell'Articolo

Codice: UCG.MI
Isin: IT0005239360
Rimani aggiornato su: UniCredit

Maggiori Informazioni

Codice: BAMI.MI
Isin: IT0005218380
Rimani aggiornato su: Banco Bpm

Maggiori Informazioni

Codice: BMPS
Isin: IT0005218752
Rimani aggiornato su: Monte dei Paschi Banca

Maggiori Informazioni
Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it